Amarone della Valpolicella Monte Santoccio 2013: recensione
L’Amarone della Valpolicella Monte Santoccio 2013 è un gran bel vino, uno di quegli Amaroni austeri, tesi, vibranti e poco paffuti che non stanno tanto a menarla con un frutto marmellatoso o con mille spezie dovute all’affinamento in legno.
No, tutto il contrario, questo Amarone della Valpolicella Monte Santoccio 2013 va dritto per la sua strada, punta a finezza, profondità aromatica, tannini potenti e ben definiti e tanta ricchezza, senza mai scadere nei muscoli o nella concentrazione da tagliare con il coltello. Per fortuna esistono ancora degli Amaroni del genere non domati/dominati dal legno e dal richiamo internazionale!
Due parole sulla splendida cantina Monte Santoccio, piccola realtà artigianale a misura d’uomo, dove Nicola Ferrari coltiva i suoi 6 ettari, sulle splendide colline di Fumane, in località Santoccio. Non si usano prodotti chimici né diserbanti, ma solo zolfo e rame per i trattamenti, lieviti autoctoni, lunghe macerazioni e affinamenti non traumatici, dove il legno fa maturare, ma non marca il vino con sentori grossolani. Ma sapete qual è la vera perla del curriculum di Nicola Ferrari? Gli anni passati a lavorare nella cantina Quintarelli e tutta quella gavetta lo ha formato e gli ha dato una forma mentis che trasmette la vino. Vino che è prima di tutto piacere, eleganza e tipicità, non uno stile da inseguire. E quando hai un progetto del genere e sei rispettoso in vigna e cantina i risultati possono essere solo che eccezionali.
Il bouquet
Naso sontuoso, di grande respiro dominato da frutta matura e sotto spirito, cioccolato, menta, cacao e mille spezie a cui fanno da cornice note più eteree di lacca e smalto. Per quanto sia generoso e ricco, si articola comunque con finezza, senza senza mai scadere nel rovere o nella vaniglia, ma lasciando ampio spazio a note sottili erbacee. Nel complesso varietà buona.
Il sapore
Al palato scorre con calore, la struttura è corpulenta, ma mai ridondante o sciropposo. L’estratto è notevole, come i tannini e l’alcol, ma trova dinamismo grazie ad una discreta acidità che mantiene il sorso credibile e mai pesante. Il piglio generale è amaro, ma con gusto e la persistenza non molla mai, fino ad arrivare ad un finale lunghissimo di cacao, prugne, erbe e rabarbaro. È ancora giovane e ruggente, ma riesce nella difficile impresa di mettere tutte le parti in fila con una certa eleganza. Ovvio che un Amarone del 2013 è ancora un pargolo. Da bere tra 5 anni almeno.
Prezzo
37-40 euro: un prezzo onestissimo per un ottimo Amarone.
Abbinamenti consigliati
Il vino è strutturato, tannico e pieno di calore, abbinate piatti di carne, stufati, grigliate, arrosti invernali e pieni di spezie: vitello tonnato, pollo al curry, empanadas, hamburger, filetto alla Wellington, paella.