Brunello di Montalcino 2006: degustazione delle migliori bottiglie
Brunello di Montalcino. La massima espressione del Sangiovese. Un vino prodotto secondo un disciplinare rigido che punta su basse rese (60 quintali per ettaro) e un affinamento che si protrae per cinque anni dalla vendemmia, sei per il Brunello Riserva. Ad un anno dall’uscita, l’annata 2006 sembra favolosa, i vini assaggiati sono molto espressivi, dotati di sfaccettature complesse che si sviluppano attraverso un frutto molto profondo, già maturo e una sapidità molto esuberante che aggiunge ulteriore corpo. L’acidità è tagliente, in sintonia con un tannino guizzante che fa ben sperare per il prossimo decennio. Siamo arrivati ad un punto di svolta, c’è una presa di coscienza dei propri mezzi da parte dei vignaioli che vanno, giustamente, molto fieri di questa annata. Finalmente questo terroir ha trovato una coerenza stilistica-tecnica chiara e riconoscibile e noi andremo ad abbinarla ai migliori piatti delle cucine asiatiche.
Brunello di Montalcino 2006, Corte Pavone, Loacker
Un Brunello ombroso, ciliegie e cannella, legno leggermente invadente. Dopo dieci minuti si apre un po’. In bocca è pieno, con un tannino abbastanza morbido. La frutta caramellata invoglia, ma l’eccesso di acidità rovina quella che poteva essere un’ottima bottiglia. Un vino da tenere d’occhio per il futuro. Non siamo ai livelli dei vini sudtirolesi, ma non c’è male per questa costola toscana dei Loacker. Abbinatelo ad un classico della cucina di Sichuan come il Maiale cotto due volte (回鍋肉), per sfruttarne la potenza acida e i richiami di cardamomo. € 24.
Brunello 2005, Corte Pavone
Niente male, bel colore intenso, erbaceo e caramelloso con note di sandalo, caffè e rabarbaro. L’acidità si fa sentire, il tannino scalpita, deve affinarsi ancora molto. Tra cinque anni sarà un vino buon vino. 24 €.
Brunello di Montalcino 2006, Il Cocco
Austero, complesso ma senza fronzoli, con tanta frutta rossa matura e note eteree che solleticano il naso. In bocca è molto spesso, i 40 giorni di macerazione si sentono tutti e pur essendo acido è piacevole, persistente, già equilibrato, con sentori iodati dati dai venti proveniente dal mare. Il finale è lunghissimo, dominato da un sapore di liquirizia molto suggestivo. 3000 bottiglie per un Brunello splendidamente imperfetto, biologico, con un’anima sincera e almeno trent’anni davanti a sé. Accompagnate questo Brunello molto aromatico ad un piatto altrettanto principesco come lo Shabu Shabu (しゃぶしゃぶ): la succulenza della carne di Wagyu e il sapore intenso e amarognolo dei funghi si legano splendidamente al tannino vellutato, mentre le alghe del brodo richiamano la sapidità del vino. € 25.
Brunello di Montalcino 2006, Le Macioche
Intrigante sia alla vista, con un bel granato, che al naso, impregnato di frutta rossa sotto spirito, cannella, menta e felce. Il tannino è possente, quasi arrogante e in un primo momento sembra sopraffare l’armonia generale, ma poi si apre con liquirizia e ancora questo frutto maturo che va e viene fino ad esaurirsi in un finale ammandorlato. L’acidità è un pelo troppo affilata, ma non incide sull’equilibrio pressoché perfetto di questo grande vino. Molto bevibile fin da ora e per tutto questo secolo. Abbinate questo Brunello ad un piatto intenso ed affumicato per trovare la giusta armonia con la tostatura del legno: Sui yuk (燒肉) con un filo di salsa di soia dolce. € 40.
Impressionante anche il Brunello Macioche 2004 Riserva, più raffinato, lanciato in una maturazione eterea dove ciliegie, cardamomo, rabarbaro, muschio, pepe, prugna e amarene si sono fuse con un tannino morbidissimo, alleggerito da sbuffi di caffè e cacao. Delizioso con l’Anatra alla Pechinese (北京烤鸭) accompagnata da salsa di fagioli dolci, per mettere in risalto la complessità aromatica del vino.
Brunello di Montalcino 2006 Manachiara, Tenute Silvio Nardi
Un Brunello muscoloso che ti assale con un pugno (di ciliegie) sul naso e un colore rubino scarico. C’è molta materia che si esprime attraverso un’acidità al gusto di arancia un po’ troppo accentuata, spezie un po’ troppo ingombranti, ma interessanti— tè, caffè e anice—e un tannino un po’ troppo minaccioso. Questo vino è tutto un po’ troppo… Soltanto gli anni potranno domarlo. Per 50 € però ci si aspetta di più, una bottiglia come minimo pronta. Per smussare gli spigoli di questo Brunello è consigliato un piatto tailandese bello untuoso come il Khao Kha Moo, stinco di maiale con salsa di soia, coriandolo, anice e cardamomo.
Brunello di Montalcino 2006, Donatella Cirielli
Ha un bel colore lucente, è intenso con confettura di ciliegie mature e more, ma al gusto perde qualcosa, nonostante una bella sapidità pungente, a causa di un tannino ingombrante che soffoca violette, ginepro e un sottobosco altrimenti interessante. Ancora in fase di evoluzione. Molto alcolico, da abbinare ad un Teriyaki di Manzo con funghi. € 30.
Brunello 2006, Donatella Cirielli, Prime Donne
Più scuro e introverso del precedente. Il frutto è più evoluto, i sentori sono profondi, terrosi: corteccia, eucalipto, tiglio, bacche, muschio. L’alcol è tanto e il tannino si muove goffamente in un sottobosco denso, eppure il finale è pulito e persistente. Un Brunello poco equilibrato, ma ricco di frutta caramellata e con un bel carattere. Tra sei anni sarà maturo. Da abbinare ad un piatto speziato con note amarognole come il Manzo allo Zenzero e Salsa d’ostriche con broccoli. € 28.
Brunello di Montalcino 2006, Terre Nere
Austero e magnifico, come la terra su cui nascono queste vigne: una collina totalmente ricoperta di pietre nere. Il vino è terso, granato scintillante. Il profumo di ciliegie sotto spirito, eucalipto, tè, rosmarino e zenzero è magnetico. Il sapore è un’esplosione fruttata sostenuta da un’acidità incontenibile, con liquirizia, betulla e ginepro avvolti in una sapidità molto rocciosa. La tostatura è perfetta, amplifica il volume del vino che riempie la bocca morbidamente. Il vino è alcolico, focoso e comunque equilibrato, di una persistenza incredibile e sarà un piacere riassaggiarlo tra dieci, venti e trent’anni. Uno dei migliori di questa annata. Vero specchio del proprio terroir. Un Brunello da abbinare ad un piatto sostanzioso che abbia note di spezie dolci come una Zuppa di Noodles con Anatra.
Brunello Terre Nere 2004 Riserva
Ancora più profondo, con una mineralità che varia dal gelido al rovente. Maturo, con note eteree che si aprono molto lentamente. Ha una consistenza densa che si mastica. Le amarene sotto spirito e la gelatina di ribes si perdono in un infuso di cardamomo, sandalo e muschio. Scorre elegante, lasciando un ricordo erbaceo.
Brunello di Montalcino 2006, Capanna
La prima cosa che colpisce è il tannino. Ti afferra trascinandoti in un vortice buio. Solo dopo qualche secondo riprendi fiato. Amarene sotto spirito, cannella, ginepro, cacao amarissimo, ancora qualche frutto maturo, prugne. Tutto molto consistente. Il tannino allenta la presa, si sentono sulla lingua note più pungenti di selce, timo, maggiorana e grafite, quasi salmastre, ancora un po’ di fiori secchi, rosa e camomilla, già protesi verso un appassimento lento ma glorioso. Un Brunello vecchio stile, coraggioso e monumentale, elegantissimo, la cui filigrana si illumina in un gioco di ombre e luci entusiasmante. Il finale è di una persistenza commovente, liquirizia e mandorla. Un vino immortale, non ancora perfettamente equilibrato, ma fatto per durare una vita. Abbinate questo Brunello a pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, amatriciana, hamburger, filetto alla Wellington. € 30.
Brunello di Montalcino 2006, Tenuta Il Poggione
Un altro vino di carattere, con alcune sbavature e molto alcol, ma comunque piacevole. Classiche le note iniziali di ciliegie sciroppate, maggiorana, fiori secchi che danno il la ad una sapidità succosa. Non è profumatissimo, ma nel complesso è compatto, concentrato su un tannino rombante di ottima qualità, in linea con un equilibrio generale buono. Denso e scuro, un vino che deve affinare ancora per smaltire un corpo spigoloso. Berlo oggi sarebbe come troncare una sinfonia dopo due battute. Tra sei anni inizierà a vivere. Brunello da abbinare ad un grande piatto dell’Indonesia, il Rendang. Carne tenera per il tannino e spezie che si legano al vino con un tocco dolce. € 25.
Brunello di Montalcino Pelagrilli 2006, Siro Pacenti
Un vino suadente, carnoso, buono da bere subito. Pieno di amarene, ribes e more già mature, note balsamiche—eucalipto, tè e rosmarino—che iniziano ad affacciarsi sopra un tannino poderoso e fluido che dona grande vivacità al vino. Uno dei Brunelli più raffinati dell’annata per l’intreccio di sapori terrosi molto nitidi, che danno al vino un’impronta forte, rendendolo voluminoso e molto riconoscibile, come se in bottiglia ci fosse finito anche un po’ dello spirito di questo grande vignaiolo. Molto longevo e territoriale. Brunello da affiancare a Shumai (Ravioli) di Gamberi e Maiale.
Brunello di Montalcino 2006, Pietroso
Da una splendida cantina di piccole dimensioni ecco un Brunello esplosivo, sicuramente il più tagliente di quelli provati. Rubino intenso. Con frutti rossi che galleggiano in una gelatina eterea con cannella, violetta, tè e muschio in sottofondo, il tutto incorporato in un tannino docile che accompagna il vino senza intralci. Un perfetto esemplare di finezza applicata al Sangiovese, che mette in mostra tutto il potenziale erbaceo e roccioso di cui è capace, non solo frutta e tannino per una volta. Grande equilibrio tattile sulla lingua e finale imperioso. Un Brunello da abbinare a un Dim Sum, a tutto pasto. Jaozi con molto zenzero, Kimbap con radici, a cui il vino si richiama. Insomma il miglior Brunello da abbinare al cibo orientale. Sfiderà i decenni a venire. € 33.
Brunello di Montalcino 2006, Poggio di Sotto
Un campione di eleganza. Misurato, perfetto in ogni suo sentore che vanno da una travolgente cascata di piccoli frutti rossi, fragoline, lamponi, ribes, ai fiori secchi, passando per una sapidità pungente e gessosa, a base di alghe, che restituisce grande corpo al vino, più che il tannino, un po’ rilegato in secondo piano, addomesticato da cannella e chiodi di garofano. Uno dei Brunelli più intensi e complessi, ma spontaneo come se dietro non ci fosse alcuna tecnica di vinificazione… E questa si chiama magia. Brunello da abbinare ai migliori Dumplings imperiali che riuscite a trovare oppure ai Calamari in salsa di fagili neri o per un grandissimo Pollo del Generale Tzo. € 80, un po’ caro, ma neanche troppo per la Beatitudine.