G-Ray: recensione e commento di un Pinot Grigio naturale dall’ottima bevibilità
Il G -Ray è un vino naturale dal taglio artigianale, data la tiratura di bottiglie estremamente limitata, è un vin de garage. Già dal colora lascia ben sperate, aranciato, abbastanza trasparente, con una saturazione normale che non sembra ritoccata da un Photoshop in stile Cernobyl super paglierino.
Cosa buona giusta, visto che di sua natura il Pinot Grigio è così, ramato, quindi dimenticatevi i soliti esili vinelli paglierini e preparatevi a tuffarvi in un vino di spessore, sostanzioso quasi, un classico vino da tavola, nel senso che si morde e va abbinato al cibo e non annusato così per darsi un tono.
Ma nonostante tutto il pregio del vino G-ray è la sua naturale semplicità, semplicità di beva, scorrevolezza, senza mai cadere nel banale o ricorrere a make up o trucchi. La varietà è buona, i profumi sono definiti, l’acidità è ben amalgamata e nel complesso si presenta snello e piacevole.
Non vuole strafare, ma non delude senza nessun aspetto: non ci sono puzzette, riduzioni, aceto a piede libero o ossidazioni.
Un vino fatto con cura, facile da bere anche per chi non è abituato a bere vini naturali, non che siano bevande aliene poi…
Abbinamenti consigliati per il vino G-Ray
Struttura e freschezza non mancano, quindi abbinatelo a carni bianche, cibo thai come carbonara, erbazzone, pad thai, pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, paella.