Amarone della Valpolicella: vino, vitigni, caratteristiche
L’Amarone della Valpolicella è uno dei vini rossi più sontuosi e opulenti che potrete trovare in tutto il mondo, un gioiello che ha reso la Valpolicella e tutte le colline intorno a Verona una delle mete più amate da tutti gli amanti del vino. È un’affermazione pretenziosa, ma pochi sono i vini che vantano tanta intensità ed eleganza e che hanno contribuito a plasmare il territorio e il successo di così tante cantine.
Tutto merito delle arele, le stuoie su cui i grappoli vengono messi per l’appassimento, che dura anche fino a quattro mesi. Appassimento che concentra e amplifica zuccheri, profumi e sapori. Ma attenzione l’Amarone è sì un vino passito e la concentrazione zuccherina è molto alta, ma poi tutto lo zucchero viene trasformato e il vino è un passito rosso, ma completamente secco.
Quali vitigni si usano per produrre il vino Amarone
Ma prima di tutto diciamo da quali vitigni, orgogliosamente autoctoni, proviene l’Amarone: sono principalmente due, ossia Corvina 40/80% (e/o Corvinone non più del 50%) e Rondinella (dal 5% al 30%) a cui si affiancano altri vitigni autoctoni della Valpolicella come l’Oseleta.
Come è prodotto il vino Amarone
Torniamo al processo di produzione di questo gioiello dell’enologia italiana. I grappoli, dopo il periodo di appassimento, vengono (ri)selezionati e poi pigiati ed ecco pronto il mosto che inizia a fermentare e poi verrà fatto riposare in botti di legno. Ma visto che la pigiatura delle uve avviene in pieno inverno, gennaio e febbraio, le temperature fredde permettono una lunga macerazione, che si traduce in maggior complessità ed estratto, a cui però segue un affinamento più lungo, visto che serve tempo per scolpire tutta questa materia. E da qui facciamo un passo indietro…
Storia dell’Amarone, come è nato?
La Valpolicella, che lo ricordiamo in latino significava valle dalle molte cantine, è sempre stata famosa fin da prima dei tempi romani per il suo vino dolce, il vino Retico, il Recioto attuale. Un nettare dolce e armonioso, pieno, prodotto appunto con l’appassimento dei grappoli.
Ma agli inizi del 1900 ci fu la trasformazione.
Dovete pensare che prima delle moderne tecniche di controllo delle temperature erano le stagioni a dare il via (con il caldo) o a fermare (con il freddo) la fermentazione nel vino.
Perché si chiama Amarone?
La leggenda narra che per caso, forse per un errore o per via di un inverno caldo, in una vasca di Recioto si svolse tutto il processo di fermentazione, trasformando così una cospicua quantità di zuccheri in alcol, dando vita ad un vino possente e gagliardo, ma amaro e molto tannico, totalmente diverso dal Recioto e così decisero di chiamarlo Amarone. E il nome dice tutto, dal Recioto vino dolce per eccellenza, nacque questo vino secco, dai tannini gustosi, ma forti e quindi con una componente amara più spiccata.
Caratteristiche organolettiche del vino Amarone
L’Amarone è un vino alcolico, pienissimo, forse non adatti a tutti i palati, ma dal fascino unico per via della sua struttura e dell’intensità che sa raggiungere.
Il colore è molto intenso, rubino con screziature granato, che va poi evolvendo nel granato con gli anni.
Il bouquet è ampio con frutti di bosco e frutta nera, fiori secchi, anice, liquirizia e ritorni di amarene sotto spirito con un finale speziato e terroso a base di noci e nocciole. Con il tempo sviluppa sentori eterei e speziati con cannella e cardamomo, tabacco e noce moscata.
In bocca è denso, si espande caldo e molto morbido, speziato, pieno di note cioccolatose, di certo non verticale e nemmeno mai molto affilato, ma piuttosto con un frutto rotondo e sapidità buona. Il vino è intenso, pieno, molto strutturato e dotato di tannini potenti, per questo è un vino che ha bisogno di qualche anno per sviluppare rotondità ed equilibrio. Molti Amaroni iniziano ad esprimere tutta la loro eleganza solo dopo 10 anni, quindi abbiate pazienza con questo vino, dategli fiducia e lui saprà ricompensarvi con grandi gioie.
Dove è prodotto il vino Amarone
In tutta la Valpolicella, la zona collinare posta a nord di Verona, compresa tra il Lago di Garda e i Monti Lessini, che fungono da barriera contro i venti freddi del nord. Queste colline, un tempo rinomata zona di villeggiatura della nobiltà veronese, si sono trasformate in un vero e proprio paradiso della vite e del vino, grazie all’industriosità dei vignaioli e all’unicità che contraddistingue il vino Amarone.
Abbinamenti consigliati per il vino Amarone
L’Amarone è un peso massimo, un vino che dà il meglio di sé con piatti di importanti di carne, stufati, brasato all’Amarone, arrosti, lasagne al forno, gnocchi al formaggio.
Ottimo anche in abbinamento a formaggi stagionati come Asiago d’Alpeggio, Pecorino di Moliterno o Caciocavallo podolico
È un grandissimo vino per gli amanti del barbecue per via del suo eccellente corredo speziato da abbinare alla dolcezza/affumicatura di molti piatti come il pulled pork, il prosciutto glassato alla brace, ma anche con grandi classici come burritos.