Brunello di Montalcino Biondi Santi degustazione e commento delle annate 2007 riserva e 2008
La famiglia Biondi Santi ha creato il Brunello, mitico fu il primo della famiglia, Clemente, vero e proprio pioniere a credere nel Sangiovese grosso e i risultati oggi sono sempre entusiasmanti. I Brunelli Biondi Santi mostrano l’innata eleganza dei purosangue, stile austero come vuole la tradizione più antica e un’aderenza al territorio ilcinese (nativo di Montalcino) che ha pochi eguali. Non aspettatevi vini caldissimi né espansivi, niente marmellate, ma grande pulizia e austerità, tannini poderosi e una finezza incredibile che si manifesta con note eteree e terrose. Ricordando Franco Biondi Santi, scomparso da poco, ma che rimarrà sempre nei nostri ricordi.
Brunello di Montalcino Riserva 2007
Parte chiuso, come ogni Brunello Santi così giovane, ma basta attendere e vi si aprirà dinanzi una selva scura, piena di piccoli frutti, tè, cacao e menta. Le note terrose di rabarbaro e tamarindo si mescolano ad erbe alpine in un crescendo etereo. Attendete ancora e inoltratevi ancora più a fondo e troverete liquirizia, tabacco, eucalipto e sbuffi di cannella scanditi con eleganza. Al palato è monumentale, pieno, roccioso, viscerale. Dopo un primo impatto con i tannini poderosi, ecco la freschezza, la menta e la mineralità che solletica il palato. Sebbene sia giovane è pronto, non all’apice che raggiungerà tra 7-8 anni. Il finale è lungo, composto, terroso con un ricordo di visciole. Vinificazione in vasche di cemento e affinamento in botti grandi di Slavonia. Nessuna concessione, un vino icone di un territorio e di una tradizione. Immortale.
Brunello di Montalcino 2008
Più fresco, meno imponente del fratello maggiore, ma altrettanto intrigante. Il bouquet è fine, ferroso, scorbutico, solcato da chiodi di garofano e grafite, con ciliegie e tabacco che si specchiano in foglie di alloro. Frutto austero, di taglio austero. Al palato è complesso, ma mai compiaciuto, scorre carnoso, avvolgente con tannini increspati, ma che hanno una decina di anni di evoluzione (minima) davanti a sé. Finale intenso, minerale, con viole che lentamente appassiscono. Il Brunello come deve essere. Da abbinare a Pizza margherita, pollo al curry, amatriciana, lasagne al forno, hamburger, filetto alla Wellington.