Champagne Brut Reserve Grand Cru di Paul Bara: recensione
Lo Champagne brut reserve grand cru di Paul Bara, detto molto francamente, un Pinot Noir favoloso. È un vino splendido per profondità, tipicità, mineralità e polpa.
La sinfonia è giocata sull’alternarsi di sapori maturi con un frutto nervoso e cesellato, sotto spirito, ma rinfrescato da una pioggia di agrumi.
Il tratto è elegante, complesso, evoluto, ma sale e freschezza sono sempre alle stelle e non mollano un attimo, dando un ritmo fenomenale alla bevuta.
La cantina Paul Bara è una delle più rinomate ed apprezzate, un pilastro del villaggio di Bouzy. Tutti i vigneti sono Grand Cru e sono tutti piantati a ridosso della Montagna di Reims. La cantina è un capolavoro, scavata nel gesso come una volta, con punte di profondità che arrivano a 10 metri di profondità.
Oggi a guidare la cantina c’è Chantal Bara, rampolla di settima generazione di una famiglia che ha fatto della tradizione un marchio di fabbrica.
E questo Champagne è un fulgido esempio di come lo Champagne sia al contempo sontuoso, ricco, ma ancora roccioso e tagliente come un rasoio.
È un Pinot Noir tendenzialmente, c’è un saldo di 20% di Chardonnay per aggiungere un tocco cremoso e rotondo, ma l’anima è quella del Pinot Noir di razza, un purosangue. Se state cercando uno Champagne che sia rappresentativo e caratteristico, con un prezzo tutto sommato onesto, e tanta succosità con questo Champagne brut reserve grand cru andrete a colpo sicuro.
Il bouquet dello Champagne brut reserve grand cru di Paul Bara
Naso complesso e tutto giocato su un gioco di luci e ombre tra mineralità e frutto, sale, ostriche e alghe si mescolano a frutti di bosco, arance candite, crema, confetti e poi i lieviti in sottofondo. Non è mai banale, mai fermo, sempre cangiante e misurato, con questa profumo di roccia e gesso a solcare il naso. Persistenza e finezza incredibili.
Il sapore dello Champagne brut reserve grand cru di Paul Bara
In bocca è sintesi perfetta tra acidità, sale e polpa. La struttura è ampia e molto ariosa. L’equilibrio è già buono, dettato da un lavoro egregio dei lieviti, ma l’anima è affilata, con i sapori irrequieti del Pinot Noir che emergono con forza. La polpa del frutto è strepitosa, glaciale, ma poi ecco quel tocco di Chardonnay che interrompe il predominio oscuro del Pinot Noir con rivoli di miele.
Nel complesso è un vino ambizioso, ma sempre impeccabile, vivo e molto espressivo, figlio di una lavorazione rispettosa e non troppo interventista.
Finale splendido con ritorni di arancia candita e sale.
Costo dello Champagne brut reserve grand cru di Paul Bara
46-50 euro, non è regalato, ma stiamo parlando di una grande bottiglia, uno dei vini più rappresentativi e riusciti di tutta Bouzy. Un Grand Cru, non pizza e fichi.
Abbinamenti consigliati per lo Champagne brut reserve grand cru di Paul Bara
È un vino tosto che non ha paura, non abbinatelo solo al pesce o ai frutti di mare, ma anche alle carni bianche. Riso alla cantonese, pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, hamburger, carbonara, cacio e pepe, paella.