Brunello di Montalcino 2006: degustazione delle migliori bottiglie
Brunello di Montalcino. La massima espressione del Sangiovese. Un vino prodotto secondo un disciplinare rigido che punta su basse rese (60 quintali per ettaro) e un affinamento che si protrae per cinque anni dalla vendemmia, sei per il Brunello Riserva. Ad un anno dall’uscita, l’annata 2006 sembra favolosa, i vini assaggiati sono molto espressivi, dotati di sfaccettature complesse che si sviluppano attraverso un frutto molto profondo, già maturo e una sapidità molto esuberante che aggiunge ulteriore corpo. L’acidità è tagliente, in sintonia con un tannino guizzante che fa ben sperare per il prossimo decennio. Siamo arrivati ad un punto di svolta, c’è una presa di coscienza dei propri mezzi da parte dei vignaioli che vanno, giustamente, molto fieri di questa annata. Finalmente questo terroir ha trovato una coerenza stilistica-tecnica chiara e riconoscibile e noi andremo ad abbinarla ai migliori piatti delle cucine asiatiche.
Brunello di Montalcino 2006, Corte Pavone, Loacker
Buono il Rosso di Montalcino 2009: carico, con mandorla e cacao in evidenza Un Brunello ombroso, ciliegie e cannella, legno leggermente invadente. Dopo dieci minuti si apre un po’. In bocca è pieno, con un tannino abbastanza morbido. La frutta caramellata invoglia, ma l’eccesso di acidità rovina quella che poteva essere un’ottima bottiglia. Un vino da tenere d’occhio per il futuro. Non siamo ai livelli dei vini sudtirolesi, ma non c’è male per questa costola toscana dei Loacker. Abbinatelo ad un classico della cucina di Sichuan come il Maiale cotto due volte (回鍋肉), per sfruttarne la potenza acida e i richiami di cardamomo. € 24.
Brunello 2005, Corte Pavone
Niente male, bel colore intenso, erbaceo e caramelloso con note di sandalo, caffè e rabarbaro. L’acidità si fa sentire, il tannino scalpita, deve affinarsi ancora molto. Tra cinque anni sarà un vino buon vino. 24 €.
Brunello di Montalcino 2006, Il Cocco
Brunello di Montalcino 2006, Le Macioche
Impressionante anche il Brunello Macioche 2004 Riserva, più raffinato, lanciato in una maturazione eterea dove ciliegie, cardamomo, rabarbaro, muschio, pepe, prugna e amarene si sono fuse con un tannino morbidissimo, alleggerito da sbuffi di caffè e cacao. Delizioso con l’Anatra alla Pechinese (北京烤鸭) accompagnata da salsa di fagioli dolci, per mettere in risalto la complessità aromatica del vino.
Brunello di Montalcino 2006 Manachiara, Tenute Silvio Nardi
Brunello di Montalcino 2006, Donatella Cirielli
Ha un bel colore lucente, è intenso con confettura di ciliegie mature e more, ma al gusto perde qualcosa, nonostante una bella sapidità pungente, a causa di un tannino ingombrante che soffoca violette, ginepro e un sottobosco altrimenti interessante. Ancora in fase di evoluzione. Molto alcolico, da abbinare ad un Teriyaki di Manzo con funghi. € 30.
Brunello 2006, Donatella Cirielli, Prime Donne
Brunello di Montalcino 2006, Terre Nere
Austero e magnifico, come la terra su cui nascono queste vigne: una collina totalmente ricoperta di pietre nere. Il vino è terso, granato scintillante. Il profumo di ciliegie sotto spirito, eucalipto, tè, rosmarino e zenzero è magnetico. Il sapore è un’esplosione fruttata sostenuta da un’acidità incontenibile, con liquirizia, betulla e ginepro avvolti in una sapidità molto rocciosa. La tostatura è perfetta, amplifica il volume del vino che riempie la bocca morbidamente. Il vino è alcolico, focoso e comunque equilibrato, di una persistenza incredibile e sarà un piacere riassaggiarlo tra dieci, venti e trent’anni. Uno dei migliori di questa annata. Vero specchio del proprio terroir. Un Brunello da abbinare ad un piatto sostanzioso che abbia note di spezie dolci come una Zuppa di Noodles con Anatra.
Brunello Terre Nere 2004 Riserva
Ancora più profondo, con una mineralità che varia dal gelido al rovente. Maturo, con note eteree che si aprono molto lentamente. Ha una consistenza densa che si mastica. Le amarene sotto spirito e la gelatina di ribes si perdono in un infuso di cardamomo, sandalo e muschio. Scorre elegante, lasciando un ricordo erbaceo.
Brunello di Montalcino 2006, Capanna
Brunello di Montalcino 2006, Tenuta Il Poggione
Brunello di Montalcino Pelagrilli 2006, Siro Pacenti
Un vino suadente, carnoso, buono da bere subito. Pieno di amarene, ribes e more già mature, note balsamiche—eucalipto, tè e rosmarino—che iniziano ad affacciarsi sopra un tannino poderoso e fluido che dona grande vivacità al vino. Uno dei Brunelli più raffinati dell’annata per l’intreccio di sapori terrosi molto nitidi, che danno al vino un’impronta forte, rendendolo voluminoso e molto riconoscibile, come se in bottiglia ci fosse finito anche un po’ dello spirito di questo grande vignaiolo. Molto longevo e territoriale. Brunello da affiancare a Shumai (Ravioli) di Gamberi e Maiale.
Brunello di Montalcino 2006, Pietroso
Da una splendida cantina di piccole dimensioni ecco un Brunello esplosivo, sicuramente il più tagliente di quelli provati. Rubino intenso. Con frutti rossi che galleggiano in una gelatina eterea con cannella, violetta, tè e muschio in sottofondo, il tutto incorporato in un tannino docile che accompagna il vino senza intralci. Un perfetto esemplare di finezza applicata al Sangiovese, che mette in mostra tutto il potenziale erbaceo e roccioso di cui è capace, non solo frutta e tannino per una volta. Grande equilibrio tattile sulla lingua e finale imperioso. Un Brunello da abbinare a un Dim Sum, a tutto pasto. Jaozi con molto zenzero, Kimbap con radici, a cui il vino si richiama. Insomma il miglior Brunello da abbinare al cibo orientale. Sfiderà i decenni a venire. € 33.
Brunello di Montalcino 2006, Poggio di Sotto
Un campione di eleganza. Misurato, perfetto in ogni suo sentore che vanno da una travolgente cascata di piccoli frutti rossi, fragoline, lamponi, ribes, ai fiori secchi, passando per una sapidità pungente e gessosa, a base di alghe, che restituisce grande corpo al vino, più che il tannino, un po’ rilegato in secondo piano, addomesticato da cannella e chiodi di garofano. Uno dei Brunelli più intensi e complessi, ma spontaneo come se dietro non ci fosse alcuna tecnica di vinificazione… E questa si chiama magia. Brunello da abbinare ai migliori Dumplings imperiali che riuscite a trovare oppure ai Calamari in salsa di fagili neri o per un grandissimo Pollo del Generale Tzo. € 80, un po’ caro, ma neanche troppo per la Beatitudine.