Champagne Louis De Sacy Inedite: la recensione
Se state cercando uno Champagne roccioso, elegante e opulento, ma non troppo radicale come stile, lo Champagne Louis De Sacy Inedite è il vino che fa per voi. Ha tutto quello che si può chiedere ad un figlio della Montagna di Reims: eleganza, profondità, ricchezza aromatica, cremosità, profumi degni di una pasticceria hipster di Mumbai e tanta profondità. Ha un unico difetto: è un blanc de blanc…
Ma come, direte voi, Verzy è uno dei mitici grand cru del Pinot Noir e tu ci propini uno Chardonnay?
Stiamo calmi e fidatevi: questo vino è una bomba, una supernova di profumi e acidità, una cornucopia di sapori che vanno dalle mandorle, alla torta di mele, passando per agrumi e frutta sciroppata.
Ma soprattutto, quello che stupisce di questo vino è l’ambizione. Certo potevano piantare solo Pinot Nero, ma anche lo Chardonnay riesce a trovare una struttura, una poliedricità e una complessità che lasciano a bocca aperta.
Come viene fatto
Se non conoscete la cantina Louis De Sacy, sappiate che sono dei druidi, quasi dei pazzi per la loro spericolatezza, anche se sono arrivati alla tredicesima generazione di vignaioli.
Ogni annata è diversa, pirotecnica e offre spunti diversi. La lavorazione è quasi biologica, ci stanno arrivando, ma intanto limitano al minimo i trattamenti e diserbanti e pesticidi chimici sono stati banditi nei 18 ettari di proprietà. Siamo a Verzy, un distretto freddo, dove il Pinot Noir domina da sempre, ma grazie e vigne vecchie più di 40 anni ed esposizioni molto favorevoli, lo Chardonnay acquisisce una pienezza rara.
Dopo la vendemmia le uve vengono pressate, fermentano grazie ai lieviti indigeni e maturano sia in acciaio che in legno. Dopo la presa di spuma, il vino riposa per sette anni sui lieviti. E già questo vi fa capire che struttura e longevità saranno i due cardini di questo ottimo Champagne.
Caratteristiche organolettiche
Il colore è giallo dorato, ma scuro e ricco. Il bouquet è opulento e decadente, ancora pieno di rocce, ma già evoluto, in perenne bilico tra gli agrumi e le torte di mele alla crema, tra le alghe e il burro, tra lo zucchero filato e la marmellata di cedro. Ma non pensate che sia pesante o elefantiaco: no, al contrario è un’esplosione, un martellamento continuo.
Il ritmo è incalzante, la ricchezza è stordente e il profumo dei lieviti assume un volume credibile che dona grandissima eleganza.
Al palato ha stoffa e polpa. Parte verticale, ma poi si apre al frutto caldo, si muove sornione, complesso e si dipana strato dopo strato, sospinto da una freschezza a dir poco glaciale. Da frustate sul palato.
Bastone e carota. Sapori di marzapane e crema al limone si alternano a pesche sciroppate nella vaniglia. Acidità, sale e la cremosità dei lieviti sono in continua lotta: cercano di prevalere, anche se alla fine l’equilibrio domina.
Il sorso è appagante e ricco, la struttura è imponente, ma la precisione disegna un quadro aromatico pulito, con base granitica. Il sale, le ostriche e le alghe ritornano continuamente a sdrammatizzare. L’evoluzione è già buona e i toni leggermente ossidati (frutta secca e sapori medicinali) sono splendidi e arricchiscono con toni nutty.
Nonostante abbia una grandissima bevibilità, non è uno Champagne immediato e semplice, infatti la concentrazione è tanta, come la ciccia che troverete in questa bottiglia. Tuttavia, non cade mai nella trappola della compiacenza e il ritmo è inarrestabile.
Prezzo
65 euro: non costa poco, ma è un vino dalla personalità unica, uno Champagne coraggioso che dimostra che a Verzy anche lo Chardonnay può essere grande. Se dietro c’è un vignaiolo vero che produce vini veri ed artigianali.
Abbinamenti consigliati
Pasta al pesto, carni bianche, riso alla cantonese, pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, hamburger, carbonara, cacio e pepe, paella.