Barolo Borgogno Liste 2003: il vino più goth che ci sia
Il Barolo Borgogno Vigna Liste 2003 è una piccola gemma che abbiamo tenuto in cantina per un decennio abbondante. Come è giusto fare con i Nebbioli nati con un estratto devastante nati per invecchiare gloriosamente. Non è un vino che nasce per colpire l’attenzione, è austero, ancora massiccio e terroso come una zolla delle Langhe dopo 19 anni di riposo.
Se state cercando un vino tutto succo, solare e disteso, cambiate subito pagina, questo è un obelisco di tannino e sapori eterei, ha vigore e tratto balsamico, profondità, ma non è di certo un vino snello e acido. Questo è un distillato di nebbiolosità oltranzista e anche un po’ aristocrati. Nasce come vino elitario e scontroso, nessuno berrebbe l’annata 2017 o 2014, per quanto siano state gloriose. No, questo è semplicemente un masso tannico che è stato scolpito dal tempo e si è liberato di tutto il superfluo per offrire la propria anima scura.
Come viene prodotto
Le uve provengono da un cru particolare, Vigna Liste, posto ad una altitudine di 330 metri. Ve lo diciamo, perché la composizione dei terreni di questa zolla di 6 ettari è particolarissima a base di marne, calcare e scheletro ed è la causa della possanza di questo vino. La densità, la mineralità viene da quello che c’è sotto la terra, la buona escursione termica e la maturazione, che è lenta e costante.
La produzione è vecchio stile, pulita, lenta, attendista. Vendemmia, diraspatura e fermentazione spontanea di 12 giorni. Macerazione di 60 giorni, malolattica e riposo in botti grandi di rovere di Slavonia per 4 anni.
Caratteristiche organolettiche
Colore mattone, ma non ha mollato. È scuro e tenebroso come un’ala di pipistrello al chiaror di luna. Il bouquet è una sinfonia che gronda liquirizia ed eucalipto, terra e carne, ciliegie glassate all’angostura con contorno oliva e timo. Rabarbaro e poi ancora questo tratto pazzesco di roccia e fiori essiccati. Nel complesso è sinuoso, goth nella sua voglia di oscurità catramosa, ma sensuale da morire. Un principe della notte.
Al palato è duro come un bastoncino di anice affogato nella torba, sale il tannino in cattedra ad ammanettare un frutto che tenta di emergete per fare il glossy e il rotondo, ma ancora una volta è la terra a mordere la lingua. Struttura ancora strabiliante, rocciosità, non si scompone mai. Acidità appena sufficiente, ma il ritmo è scandito da rintocchi nitidi di mineralità. Bevuto adesso è splendido: equilibrio impeccabile, passo cadenzato, giochi di luci e ombre, ma se preferite un vino più decadente aspettate 10 anni e sarà ancora un giovincello.
Prezzo
Qui arriva il difficile. L’annata 2017 costa 68-70 euro ed ha spinta e grande spessore, per cui può resistere 20 anni tranquillamente in cantina: siete in grado di lasciarla riposare senza aprirla? Se volete questa annata a meno di 200 euro, difficile trovarla.
Abbinamenti consigliati
Pollo al curry, costine con salsa barbecue, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington, roast beef.