Brunello di Montalcino Fonterenza 2011: un grande vino rosso
Il Brunello di Montalcino Fonterenza 2011 ci è piaciuto assai, anche nel clima tropicale fastidioso di questo agosto, non proprio ideale per bere vini rossi.
Tuttavia questo Brunello è un vino finissimo, sottile, austero e del tutto avulso dalle esagerazioni iper-fruttate dei Brunelli modernisti. Anzi questo è di un rigore stilistico e aromatico molto raro e pericoloso.
Pericoloso nel senso che il Sangiovese è messo a nudo, senza manipolazioni e trattamenti intrusivi con barrique nuove, infatti questo matura in botti grandi e aspetta, aspetta che tutta la nervosità del Sangiovese si trasformi in finezza.
Questo è il Sangiovese, un brutto anatroccolo che un giorno diventa cigno di rara bellezza. La sua eleganza è sottile, raffinata, non ha i tannini e la struttura del Barolo e del Nebbiolo è più fragile, ma è anche molto facile doparlo e farlo diventare un bomba di frutta matura e marmellata di prugne.
Ma le due sorelle Margherita e Francesca Padovani ci sanno fare, sanno educare ed allevare il Sangiovese.
La loro filosofia segue il movimento del vino naturale, ma basta assaggiare questo Brunello per capire che non seguono mode, slogan o treni che vanno a tutta birra in questo periodo, così ossessivamente “organic”.
420 metri sul livello del mare, ogni lavoro in vigna è fatto a mano, uso di soli zolfo e rame, infusi, tisane, seguendo le fasi lunari.
Niente filtrazioni, solo lieviti indigeni, 90 giorni di macerazione e poi via in botte grande.
Sono delle strambe, talebane del vino naturale?
Boh, pensate quello che volete, ma il vino è eccellente, per cui potrebbero anche massaggiare i grappoli con della birra come se fossero dei Kobe e raccontare favole alle foglie dei vigneti, che alla fine il risultato è incredibile. E il vino è caratteristico, riprende i colori, i profumi e i sapori di questo splendido lembo di Toscana.
Ma veniamo al commento di questo Brunello di Montalcino Fonterenza 2011.
Il bouquet
Naso inizialmente timido, ma poi fiorisce, sboccia in un’eleganza finissima e composta, con tracce di lacca, prugne, erbe alpine, liquirizia a profusione e terra, funghi, note di argilla. La varietà è ottima, ci sono mille strati e staresti ore ad annusarlo, inizia già a manifestare un lato evoluto e balsamico, lanciato verso terziari eterei e ciliegie sotto spirito. Come stile è impeccabile, frutto pulitissimo, avvolgente, preciso e senza neanche una sbavatura. Ma mai marmellatoso, il vanto più grande per i Sangiovese di razza.
Il sapore
Bocca di struttura, con slancio sapido e acido ben delineati, le sensazioni calde sono tenute a bada da una buona austerità di fondo. I tannini accarezzano con gentile vigore e danno ritmo ad una materia complessa, ma cristallina, che sa come alternare morbidezza e spigoli per trovare un ottimo equilibrio. È un Brunello chiaramente ancora giovane, piacevole e pronto, ma è un vino che sta iniziando a maturare adesso e mostra le prime tracce eteree, ma che può ambire ad un invecchiamento lungo e sereno di ben oltre 10 anni. Anzi sarà un piacere tenerlo in cantina a riposare per fare due chiacchiere tra qualche anno.
Perché il Brunello di Montalcino Fonterenza 2011 è un grande vino italiano?
Stoffa, gusto pieno della vita, persistenza, carattere territoriale, finale infinito e grande equilibrio che porta ad una piacevolezza irresistibile. E non ci sono ossidazioni, olezzi vari tipo pellami di mammut della tundra all’imbrunire o sella sudata su dorso d’asino.
Prezzo
75-80 euro, non costa poco, ma è un prodotto artigianale di grande spessore, fatto con amore, in tiratura limitatissima, che riesce ad esprimere in note liquide la sinfonia di una terra magnifica. Un vino vero e umano.
Abbinamenti consigliati
È ottimo come vino da meditazione, con pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, pulled pork, hamburger, paella.