Roero Rosso DOCG: vino, vitigno e caratteristiche
Tutti conoscono Barolo e Barbaresco, le due massime incarnazioni del Nebbiolo, tuttavia l’astro nascente che sta conquistando terreno annata dopo annata è il Roero Rosso, il nome della DOCG a base Nebbiolo che domina tutte le terre poste sulla sponda sinistra del fiume Tanaro. Come un tempo dominava la famiglia Roero, che rimase così tanto in possesso di queste terre che in seguito lasciarono in eredità anche il nome a queste colline.
Vogliamo chiamarlo il triangolo d’oro del Nebbiolo? Perché no! Certo, i terreni sono completamente diversi, la base è sempre calcarea argillosa, ma molto più sabbiosa e leggera e questo dà luogo a vini molto meno strutturati, di più facile approccio e che soprattutto abbisognano di molti meno di anni di affinamenti.
Caratteristiche organolettiche del Roero Rosso
Ma non facciamo di tutta un’erba un fascio, questo è vero in linea di massima, ma ciò non significa che il Roero sia meno nobile o non così longevo. Semplicemente è diverso: differenti vini, però i risultati sono sempre straordinari. I profumi sono sempre le splendide suggestioni che hanno reso il Nebbiolo immortale, ossia un fruttato austero, radici, terra, funghi, foglie, violette e quelle incantevoli note eteree che non hanno paragoni.
Al palato è elegante, non molto acido, caratterizzato da frutto austero. Quello che è sensibilmente diverso è l’intensità dei tannini, molto meno potenti, bruschi e prepotenti, tanto che l’affinamento minimo del Roero Rosso è di 20 mesi e 32 per il Riserva, con obbligo di sosta in legno di 6 mesi.
Disciplinare del Roero Rosso DOCG
Abbiamo parlato di sabbia, ma i terreni devono essere di origine argillosa-calcare e sabbiosa, un misto, quindi non pensate di certo ai vini delle sabbie: è un po’ più sciolto. Ovviamente le zone deputate alla coltivazione sono le colline, con altitudine massima consentita di 400 metri, anche per riparare il Nebbiolo dal vento, non si coltiva molto spesso sulle cime più esposte. E infine l’ultimo dato interessante è la composizione del blend: 95% di Nebbiolo e un possibile 5% di altri vitigni a bacca rossa coltivati in regione, anche se si tende a vinificare il Nebbiolo in purezza, per preservarne l’eleganza.
Abbinamenti consigliati per il Roero Rosso DOCG
L’abbinamento da manuale del Nebbiolo è il tartufo, ma provatelo anche con carne alla griglia, paella, vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, roast beef, pulled pork, empanadas, hamburger, filetto alla Wellington.