Amarone Ca dei frati Pietro dal Cero 2009: recensione
L’Amarone Ca dei frati Pietro dal Cero 2009 è un vino colossale, con uno spettro aromatico complesso e intrigante, misterioso, ma è anche strutturato, con un grado alcolico molto alto, sfioriamo i 17 gradi. E che sarà mai per un Amarone, a in Valpolicella non si tirano di certo indietro…
A parte gli scherzi questo Ca dei frati Pietro dal Cero 2009 è un gran bel vino: pur essendo così corposo il ritmo è dettato da un frutto austero, mai muscoloso, il registro è di quelli sinfonici, non palestrati gonfi di steroidi.
Il fatto di essere un 2009 aiuta non poco, anzi tutti questi anni in cantina gli hanno fatto bene, lo hanno scolpito, l’evoluzione è evidente: le spezie sono mature e levigate, immerse in un frutto denso, sotto spirito.
Dopo tutto la cura nel produrre questo vino è evidente: uvaggio di Corvina, Corvinone, Rondinella, Croatina, resa per ettaro di 60 quintali per ettaro, 4 mesi di appassimento, macerazione lunga, 24 mesi di affinamento in legno, 12 in acciaio e altri 24 mesi in bottiglia.
Non stiamo parlando di un vinello base ma della punta di diamante di una delle cantine più blasonate della Valpolicella. Tutto questo comporta spessore, estratto, complessità e una mole di difficile gestione, tuttavia il risultato finale non delude, il vino è dinamico, ingombrante, ma mai ridondante o statico.
Il bouquet dell’Amarone Ca dei frati Pietro dal Cero 2009
Il naso è classico, austero che è un piacere con un frutto maturo a base di amarene sotto spirito che si mescolano ai tratti virili del cacao, della liquirizia e di erbe alpine. Le spezie ingentiliscono il quadro aromatico con garbo e i toni balsamici. La varietà è stupefacente, il ritmo serrato, sontuoso, ma disegnato con eleganza.
Il sapore dell’Amarone Ca dei frati Pietro dal Cero 2009
In bocca è ampio e sospinto da un vigore alcolico gagliardo, tuttavia non è mai pesante o goffo, si mantiene preciso, non sbanda, non si perde in frivolezze e i tannini dettano il passo con piglio severo. La struttura è colossale, ma non perde mai di vista la bevibilità, invita alla beva, nonostante gli innumerevoli rimandi speziati e terrosi.
Diciamo pure che non vuol essere muscoloso o marmellatoso-ammiccante, ma austero, tenace, etereo, amaro con eleganza. Certo l’impianto prende mille direzioni, si apre a suggestioni misteriose, ma non è mai di difficile lettura. È già equilibrato, ma il suo potenziale di invecchiamento è infinito. Da provare tra 5 e poi 10 e perché no 20 anni. Se riuscite a non stapparla. Non per tutti, ma chi ama i vini densi lo adorerà.
Prezzo
85 euro: li vale.
Abbinamenti consigliati
Piatti ricchi, grassi e succulenti: vitello tonnato, pollo al curry, pulled pork, empanadas, hamburger, paella.