Pinot Nero: vino, vitigno, storia, caratteristiche
Il Pinot Nero è uno dei grandi vitigni francesi, il padre genetico e spirituale di molti vitigni come il Pinot Gris, lo Chardonnay e il Pinot Blanc. Tutti i pinot che conosciamo sono versioni mutate del Pinot Noir che in alcuni casi si è fuso con altri vitigni, strada facendo.
Non pensiate che sia un caso eccezionale, anzi famiglie con una prole così numerosa sono spesso molto comuni, basti pensare alla famiglia dei Lambruschi, delle Malvasia o dei Moscati. Ci sono mutazioni, incroci, cloni, non esistono vitigni puri, a parte alcune eccezioni che sono rimaste isolate e soprattutto si sono salvate dalla fillossera.
Sulle origini del Pinot Noir non c’è certezza, non si sa esattamente dove e come sia nato, ma il dato di fatto innegabile è che la Borgogna, sia la sua patria elettiva, come per il figliolo Chardonnay.
Detto questo, passiamo alla sue caratteristiche peculiari e scopriamo come riconoscere il Pinot Nero quando lo troviamo nel calice.
Caratteristiche organolettiche del Pinot Nero
Il colore è rubino da giovane, ma tende al granato mano a mano che invecchia. è trasparente, non troppo denso, ma soprattutto è delicato anche come colore. Non aspettatevi mai un rubino inchiostro in stile Montepulciano, anzi se trovate un Pinot dal colore scuro come la i capelli di Biancaneve, molto probabilmente non è un vino molto fine o ancora peggio è stato tagliato con vitigni più poderosi e prepotenti.
Il bouquet del Pinot Noir
Il Pinot Noir è la quintessenza dell’eleganza e della finezza, è delicato, profumato, etereo, con note fruttate piccole bacche di bosco, nocciole, tè, spezie leggere, muschio, funghi, lacca, ribes, pino, resina, buccia di arancia e lamponi.
Pensate al Barolo per farvi un’idea a grandi linee e infatti noterete moltissime somiglianze a livello aromatico, tuttavia il corpo, la struttura e i tannini del Pinot Noir sono più delicati e l’acidità è più intensa.
Certo i francesi vi diranno che uno dei profumi dei Pinot Noir di stoffa è la merde de poule, escrementi di gallo, e in effetti ci sono profumi che potremmo definire selvatici, un afrore animale, ma non sono mai troppo invadenti od onnipresenti.
Con queste caratteristiche di finezza il Pinot Noir è uno dei vini più affascinanti e sofisticati che potrete trovare in circolazione.
Riesce ad invecchiare benissimo, non tanto grazie ai tannini, ma alla sua acidità, che con il tempo si trasforma e lascia spazio ad una serie incredibile di sensazioni eteree, esattamente come il Nebbiolo.
Adora i climi freddi con una forte escursione climatica che aiuta a sviluppare acidità e finezza di profumi e per questo solitamente gli vengono riservate le cime delle colline più ventilate e soleggiate. Non è un vitigno che ha problemi di maturazione, anzi si tende a non caricare troppo le uve di zucchero per evitare che grado alcolico e pesantezza possano rovinare la sua naturale eleganza.
Zone di produzione del Pinot Nero in Italia e nel mondo
Molte sono le zone di produzione che meritano una visita e ben più di un assaggio, partendo da tutta la Côte-d’Or.
In Italia il Pinot Noir dell’Alto Adige trova a Mazzon un altopiano dove prosperare e non mancano grandi bottiglie prodotte da piccole cantine di grande spessore.
Altra produzione di sicuro interesse è quella della Nuova Zelanda con la Central Otago e Marlborough come zone principe.
Negli Stati Uniti il Pinot Nero ha trovato casa nella due zone più esclusive: Napa e Sonoma. Se riuscite a trovare qualche Pinot proveniente da Russian River e Carneros provateli: sono una bomba. Magari non fini e sottili come quelli della Côte-d’Or, ma molto intensi. Da non perdere i Pinot provenienti dall’Oregon, una regione fredda e piovosa, soprattutto le bottiglie della Willamette Valley.
E poi c’è lo Champagne, il re degli spumanti, icona che incarna l’interpretazione più sottile e nervosa che il Pinot può assumere. Può essere vinificato in bianco, con una spremitura delle bucce e senza contatto con queste ultime oppure nella versione Champagne rosato, con il mosto che resta a contatto con le bucce solo per poche ore per fare il vino base. Giusto il tempo di tingersi e profumarsi d’immenso e poi si lavora normalmente come se fosse un vino base bianco. Ma non vogliamo andare oltre, se siete interessati alla trasformazione del Pinot Nero in spumante, ecco la pagina dello Champagne, dove troverete tutte le informazioni, foto e curiosità sul re dei vini.
Abbinamenti consigliati per il Pinot Nero
Esattamente come il Barolo il Pinot Noir è perfetto per abbinamenti con funghi, porcini, risotti al tartufo, agnello e piatti speziati come il pollo al curry, partendo dalla cucina cinese per arrivare fino a quella indiana. Attenzione per speziati intendiamo con spezie e non solo piccanti, il piccante generalmente non va mai d’accordo con il vino. Se volete scoprire mille e più ricette adatte al Pinot Noir, date un’occhiata alla nostra guida per abbinare il Pinot Noir al cibo.