Gin 209: recensione e scheda tecnica
Si fa un gran parlare del gin 209, un distillato artigianale di origine statunitense, uno dei più pregiati e apprezzati dal pubblico.
Ma è davvero così buono?
Sì, certo, è un gin molto buono, raffinato, sottile, speziato il giusto e pieno di richiami agrumati, tra cui spicca il bergamotto calabrese.
In bocca è caldo e rotondo, levigato, con una partenza speziata che pian piano si stempera in una miriade di veli che si scoprono poco alla volta, agrumi, scorze, cardamomo, richiami minerali.
Il finale è pulito, con ritorni di fiori di arancio e zenzero, di una lunghezza impressionante.
Ha fascino il ragazzo, si sente che è prodotto con botanicals di prima scelta. Per non parlare della materia prima, del grano usato per la distillazione.
Ma non siamo qui per pettinare le bambole, vogliamo capire se è solo buono o un capolavoro.
Molti dei gin che abbiamo degustato sono coraggiosi, rocciosi e particolari. C’è chi è speziato, più caldo, più aromatico e floreale, c’è chi è piacevolmente sbilanciato verso sapori di liquirizia e zenzero: insomma tutti hanno qualcosa da dire.
E questo gin 209 non è da meno. Dobbiamo dire la verità, in un primo momento, soprattutto dopo aver degustato altri 20 gin, è sembrato buono, sgargiante, ma forse un po’ stilizzato. Troppo inquadrato e compiaciuto.
Tutto bello, ma manca la zampata dal campione, anche se i profumi sono di un’intensità notevole, penetranti.
Forse erano troppo alte le aspettative, ma dopo alcune prove al bancone con svariati cocktail e l’incontro con il Singapore Sling, è emerso il suo potenziale.
Quali cocktail fare con il gin 209
Si perde un po’ nella tonica, ma basta miscelarlo con succhi di frutta fresca e diventa un distillato favoloso, soprattutto se lo unite al succo d’arancia o di limone, per chiari motivi di affinità elettiva. Da preparare: con il Gin Lemon, Martini Dry, Tuxedo, Singapore Sling, Ramos Gin Fizz, Gin Tonic, Gimlet, Bramble, Paradise, Bronx e ovviamente il Negroni.
Bella la storia del nome della bottiglia e delle omonime distillerie: 209 perché fu la 209 esima distilleria ad aprire negli Stati Uniti.
Gin 209 prezzo
50 euro, uno dei più cari, ma considerata l’estrema qualità del prodotto non c’è da lamentarsi.