Grand Marnier: che cos’è e come si usa
Il Grand Marnier è un liquore a base di cognac aromatizzato all’arancia, se vogliamo sintetizzare è un triple sec più corposo e raffinato, che invece di distillare alcol con infuso di arance, parte dal grande distillato di vino francese e ci fa macerare le arance dentro.
Ma perché parliamo oggi di Grand Marnier, cosa ha di diverso da Curacao, triple sec e Cointreau?
Se siete dei bartender o appassionati di cocktail, a livello pratico il Grand Marnier può essere considerato un sostituto aristocratico del triple sec, lo potete usare per fare grandi cocktail come il Margarita, il White Lady o il Kamikaze, ma ovviamente essendo fatto con un distillato pregiato come il Cognac è più costoso del Cointreau. La differenza di prezzo tra Grand Marnier e Cointreau è di 7 euro tra una bottiglia e l’altra, non un abisso, ma neanche poco.
A livello aromatico e gustativo la differenza è notevole: il Grand Marnier è più avvolgente, ossidato e vinoso. Il frutto è più complesso e maturo e ovviamente sono presenti tutti i sapori e i profumi che provengono dalla distillazione del vino.
Il bouquet del liquore Grand Marnier
I profumi sono intriganti ed eleganti: si parte con un turbine di agrumi, miele, marmellata di fichi, datteri, spezie dolci che si intrecciano ad un frutto bruno e carnoso. Il tono è più decadente e paffuto rispetto a triple sec e Cointreau, il richiamo del Cognac è forte, anzi dominante e rende il liquore molto aromatico, ma anche suadente.
Il sapore del Grand Marnier
Al palato è caldo, giustamente speziato con il sapore agrodolce delle arance che oscilla tra la dolcezza e la freschezza. Nel complesso è vellutato, non dolcissimo, ma rigoroso, pulito al sorso e dotato di buona spinta aromatica. La struttura è ampia e anche la sensazione alcolica è potente, il cuore pulsante del cognac non si lascia sopraffare dalle arance tanto facilmente, anche se a livello gustativo è molto lineare e stilizzato. Questo non significa che sia noioso, anzi per essere un liquore industriale prodotto in quantità mondiali mantiene una certa originalità.
Come servire il liquore Grand Marnier
Il grande problema del Grand Marnier è la sua collocazione in un mobile bar: non ha la purezza di un cognac e quindi bevuto in purezza è un po’ ridondante. Se invece lo usate per fare cocktail è fin troppo espressivo e costoso. Forse avevano ragione le nostre nonne a considerarlo il liquore gastronomico per eccellenza. Ne tenevano una bottiglia per aromatizzare lo zabaione, le creme, la marmellata per le crepes o per flambare la carne, il pesce o fare marinature creative.
Cocktail e ricetta da fare con il Grand Marnier
È un liquore ottimo anche per dare un tocco elegante alla mousse al cioccolato, caffè e Grand Marnier, lo potete aggiungere alla sangria, al grog, al tiramisù, nella torta di mele, con i dolci al cioccolato è favoloso per ricreare l’accoppiata cioccolata e arancia.
Ma non mancano di certo cocktail storici a base di Grand Marnier, tra cui ricordiamo il B-52, l’Orgasm e il Black Mamba Kiss. Se poi lo usate come triple sec classico ci potete fare cocktail immortali come Margarita, Kamikaze, Angelo Azzurro, Lemon Drop Martini, Between the sheets, Sidecar, Cosmopolitan e il White Lady.
Prezzo del liquore Grand Marnier
22-26 euro per la bottiglia da 0,75 litri: non è un prezzo esagerato e alla fin fine è una cifra accettabile. La stoffa c’è, se poi vi piacciono le crepes flamabate è un acquisto consigliato.
Storia del Grand Marnier
Jean-Baptiste Lapostolle fondò nel 1827, a Neauphle-le-Château, un villaggio poco distante da Parigi, la distilleria da cui ebbe tutto inizio. Anche se a dire il vero è soltanto con l’arrivo di Louis-Alexandre Marnier che venne creato il primo Curacao Marnier prendendo ispirazione dai due capostipiti, ossia il triple sec Combier e ovviamente il Cointreau. La distilleria Lapostolle-Marnier non ha creato i triple sec (che a loro volta derivano dai curacao olandesi fatti con le arance Laraha), ma è vero che Louis-Alexandre Marnier fu il primo a produrre un triple sec (liquore aromatizzato alla arance) partendo da una base di Cognac. In questo modo il suo triple sec poteva godere di una base alcolica molto più raffinata e aromatica e questo fu il segreto del suo successo.