Viognier: vino, vitigno, caratteristiche
Qualche poeta definirebbe un grande Viognier “di elementare fatalità, ma con una innata capacità di sedurre”… Il vitigno Viognier fu impiantato e diffuso in Francia già duemila anni fa per volere dell’Imperatore romano Marco Aurelio Probo, di natali croati, attecchendo quasi esclusivamente nella parte settentrionale della Valle del Rodano, in territori dominati da un clima continentale e battuti dal Mistral.
La sua capacità di resistere alla siccità non è bastata ad evitare di vedersi affibbiato l’epiteto di Galoppine (monella) a definire la sua produttività bassa e indisciplinata, soggetta a malattie come l’oidio. I suoi terreni d’elezione sono quelli ripidi e terrazzati di Condrieu, con una pregiata composizione simile a quelli della Côte Blonde di Borgogna fatta di granito eterogeneo ricco di mica e striato di argilla e ghiaia.
Il disastro della fillossera e della Grande Guerra annientarono quasi completamente la coltivazione di questa varietà (a Condrieu nel 1968 resistevano in tutto 14 ettari), ma dall’inizio degli anni ’70 il ritorno del gusto dei consumatori internazionali verso i bianchi secchi ha spinto i produttori del Volubile a ricostruire i propri vigneti e con essi l’immagine del vitigno. Oggi la varietà si è diffusa a macchia di leopardo in Francia (Rodano Meridionale, Languedoc-Roussillion, Provenza) e nel resto del mondo: California, Australia, Spagna, Grecia, Austria, soprattutto Italia, con diverse decine di aziende concentrate sulla produzione di Viognier in purezza di elevata qualità anche molto diversi tra loro.
Tale variabilità è dovuta alle diverse composizioni del suolo, da calcareo a morenico, ad argilloso o ghiaioso o sabbioso, alle differenti latitudini oltre che ai processi di vinificazione, che vanno dall’utilizzo esclusivo di acciaio fino ad affinamenti in barrique che raggiungono anche i 12 mesi.
Caratteristiche organolettiche del Viognier
Il Viognier è un vino con caratteristiche uniche, unisce la struttura dei migliori Chardonnay alla freschezza del Sauvignon Blanc e il suo bouquet offre note “aromatiche” e tropicali degne di un Gewurztraminer. Riesce a sprigionare tutta la sua grande sontuosità aromatica solo se portato a maturazione ideale, e considerando che è leggermente tardivo, questo può essere un problema, visto che la freschezza potrebbe lasciare il posto agli zuccheri e quindi all’alcol.
Non è affatto facile coltivare “come si deve” il Viognier e trovare un giusto equilibrio tra le parti: se vendemmiato troppo presto, dà origine a vinelli piacevoli, ma flebili, che hanno solo un accenno della sua profondità incredibile.
Il colore è paglierino molto luminoso.
Il naso è un tripudio di fiori con mughetto, fiori di limone, narciso, gardenia, fiori di acacia e lavanda, a cui si affiancano classiche note di pesca, buccia di agrumi per chiudere con anice stellato, salvia e cardamomo. I sentori che vi faranno riconoscere il Viognier sono un profumo tipico, uno e trino, inestricabile, di uva spina, acacia e albicocca.
Al palato è caldo, rotondo, con una freschezza media, sapidità moderata e finale persistente che sfocia in ricordi di albicocca.
Temperatura di servizio del Viognier
Le bottiglie più semplici vanno servite ad una temperatura di 8-10 gradi, per le bottiglie più complesse e ricche osate con 10-12 gradi.
Abbinamenti consigliati per il vino Viognier
Stiamo parlando di un vino abbastanza corposo, rotondo e fruttato, quindi spingete pure sull’acceleratore e preparate piatti sostanziosi: pollo al curry, fish and chips, vitello tonnato, spaghetti alle vongole, tortelli di zucca, spaghetti di riso con gamberi e verdure, ravioli di ricotta, spaghetti alla carbonara, pad thai, paella.