Calcaia Barberani 2014 vendemmia tardiva: recensione
La vendemmia tardiva Calcaia 2014 è un piccolo gioiello dell’enologia italiana.
Perché è un vino fatto con cura, rischiando molto e punta molto in alto.
Non è solo un delizioso vino dolce come tanti, ma grazie alla muffa nobile che si è sviluppata durante una maturazione protratta fino ai mesi autunnali, trova una complessità unica.
Diciamo che dietro il primo volto dolce, si nascondono una miriade di sfaccettature che lo rendono unico.
Abbiamo già molti esempi di muffati: il Sauternes francese, il Tokaj ungherese, il Picolit friulano, l’ice wine tedesco e canadese, ma da qualche anno anche l’Orvietano riesce a proporre bottiglie interessanti.
Poche sono le zone al mondo che possono produrre muffati, perché le caratteristiche devono essere particolari. Serve una corrente d’acqua che produca umidità in una valle, e questa umidità diventa nebbia che al mattino e sera va ad accarezzare i grappoli, su cui così si sviluppa la preziosa botrytis cinerea.
Abbiamo molto ridotto all’osso, ma la vendemmia e la maturazione delle uve è lunga e ogni giorno si passa più volte tra i filari anche solo per raccogliere o scartare qualche acino.
Il risultato è un grappolo contratto, ricoperto di muffa, che vanta una concentrazione zuccherina incredibile, visto che ha subito una disidratazione anche del 60-70%.
Ne vale la pena?
Nel caso del Calcaia sicuramente. È un grande vino dolce italiano, vanta dolcezza carezzevole, ma anche una vena sapida gagliarda. A screziare troviamo quegli incredibili profumi e sapori medicinali conferiti dalla muffa nobile.
Quello che fa la differenza tra un ottimo vino dolce e un’opera irripetibile.
Il suo pregio più grande è che la dolcezza è solo l’inizio del viaggio gustativo. È la spinta, ma non risulta mai troppo dolce o monotematico.
Bouquet
Albicocche, datteri, pesce sciroppate: i richiami fruttati sono scanditi con precisione e sontuosità. Le spezie creano arabeschi aromatici con sbuffi di vaniglia, zafferano, miele e crema pasticcera. Petali di ginestra e ancora il richiamo della muffa, sempre in evidenza, ma innestato in un quadro di grande eleganza.
Il sapore
Appena lo assaggerete sarà una carezza morbida, ma fresco, vivace, sinuoso, mai appesantito o compiaciuto. Anzi è lodevole come scorra con un gioco di rimandi tra mineralità e ricordi muffati. Il finale è di grande intensità, mandorle e miele, infinito, fa sognare.
Abbiamo assaggiato l’annata 2014, un vino ancora giovane, ma già intrigante e molto fresco, caratteristica che preannuncia una vita lunga e prosperosa.
Se aspettate ancora 5-6 anni sarà poesia in bottiglia.
Prezzo
30 euro circa: ok, il prezzo è giusto!
Quali piatti abbinare
Dolci con crema pasticcera, torta di mele, terrina di coniglio, tiramisù, zuppa inglese.