Barolo Mascarello 2014: il miglior Barolo degli ultimi 10 anni?
Barolo Mascarello 2014: ossia il Barolo in tutto il suo splendore. Questa è una di quelle bottiglie che si amano alla follia, per cui si potrebbero fare pazzie, eppure la ricetta di questo elisir è semplice: passione e rispetto delle caratteristiche del territorio.
Chi conosce la cantina Mascarello sa che produce alla vecchia maniera, senza forzature, unendo le uve di 4 storici cru come Cannubi, San Lorenzo, Ruè e Rocche , facendo lunghe macerazioni e poi lasciando il vino a riposare in legno grande.
Barrique da queste parti è una parola proibita, incompatibile con il tirannico bisogno di lentezza richiesto dal Nebbiolo.
Ma veniamo al dunque, come è questo Barolo Mascarello 2014? Un vero fuoriclasse, un campione di austerità ed espressività, un vino al di fuori di ogni restrizione estetica che non guarda in faccia nessuno, ma punta ad un ideale di Barolo senza compromessi.
Certo bevuto oggi è solo all’inizio della sua evoluzione, tuttavia l’eleganza, la complessità mai compiaciuta, ma dettata da un varietale scandito con squillante precisione, e la pulizia aromatica sono impeccabili.
Il bouquet
Naso già etereo, dominato da un frutto evoluto che passa dai frutti di bosco alle more, aprendosi a richiami carnosi di viole. E fin qui non c’è niente che non sia tipico del Nebbiolo, no quello che fa venire i brividi è il richiamo della terra, delle Langhe: le nocciole, le foglie, i funghi, le radici, il tartufo e le rocce. È un turbine impressionante, avvolgente, di una varietà ipnotica. Il tutto è declinato con marziale precisione.
Il sapore
Dritto e austero anche in bocca, con tannini vigorosi, di una profondità didascalica che sa raccontare ogni venatura e roccia del terroir delle Langhe. Ancora un po’ troppo ruvidi per essere celestiali, ma splendidi per ampiezza di sapori. Il sorso è avvolgente per quanto giocato sui toni amari con sapori di liquirizia che trapuntano tutto il palato con giochi di ombre e luce.
È un Barolo di chiara lettura per quanto sontuoso e ricco, mai un affanno, mai troppo rotondo, si spiega da solo grazie ad una finezza di tratto stupefacente, ad una cristallina purezza varietale. Freschezza discreta, fa il suo lavoro, ma la sua mineralità invece continua a riproporlo, a scavare, ritorna come una marea salata. Sapori di menta e cacao si intrecciano prima di arrivare ad un finale di viole appassite.
Capolavoro assoluto, un vino icona dal potenziale di invecchiamento infinito. Aspettate 5, 10, 20, 30 e anche 60 anni e ogni volta sarà sempre un racconto diverso.
Il prezzo
Partiamo dal presupposto che non è un vino di facile reperibilità, ma se lo trovate a 180-190-200 euro compratelo senza esitare.
Quali piatti abbinare
Tartufo, Castelmagno stagionato, terrina di coniglio, paella mista, vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, roast beef, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington.