Ramandolo DOCG: vino, vitigno, caratteristiche
Il Ramandolo DOCG è un vino passito dolce di grande fascino, dai profumi inebrianti e sontuosi, un nettare nato da uve appassite che viene prodotto con grande cura e artigianalità nei villaggi di Ramandolo (da cui il nome) e Tarcento, la zona vitivinicola più a nord di tutto il Friuli. Siamo in provincia di Udine, zona Nimis, poco distanti dal confine con la Slovenia.
La particolarità del Ramandolo non è la dolcezza. Certo è un delizioso vino zuccherino pieno di frutta secca, canditi, spezie e fiori appassiti, tutte caratteristiche tipiche dei grandi vini da dessert, ma quello che stupisce sono la freschezza, la mineralità e la profondità aromatica. Ma non è aromatico come un Moscato o una Malvasia o un Gewurztraminer, non ha quella prepotenza, è un vino elegante e sottile, ma di grandissimo respiro. La ragione di questa grande finezza è la Botrytis Cinerea, la muffa nobile che se tenuta a bada e controllata e dosata facendo anche più e più vendemmie, riesce a donare suggestioni uniche di erbe medicinali, spezie ed erbe alpine. Ma il discorso è sempre quello: è merito del territorio.
Zona di produzione del vino Ramandolo: l’importanza delle poche
Ed è proprio la posizione a rendere così vellutato, complesso e profondo il Ramandolo, che è prodotto da disciplinare con uve di Verduzzo Friulano in purezza. La vicinanza delle Alpi che proteggono dai venti freddi del nord, l’altitudine media abbastanza alta che si avvicina a 320 metri sul livello del mare e i suoli a base delle famose marne oceaniche rendono unico e irripetibile il vino Ramandolo, tanto che possiamo parlare di un vero e proprio terroir particolare. Queste marne, chiamate “ponche”, sono argille che milioni di anni fa costituivano il fondale marino, mentre oggi donano grande mineralità alle uve di Verduzzo Friulano. I venti arrivano leggeri a rinfrescare per tutta l’estate e scacciano l’umidità, ma ne lasciano un po’, ideale per far emergere le muffa nobile sulle uve, che rimangono appese alle piante anche fino alla seconda metà di novembre.
Come viene fatto il vino Ramandolo DOCG
La produzione del Ramandolo è lunga e certosina, tutto parte comunque da vigne sane, allevate in collina, in zone non troppo umide, battute dai venti. In questo modo i grappoli possono maturare in pianta, essiccarsi e poi essere attaccati dalla Botrytis Cinerea. I grappoli arrivano a perdere anche più del 60% di acqua: gli zuccheri, i sapori e i polifenoli si concentrano in maniera pazzesca. I grappoli vengono vendemmiati a più riprese per lasciar tempo alla muffa di agire gradualmente e poi si pressano, si fa fermentare il mosto e si fa affinare in legno, solitamente barriques usate di secondo e anche terzo passaggio. Il legno, durante l’affinamento, deve servire solo da contenitore per ossigenare e arrotondare, ma non deve rilasciare tannini o grossolani sentori di vaniglia e tabacco, altrimenti la delicatezza del bouquet verrebbe nascosta.
Caratteristiche del vino Ramandolo DOCG
Il bouquet è splendido per ampiezza, ma non pensate ad un assalto, quanto ad una poesia sussurrata tra le vigne, poi passa in una pasticceria siciliana piena di canditi e arriva in una serra piena di piante. Il frutto è caldo e maturo, carnoso con pesche sotto spirito, frutta secca a non finire con toni appena ossidati e decadenti. Canditi di agrumi, cannella, cioccolato bianco, fiori gialli appassiti come ginestra e camomilla e poi c’è il la magia della muffa nobile. Il sottile richiamo di erbe medicinali che dona austerità e fermezza al vino. c’è come uno scheletro di erbe aromatiche che innalzano il vino, lo rendono nobile e interrompono la monotonia dei profumi dolci e sensuali, creando un grande contrasto.
Al palato è dolce, vellutato, sciropposo, ma mai ridondante, ogni sapore, ogni sfumatura fruttata è tagliata da una spezia, da un ricordo più sottile e fresco. La freschezza e la mineralità sono eccezionali, elevano il vino, rendendolo sempre scattante e teso, mai molliccio o paffuto. Non si compiace, anzi ha uno sviluppo gustativo ottimo, dominato da toni minerali. Persistenza e complessità fuori dal comune.
Prezzo del Ramandolo
Il bello di questo vino dolce è che pur essendo un prodotto di nicchia, non raggiunge quotazioni ancora folli. Con 30-40 euro comprerete delle bottiglie strepitose. Ovvio che non stiamo parlando di un vino da tutti i giorni, ma di nettare di pregio che nasce da una lavorazione lunga e dispendiosa, dove più della metà della vendemmia viene sacrificata.
Abbinamenti consigliati per il vino Ramandolo DOCG
Abbiamo due possibilità: abbinarlo a dolci al cucchiaio, zuppa inglese, torta di mele, biscotti al cocco e mille altri dolci. Oppure a piatti saporiti che hanno bisogno di un compagno dolce, come formaggi stagionati, erborinati come Gorgonzola e Roquefort oppure terrine o crostini toscani.