Itinerario enogastronomico in Trentino-Alto Adige per scoprire le migliori cantine
Immaginate in lontananza le Dolomiti che circondano l’orizzonte con le loro sfumature screziate. A mano a mano che si procede verso Nord, le colline si innalzano e assumono un aspetto roccioso, ma sempre verde. Le vigne si fanno più ardite, i terrazzamenti aumentano. Di tanto in tanto si intravvede una fortezza sui costoni rocciosi o il campanile di un villaggio alpino che spunta da un mare di viti. Non una sola foglia fuori posto.
La prima tappa del nostro wine tour in Trentino è De Tarzcal, famosa per i raffinati vini in stile bordolese, senza contare che la tenuta stessa, tra boschi, vigneti e villa, è stupenda. Di seguito Revì, una cantina piccola, a misura d’uomo, ma che produce Trentodoc che sono vere e proprie perle. Quando si entra nella cantina si è subito accolti dalle botti e dal padrone di casa che inizia a spiegare e offrire assaggi. Il pezzo forte è il Trentodoc, perché qui ad Aldeno si producono solo spumanti metodo classico di cristallina eleganza, fatti con passione, in maniera artigianale, come una piccola maison francese, ma con il gusto delle Dolomiti dentro: inebriante!
Quindi Trento, famosa per il Palazzo del Buonconsiglio e il suo ciclo di affreschi medievali. Notevole e ben conservato tutto il centro storico, ricco di chiese e palazzi. Hotel dotato di spa, per rilassarci tra una spedizione e l’altra.
Perla nascosta: il Vin Santo Trentino, rinomato fin dall’antichità, ricavato dall’appassimento del Nosiola protratto per almeno cinque mesi, in cui compaiono muffe nobili. Per il dopo cena, da conversazione. Una visita nella distilleria di Francesco Poli, a pochi metri dalle acque del lago Massenza, è un’esperienza che non si dimentica tanto facilmente!
Il wine tour procede con Bellaveder. Nelle colline spettacolari di Faedo. Un grande Pinot Nero, Gewürztraminer di rara finezza e dei vigneti a picco sulle Dolomiti. Ottimo anche il Trentodoc che assaggeremo abbinato ad un bel tagliere di salumi. La degustazione si chiude con il passito abbinamenti ai formaggi locali.
Ultima sosta trentina del tour in una piccola, splendida cantina dove si produce un Teroldego strepitoso, Redondel, nel pieno centro di Mezzolombardo, nel cuore della Piana Rotaliana: un piccolo eden coltivato a viti e frutteti, racchiuso da bastioni di roccia. Teroldego declinato in ogni maniera e annata con abbinamenti e verticale di Beato, la quintessenza del Teroldego.
Alto Adige. Resort in mezzo alle colline. Subito in viaggio per Mazzon, patria italiana del Pinot Nero. Una zona collinare a quattrocento metri di altezza, dove trascorreremo il giorno assaggiando i migliori Pinot Neri d’Italia e Gewürztraminer da favola.
Brunnenhof è una cantina piccola, rampante, con due soli vini, ma più che sufficienti per farci godere immensamente. Poi Franz Haas con la sua sofisticata selezione di Pinot Nero e Rosenmuskateller (Moscato Rosa). Ottimi gli abbinamenti con salumi affumicati, di camoscio, capriolo, carne salada, speck, Trentingrana, Vezzena, Bergkäse e Spretz tzaorì (Puzzone di Moena). A cena avremo modo di sperimentare vari abbinamenti con ogni specialità, senza dimenticare l’infinita varietà di pani altoatesini che possono essere di varie farine, scuri, bianchi, arricchiti di spezie e semi.
Poi ci attende Termeno, sulla riva ovest dell’Adige, con la cantina Hofstatter, dove troveremo, oltre a dei colossali Pinot, un mito come il Gewürztraminer Kolbenhof e una chiesetta in stile romanico nel cuore del villaggio.
Pranzo in malga con prodotti tipici e corso di cucina. Il lago di Caldaro per una scampagnata e poi Castel Sallegg, cantina in un castello quattrocentesco, che ci aprirà le porte per una bella degustazione e un altro Moscato Rosa notevole.
San Michele Appiano: castello, cantina, museo del vino. Triade impeccabile per una realtà dalle grandi dimensioni, ma che può contare su grandi cru. Terso e al contempo sontuoso il Sauvignon San Valentin, senza ombra di dubbio da annoverare tra i vini più riusciti della cantina.
Per il gran finale del nostro wine tour, chiederemo asilo all’Abbazia di Novacella. Ottocento cinquant’anni di storia e vino. Pranzo e passeggiata nei giardini circostanti, che i monaci curano da secoli. Riesling e Grüner Veltliner da strapparsi il saio!