Barolo: vino, vitigno e caratteristiche


Perché il Barolo è tanto speciale? Perché è chiamato “re dei vini e vino dei re”? La risposta è apparentemente semplice: questione di terroir. Il Nebbiolo ha trovato negli 11 comuni delle Langhe in cui è prodotto, poco a sud della città di Alba, delle condizioni pedo-climatiche uniche, tanto che riesce ad elevarsi al di sopra delle altre produzioni di Nebbiolo e ha preso il nome di uno di questi comuni: Barolo, appunto. I vini che hanno ereditato il nome dal comune di provenienza si contano sulle dita di una mano: il fratello Barbaresco, il Soave, Bardolino.
Pochi sono i vini che possono vantare un’aderenza così profonda con la propria terra, ma il motivo è anche la fragilità del vitigno, i cui grappoli hanno bisogno di una lunga maturazione che si protrae fino a novembre inoltrato.
Disciplinare del Barolo
Il Barolo è un vino rosso prodotto con uve Nebbiolo in purezza, e deve affinare per almeno 3 anni, di cui almeno 18 mesi in botte. Con 5 anni di affinamento diventa Barolo Riserva. I cloni più utilizzati sono i Nebbiolo Lampia, Michet e Rosé.
Caratteristiche organolettiche del Barolo
Riconoscerete questo grande vino dal suo colore rubino trasparente, che vira verso l’aranciato mano a mano che aumentano gli anni. Solo i migliori Pinot Noir possono vantare una tale limpida trasparenza.
Il bouquet del vino Barolo
L’altra caratteristica inconfondibile è il bouquet così etereo, pieno di piccoli frutti rossi come lamponi e ribes nero, ciliegie sotto spirito, fiori appassiti, lacca, spezie, cuoio, pepe verde, anice, noce moscata e liquirizia, ma è soprattutto il legame con la terra a rendere unico il Barolo. Riconoscerete una serie di profumi legati alle Langhe, alla sua terra: le nocciole, le foglie e il tartufo, non a caso è il vino prediletto dal nobile Tuber Magnatum!
Il sapore del vino Barolo
Zona di produzione del vino Barolo
Poche sono le colline che offrono una varietà di suoli e stili così netti e drastici, pur distando solo qualche chilometro. Il Barolo assume volti assai diversi da un comune all’altro. Monforte d’Alba è rinomata per i suoi vini precisi e suadenti; Castiglione Falletto per la poderosità dei tannini, Serralunga per il rigore e infine La Morra che vanta il primato per eleganza. Ovvio che questa sia solo una divisione a grandi linee, non mancano le eccezioni, come le differenti interpretazioni stilistiche.
Gli stili del Barolo: modernisti VS tradizionalisti
La sua grande carica polifenolica ha sempre imposto un lunghissimo affinamento in botte grande per poter sviluppare tutto il suo potenziale, ma ormai è arcinota la scissione dei modernisti, che hanno iniziato a produrre Barolo riducendo il tempo di macerazione e introducendo l’affinamento in barrique. Molti produttori giustamente lamentavano la difficoltà di una lavorazione certosina, proiettata in un futuro lontano e spesso incerto, per produrre vini in ogni caso di non facile approccio, tuttavia nel processo si rischia di sacrificare qualcosa. Non vi resta che sperimentare, stappate, stappate e diteci quali sono le vostre bottiglie preferite!
Abbinamenti consigliati per il vino Barolo
Stiamo parlando di un vino rosso molto austero e tannico, ma pieno di rimandi eterei, terrosi e di liquirizia e sottobosco: il suo abbinamento naturale è il tartufo, altro grande prodotto delle Langhe. Provatelo con tajarin, risotti o filetto al tartufo e carne in generale. Ottimo per fare il brasato. Ma potremmo snocciolarvi abbinamenti per ora, quindi, se state organizzando una cena raffinata e volete scoprire quali piatti si sposano al vino Barolo, leggete la nostra guida all’abbinamento del Barolo.