Timorasso: vino, vitigno e caratteristiche
Il Timorasso è il vitigno a bacca bianca che domina nelle colline del Tortonese, un vino dal passato fulgido, poi dimenticato e per fortuna riportato in auge negli anni 80 del secolo scorso.
Ma non perdiamo tempo in preamboli e diciamolo subito: il Timorasso è uno dei migliori vini bianchi italiani, per via della sua complessa eleganza, per la splendida mineralità, per via dei profumi avvolgenti e così originali di frutta secca, ma soprattutto per il suo grande potenziale di invecchiamento.
Storia del vitigno Timorasso
Prima della mattanza fillosserica, il Timorasso era capillarmente diffuso non solo in provincia di Alessandria, ma anche in Liguria, nei pressi di Genova, e nell’Oltrepò Pavese. Era, ed è ancora, il grande antagonista del Cortese-Gavi, ma parte del suo passato successo era dovuto al fatto che fosse impegnato come uva da tavola.
Oggi la situazione si è ribaltata e da uva mainstream per un consumo da tavola, il Timorasso è diventato un vitigno autoctono di grande pregio. Anche se molti non se ne sono accorti, stiamo vivendo il Rinascimento di questo nobile vino, grazie alla caparbia solerzia dei vignaioli del Tortonese, dove il Timorasso sta dando risultati encomiabili.
Caratteristiche organolettiche del Timorasso
I vini sono complessi, sfaccettati, dotati di spessore salino, profondità, ma anche misura e sottile finezza. Con gli anni sviluppano aromi terziari incredibili, frutta secca come se piovesse, un fascino floreale assurdo e grande eleganza erbacea.
Sentori del Timorasso
Si parte con un frutto succoso a base di susine e agrumi, con cedro e scorze a non finire. Non è un naso grasso, anzi è molto sottile e penetrante. Non mancano cera d’api, miele, erba aromatiche, fiori a iosa e sentori minerali di pietre e rocce.
Il sapore del Timorasso
Al palato ha buona alcolicità, ma non risulta mai troppo corposo, grazie allo spessore minerale e ad una buona acidità che sdrammatizza e rende il vino bevibile e affilato. Il sorso è gioia liquida, calcare e rocce distillate in puro nettare a cui fa da spalla un frutto giallo polposo. Persistenza e stoffa sono da fuoriclasse, pochi sono i vini così eleganti e coinvolgenti pur mantenendo un palato teso e succoso.
Zona di produzione del Timorasso
Se il Timorasso è un fuoriclasse dalle caratteristiche uniche, il Cortese è al contrario più docile e malleabile e in termini di ettari coltivati è molto più diffuso nel Piemonte del sud. Entrambi sono due tesori dell’enologia italiana e possono condividere tranquillamente uno splendido territorio come quello di Tortona, in provincia di Alessandria. Le DOC che prevedono il Timorasso sono il Derthona DOC
La storia del Timorasso
Le prime fonti scritte ci riportano al 1885, quando nel Bollettino Ampelografico si parla della diffusione del Timorasso nei colli di Tortona e nell’Oltrepò Pavese. Sta di fatto che al di fuori del Piemonte la diffusione del Timorasso è scarsa e quindi possiamo tranquillamente considerarlo un vitigno autoctono piemontese.
Costo del Timorasso
Tutta questa stoffa, la cura, l’eleganza e la finezza si pagano. Non pensate che il Timorasso sia un vino cheap, visto che come prezzo dovete considerate un prezzo minimo di 10-15 euro. Diciamo che la fascia di prezzo ideale per comprare bottiglie discrete è di 15 euro. Ma attenzione non significa che sia un vino costoso o caro, anzi è tra i migliori affari che possiate fare in Italia. La maggior parte dei vini sono di taglio sartoriale-artigianale o come più vi piace definirli, ma sono tutti prodotti da cantine a gestione umana e non da cooperative o cantine sociali. La qualità si paga, giustamente!
Temperatura di servizio
Variabile, non è così semplice dare indicazione generali. Considerate sempre il tipo di vino che state versando nel calice. Se è un vino che non ha fatto macerazione ed è più beverino servitelo a 10 gradi. Se invece avete nel bicchiere un Timorasso che ha fatto macerazione non servitelo a temperatura troppo bassa: 12-14 gradi sono l’ideale. Altrimenti dareste risalto alle parti dure.
Timorasso Derthona abbinamenti
Le bottiglie più semplici sono ottime per abbinamenti con pesce, antipasti come vitello tonnato, pad thai, curry di verdure con latte di cocco. Ma ricordate che è un vino di spessore, quindi abbinatelo anche a carni bianche, risotto al tartufo, pollo alla diavola, spaghetti allo scoglio. Piatti consigliati: pollo al curry, fish and chips, vitello tonnato, tortelli di zucca, spaghetti alla carbonara, pad thai, paella.