Pinot Grigio Fuoripista Foradori 2016: un ottimo vino macerato fatto in anfora
Molto spesso sentiamo parlare di vinificazione in anfora e di vini prodotti con lunghe macerazioni, è la mania del momento. Ma se parliamo di una cantina come la Foradori, che già da anni la usa con consapevolezza e criterio, allora, assaggiare un vino nato in anfora è un piacere e non rappresenta un pericolo.
Il vino in questione è il Pinot Grigio Fuoripista Foradori 2016, un vino dal bel piglio, ruvido, caratterizzato da uno splendido colore rosa, figlio di una macerazione sulle bucce durata 8 mesi.
Ma non pensate ad un vino sgarbato e oltraggiosamente tannico, la macerazione nelle anfore è lenta e permette alla bucce di rilasciare profumi e sapori lentamente, in maniera dolce.
Il vino è intenso, sapido e deciso, molto diverso rispetto ai classici Pinot Grigio tutto fiori e sale a cui siamo abituati da anni con le tipiche produzioni “convenzionali” di Alto Adige e Friuli. Ed in effetti, come per tutti gli orange wine, serve una classificazione a parte, un occhio diverso, alcuni pensano che solo i vini macerati siano in grado di esprimere a fondo il vero potenziale aromatico del vitigno.
Forse hanno ragione o forse no, fatto sta che questo Pinot Grigio Fuoripista Foradori è splendido per grinta e personalità, ma non aspettatevi un vino morbido e docile, anzi è tutto il contrario!
Il bouquet del Pinot Grigio Fuoripista Foradori
Naso complesso, tagliente e a tratti etereo con decise note di rabarbaro, resina, pino, liquirizia, mela cotogna e tanti fiori gialli appassiti. Il frutto è tagliente e severo, intarsiato di note minerali e ritorni di agrumi caramellati. Nel complesso è elegante, austero e dotato di grande profondità. Persistenza da urlo.
Sapore
In bocca è pieno, affilato, con spessore tannico palpabile, non è un vino leggero e di facilissima lettura, ma è declinato con eleganza, senza sbavature, ossidazioni o spigoli vivi. La struttura è ampia, ma sempre sdrammatizzata da ritorni sapidi. Polpa croccante da mordere. Il finale è lungo con ritorni di menta e cacao. Certo, l’annata è la 2016, per un vino macerato così ambizioso e pieno possiamo dire che è un fanciullino, appena nato, con 4-5 anni ogni spigolo si arrotonderà e l’acidità riuscirà ad amalgamarsi più in profondità al sale.
Non è un vino immediato, serve un minimo di preparazione, la consistenza, lo spessore sia aromatico che gustativo sono di tutt’altra pasta rispetto ad un Pinot Grigio dorato e stilizzato a cui siamo abituati, ma è un’esperienza che ogni amante del vino dovrebbe fare per assaggiare l’altra faccia della luna.
Siamo sinceri, come riferimento per il Pinot Grigio italiano, quello di Dario Princic è il punto di riferimento che abbiamo nel bicchiere da anni, un faro nella notte e questo sembra avviato sulla stessa strada. Forse ancora un filo troppo limonoso, ma con un paio di anni, saprà sviluppare un fascino evoluto intrigante. Bevuto adesso è comunque un ottimo vino, non al suo apice, ma sempre piacevolissimo.
Prezzo
30 euro, un prezzo alto, ma che rispecchia la cura e la qualità di un vino che nasconde una lavorazione lunga e certosina.
Abbinamenti consigliati per il Pinot Grigio Fuoripista Foradori
Arrosti di carni bianche, pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, hamburger, paella, carbonara.