I migliori Champagne francesi: la classifica delle marche da acquistare
Oggi vogliamo proporvi una classifica dei migliori Champagne: una selezione di grandi vini che potrete comprare a colpo sicuro. Molto spesso quando si deve comprare una bottiglia di Champagne per fare un regalo o anche per sé stessi, ci si trova un po’ sperduti. Ma è naturale: il mondo degli spumanti francesi méthode champenoise è molto vario e ampio. Ci sono i Blanc de Blancs che sono fatti solo con Chardonnay, i Blanc de Noirs fatti solo con Pinot Noir, ma poi esistono Champagne rosati a base di Pinot Noir, ma anche spumanti bianchi dove il Pinot Nero è stato vinificato in bianco. Insomma, non è subito facile comprare uno Champagne di buona qualità, a meno che non beviate spesso questa tipologia di vini o abbiate la fortuna di incontrare un enotecario appassionato e sincero che possa consigliarvi e intanto fare chiarezza sul vino più incredibile che esista al mondo.
Ma prima di partire con la lista dei magnifici Champagne consigliati, alcune precisazioni che potranno esservi utili per fare un acquisto consapevole e capire anche il perché di certi prezzi. Lo Champagne è lo spumante francese prodotto nella zona chiamata Champagne, vicino alla Montagna di Reims, una zona vitivinicola estrema, una delle più a nord di tutto il globo, 120 chilometri a nord est di Parigi. La particolarità della regione dello Champagne è la quantità smisurata di Craie, gesso (75% dei suoli): ci sono vere e proprie scogliere di Dover, piene di fossili marini, sottoterra. Ma veniamo al vino. Lo Champagne nasce da una lunga lavorazione. Si fa un vino base (acido), poi si aggiungono zucchero e lieviti, si tappa la bottiglia, si mette a riposo in modo che ci sia una seconda rifermentazione in bottiglia e si aspetta. In questo modo i lieviti lavorano e trasformano lo zucchero in alcol, anidride carbonica, a cui si devono le bolle. Ma soprattutto sono i lieviti e l’affinamento sui lieviti (sur lie in francese), cioè quanto la bottiglia resta a riposare prima di essere sboccata a determinare la complessità e l’eleganza del vino. Le bottiglie di Champagne vengono messe a testa in giù e vengono ruotate più volte al giorno (remuage), si congela il collo della bottiglia, si stappa, si eliminano i lieviti morti e si aggiunge la liqueur d’expedition e poi si tappa e il vino (quasi) è pronto. Il il volto di questo vino viene definito dalla liqueur, visto che possono essere usati vini di diverse annata. Non è tanto il dosaggio (zucchero) a disegnare lo Champagne, ma i vini usati per fare i blend finali. Questo è il ciclo produttivo descritto in maniera molto sintetica, se volete approfondire vi rimandiamo alla pagina dello Champagne che abbiamo fatto con storia e ogni passaggio spiegato nei minimi dettagli.
Adesso vediamo alcuni punti fondamentali e miti da sfatare, il discorso è relativo allo Champagne, ma vale anche per i Cava spagnoli, Franciacorta, Trentodoc, Oltrepò Pavese e Alta Langa.
Come avete visto dal ciclo produttivo lo Champagne è un vino strutturato, complesso, pieno di sfumature, ma soprattutto non è un semplice vino frizzante, deve affinare per almeno 15 mesi in cantina prima di essere venduto. Non è un Prosecco o un Asti o una Malvasia, i quali invece sono prodotti con metodo Martinotti nell’arco di 20 giorni e non hanno (e non vogliono avere) la stessa profondità. Mai fare paragoni di qualità e prezzo tra due categorie così diverse: sarebbe come paragonare Spuntì e foie gras.
Il Dom Perignon di Moet e anche il Cristal di Roeder sono Champagne Vintage, ossia sono prodotti solo con il meglio delle uve e sostano per almeno 3 anni sui lieviti. Nell’etichetta troverete sempre l’annata. Non vi stupite se costano tanto anche 2000 euro o se il Dom Perignon 2009 costa 150.
Ci sono blend di Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier e ci sono Champagne prodotti in purezza: se cercate troverete quello che vi piace. Se volete Champagne più morbidi e cremosi scegliete uno Chardonnay. Se volete uno Champagne più nervoso e pungente optate per un Pinot Noir. Se un vino è prodotto con tutti e tre di solito è più equilibrato.
Il gusto dello Champagne è una miscela unica di sale, acidità, i vini della casa aggiunti con la liqueur d’expedition e il sapore dei lieviti. Queste quattro componenti mescolate trovano un equilibrio che saltella da un opposto all’altro, sapori decadenti e anche ossidati e morbidi che si scontrano con sale e agrumi e sotto questi sapori di pasticceria e pane. Difficile descrivere con precisione uno Champagne, ne esistono migliaia, ma la persistenza e la finezza sono caratteristiche necessarie. Il sale deve essere un mare, l’acidità deve stimolare e tagliare, ma con grazia, i lieviti non devono avere il sapore di lievito di birra, ma trasformarsi in opere di pasticceria. Lo sviluppo di quelle 4 caratteristiche è fondamentale.
Collegandoci al punto precedente dobbiamo parlare di produttori che vanno controcorrente, come Selosse e Jacquesson. Produttori che non creano vini base che siano solo spremute di acido, ma vini veri e propri che maturano anche in legno. In questo modo ha senso parlare di vino e annata, perché quel famoso vino base si sviluppa prima di aggiungere la presa di spuma. Il risultato sarà uno Champagne sfaccettato e pieno di sfumature, anche più evoluto e maturo e non solo fresco e salato.
E ancora sul discorso evoluzione dello Champagne. Anni fa si diceva che Champagne e spumanti metodo classico vanno bevuti subito appena messi in commercio. Questa è la più grossa castroneria mai detta: lo Champagne è certamente già potabile appena messo in commercio, ma così gustiamo solo il suo volto più immediato dato da acidità e sapidità. Se lo fate riposare in cantina per qualche anno, tutta questa carica minerale si trasformerà, farà da scheletro per l’evoluzione dei lieviti e del vino stesso. Ovviamente stiamo parlando di grandi Champagne, millesimati e non la bottiglia di Veuve Clicquot Brut Yellow Label che trovate anche al supermercato.
Altro mito da sfatare: per bere buon Champagne bisogna spendere tanto. Certo il limite verso l’alto è solo il cielo, ma che si debba spendere molto per bere bene è vero solo a metà. Se volete fare un regalo prestigioso sicuramente la soglia da preventivare è quella dei 80-100 euro, dove trovate alcune ottime bottiglie come il Leclerc Briant Les Chèvres Pierreuses Cumières Brut 2010 oppure il Champagne Cuvée 741 Jacquesson venduto a 80. Ma se volete comprare un prodotto solido, non millesimato, ma comunque elegante e ben fatto ci sono acquisti da fare nella fascia da 50 euro. Roger Pouillon et Fils Brut Réserve e Brut reserve grand cru di Paul Bara sono due vini ottimi vini e il prezzo è sotto i 50 euro.
Altro consiglio fondamentale, cercate un enotecario di fiducia, una persona appassionata di Champagne e vini artigianali, non le solite etichette patinate. Comprate qualcosa e chiedete consiglio. Non esiste critico migliore di un venditore di vino serio e preparato.
Ultimo consiglio: non si vive di solo Champagne, ci sono anche spumanti italiani, spagnoli ma esistono anche splendidi spumanti nella Loira come i Saumur Moussex a base di Chenin Blanc o il più prestigioso Crémant de Loire, il Crémant d’Alsace o di Limoux, prodotti meno ambiziosi, ma sempre molto piacevoli. Bene, adesso vediamo quali sono le bottiglie di migliori Champagne da comprare a occhi chiusi o che almeno vanno bevuti, anche una sola volta nella vita. Sono messi in ordine di prezzo crescente, così potete regolarvi se dovete fare regali.
Bertrand Delespierre Champagne enfant de la montagne
Sotto i 30 euro è una bevuta piacevole, misurata, mai troppo brusco, mai troppo fruttato o sornione. Il fascino della semplicità non smette mai di stupire.
Champagne Pierre Brigandat brut rosé
Un rosato di taglio agreste, molto semplice e diretto, succoso, con il Pinot Noir che mette in mostra tutta il suo arsenale da profumi di bosco e fiori. Costo eccellente: 35 euro, rapporto qualità prezzo imbattibile.
Champagne Gallimard pere et fils Blanc de Noirs
Un Pinot Noir che offre un sorso tagliente, ricco, ma dalla bevibilità unica. Sale e cedri, la struttura è giusta, scorre con un filo di miele e vaniglia, ma si mantiene dritto e seducente. Capolavoro di finezza ed eleganza è una bottiglia che da aperitivo con olive, formaggi o tartine alla bottarga è divina. Prezzo sotto i 35 euro: da comprare a valanghe.
Champagne Joseph Perrier brut Cuvée Royale Blanc de Blancs
Uno spumante a base Chardonnay classico, burroso, leggermente stilizzato, ma il sale non manca. È un Blanc de Blancs piacevole e compatto. Il prezzo è eccellente: 40 euro.
Champagne Oeil de Perdrix di Jean Vesselle
Un Pinot Nero di Bouzy splendido per freschezza ed eleganza, con un leggero richiamo ossidato. La struttura è potente, ma il tratto è di seta. Occhio di pernice si riferisce al colore ambrato, figlio di un breve macerazione delle bucce del Pinot. Da provare: il prezzo di 40 euro è invitante.
Champagne Roger Pouillon et Fils Brut Réserve
Ecco l’esempio di Champagne tipico: affilato, elegante, non troppo complesso e molto piacevole. Questo spumante francese nasce da un blend dei tre vitigni usati, con prevalenza di Pinot Noir. I vini base affinano in acciaio e legno, fanno malolattica e riposano per 30 mesi sur lie. Il risultato è un buon prodotto, ottimo per iniziare a bare questa tipologia o fare un regalo sempre gradito. Costo abbordabile: 45 euro.
Champagne 1er Cru Brut Tradition di Gosset Brabant
Sale, frutto polposo da addentare, spezie, fiori e un filo di miele a tenere tutto unito. I ricami dei lieviti sono preziosi e delicati. Grazia e spessore, stupisce per il suo potere di domare anche piatti di carni bianche o formaggi. Un vino jolly da avere sempre in cantina. 45-50 euro: rapporto qualità prezzo ottimo.
Champagne Brut Reserve Grand Cru di Paul Bara
La maison Paul Bara è una di quelle storiche, in attività da 7 generazioni e questa splendida bottiglia è una sicurezza. Un mare di sale, frutto succoso, lieviti eleganti e tanta bevibilità. Nasce da uno dei migliori grand cru, a poca distanza dalla montagna di Reims. Prezzo strepitoso: 45-50 euro per un vino di grande eleganza.
Champagne Brut Nature Zero Tarlant
Duro, senza fronzoli, profuma di fiori e alghe e poi arrivano i lieviti con sentori splendidi. In bocca è esplosivo ed intransigente, non dosato, ma di grande spessore. Prezzo ottimo: 50 euro.
Champagne Brut Millesimato 2012 Taittinger
Una bomba di sale e polpa dalla persistenza incredibile. Questo vino ha stoffa, spessore e tanta personalità che trova in una rocciosa eleganza il suo naturale sviluppo. Ancora giovane, ha un potenziale incredibile, ma è già elegantissimo. Prezzo eccellente: 70 euro. La recensione.
Champagne Jeaunaux Robin Instinct Meunier
Capolavoro scolpito nel sale, nasce da una piccola parcella di vigna vecchi ben oltre i 50 anni. Il sapore è una rasoiata e cosa assai rara è un Pinot Meunier in purezza, ma privo di frutto sdolcinato e mollezze. Questo picchia duro, centrando la cifra del sale e del mare, onde di muschio e stelle, sapori di conchiglia, limone e piccoli frutti di bosco che tessono un meraviglioso arazzo di gusto. La propulsione minerale è splendida, sprezzante e non guarda in faccia a nessuno. 70 euro sono pochi per una vino meraviglioso, figlio di attenzioni maniacali, prodotto seguendo i dettami biodinamici. Manico assoluto.
Champagne Cuvée 741 Jacquesson
Un vino di seta e roccia, senza compromessi, senza tentennamenti. Sapidità stellare, acidità dalla persistenza unica e non manca un sviluppo gustativo sontuoso. Il volume aumenta, come lo spessore, è un vino complesso, ma mai difficile. Una bottiglia splendida sia per i neofiti che per gli appassionati. Costo imbattibile: 75-80 euro. La recensione.
Champagne Extra Brut Blanc de Blancs Les Pierrieres Ulysse Collin
Un Blanc de Blanc immaginifico, proveniente da vigne di 40 anni della Côte des Blancs. Lieviti indigeni, niente filtrazioni o chiarifiche, ma solo tante polpa. Il risultato è un vino straordinario per espressività, volume e finezza del tratto. Veleggiare in questo mare di sale è un piacere. Tutta queste eleganza è sempre al servizio della bevibilità. La recensione.
Dhondt Grellet Cramant Blanc de Blancs
Da vigne vecchi almeno 50 anni, nasce questo meraviglioso Chardonnay. Caldo, avvolgente, ma scolpito nella roccia, apre senza guardare in faccia a nessuno, ma ha sviluppo e un volume aromatico pazzesco. Acido è acido, ma lo è con eleganza, con quella freschezza compiuta e sontuosa che si apre in mille rimandi solari di frutta polposa. Ti schiaffeggia con grazia, rimandandoti a suggestiono lontane, complesse e ossidate. Merito dei vini base che, dal 1986, concorrono, in questo caso per il 30%, alla creazione di questo splendido vino. Profondità e complessità da urlo, pulizia esemplare, ma anche tanta sensibilità. Capolavoro. 80 euro spesi bene.
Champagne Leclerc Briant Les Chèvres Pierreuses Cumières Brut 2010
Vino capolavoro: 40% Pinot Noir, 40% Pinot Meunier, 20% di Chardonnay, il vino base riposa legno per 9 mesi, poi fa 36 mesi sui lieviti e il dosaggio finale è bassissimo: 4 grammi per litro. Il tutto si trasforma uno spumante di grande intensità, salato come il mare in tempesta, acido e sprezzante, pieno di volti e sapori. Prima di tutto è un vino dalla sviluppo incredibile, poi ci sono anche le bolle, i sapori dei lieviti, ma la base è pirotecnica. Vini biodinamico, ma di una pulizia aromatica favolosa. Un arcobaleno di sapori dal gusto ridicolo: 90-100 euro. Il miglior Champagne in assoluto sotto i 100 euro. La recensione.
Champagne Brut Bollinger La Grande Annee 2005
Poesia in bottiglia: uno spumante di luci e ombre che si rincorrono. Pinot Noir al 66% e 34% di Chardonnay per un blend che sa mescolare sapori oscuri di bosco e tanto succo rosa ad alti più solari. 10 anni di riposo in cantina per un vino eccezionale: sprezzante e dritto va per la sua strada, ma con passo elegante e profondità assurda. Prezzo eccezionale: 120 euro.
Champagne Agrapart mineral blanc de blancs brut grand cru 2012
Un concentrato pazzesco di sale e calcare, questo vino riesce a racchiudere tutta la potenza minerale di Avize, nel cuore della Côte de Blancs, patria del gesso. Blanc de blancs, residuo zuccherino inesistente, polpa, mare, eleganza algida e frustate di agrumi. A tratti è una bottiglia quasi selvaggia per ferocia, ma l’eleganza del fraseggio è leggendaria: si apre a mille profumi, il sorso è coinvolgente, con sottofondo maturo e lieviti stupendi. Prezzo 130: il costo non è basso, ma è poco per un vino così nobile ed irripetibile. La recensione.
Champagne Brut Dom Perignon 2009
Un classico, patinato e speziato, ma sempre profondo, dotato di propulsione minerale e un’eleganza cristallina. 72 mesi di sosta sur lie si sente tutto il lavoro di stratificazione. La spinta salata è notevole, percorre tutto il vino e lo rende affilato e pungente. Sorso spesso, ma mai ingessato. Eccellente anche il prezzo: 150 euro. La recensione.
Champagne Pol Roger Winston Churchill 2006
Il prezzo di questo vino è importante, 180-200 euro, ma li vale tutti: è una delle bottiglie più strabilianti che siano mai state prodotte. E l’annata 2006 ha uno spessore minerale siderale, una profondità dei lieviti unica, una freschezza elegante e affilata come una sciabola che ti tiene incollato al calice e non lascia respiro. La grandezza del sorso è una gara tra le caratteristiche del Pinot Noir, schivo e fuggitivo e il più caldo e avvolgente Chardonnay, che si lascia andare a suggestioni burrose. L’equilibrio è perfetto: giocato su rimandi che si contrastano in bocca, anche se quello che impressiona è la serenità di questo mare di sale. Se volete assaggiare uno dei migliori Champagne degli ultimi 15 anni provate questo glorioso vino di Épernay, il Pol Roger Winston Churchill 2006 costa, ma non ha molti rivali in questa fascia di prezzo. La recensione.