Azienda agricola Redondel
Redondel, dove il Teroldego è di casa, perché in questa piccola cantina nel centro di Mezzolombardo si produce solo e religiosamente Teroldego. Pura e semplice dedizione per un vitigno che accompagna la famiglia Zanini dal secolo scorso: già il nonno produceva Teroldego e lo esportava in Austria quando ancora Trento era sotto la corona asburgica. Oggi Paolo porta avanti l’eredità, che si è trasformata in una “missione Teroldego” che va oltre l’essere un vignaiolo scrupoloso. Non solo orgoglio e amore per la propria terra, ma anche voglia di capire, sviscerare a fondo quella che è una passione più che un lavoro.
Tutto questo si traduce in una continua ricerca, a partire dall’affinamento in legno, che prevede botti grandi e barrique usate, anche se per il futuro è previsto un passaggio al tonneaux, meno invadente: il legno deve essere uno stimolo e non un marchio.
Altro aspetto fondamentale è il rapporto di Paolo con le proprie vigne. Io e Joe raggiungiamo la cantina alle 16:00, stremati da un tour de force partito alle 9 del mattino. Eppure dopo aver chiamato con 10 minuti di preavviso, Mara ci invita a raggiungere la cantina: veniamo accolti con calore, gironzoliamo per la cantina, chiediamo, infiliamo in naso nelle botti, ci ritempriamo come due pellegrini sulla strada del vino giunti ad un rifugio sicuro. Quasi ce ne stiamo per andare, quando Paolo fa: “Adesso andiamo a vedere le vigne, saltate in macchina!”, come a dire, fino ad ora non avete visto nulla…
Paolo ha sviluppato una sensibilità notevole, è entrato in empatia con le vigne, mai visto un rapporto simile, tanto che girando tra i filari con lui sembra di essere in compagnia di un pastore di vigne, anzi di un druido: osserva, ascolta, tasta il polso delle piante e queste sembrano rispondere. I suoi strumenti sono l’esperienza, la cultura dei vecchi, il rispetto della natura e dei suoi cicli, non come slogan per vendere, ma come compassione, intesa come “sopportare insieme”.
Dopo la passeggiata nel Campo Rotaliano torniamo in cantina, discutiamo tra i calici fino a notte inoltrata, poi su consiglio di Mara, moglie e musa di Paolo—nonché amministratrice della cantina—decidiamo di provare il ristorante Vecchia Sorni, che ha curato il rinfresco delle loro nozze. Inutile dire che i canederli al rafano con porcini e lo spezzatino di cervo con mirtilli, abbinati al Teroldego Beato sono celestiali.
Pur producendo in maniera cristallina e naturale i vini non hanno la certificazione biologica, ciononostante una volta bevuti non ne potrete più fare a meno. Non ci sarà un bollino, ma mai come in queste bottiglie si è cercato di portare nel bicchiere quello che è in vigna. Questo è lo scopo, non alterare i sapori della terra, della Piana Rotaliana, una piccola oasi abbracciata dalle montagne, dove i vigneti sono protetti dal gelo e godono di condizioni particolarmente favorevoli. D’altronde il lavoro del vignaiolo è quello di interpretare le proprie vigne e assecondarle.
Perché dovreste visitare la cantina Redondel nella Piana Rotaliana?
Non è solo un’esperienza che ogni foodie che si rispetti dovrebbe fare, equivale ad entrare in una cantina dove il Teroldego è sacro. I vini parlano il linguaggio della natura, sono puri, senza fronzoli, ti fanno pensare che la definizione “oro del Tirolo” sia più che meritata.
Assolto, Teroldego Rotaliano DOC Rosato
Lasciamo la parola al vignaiolo: Assolto… la mia idea di vino rosato. Gli acini pigiati rimangono solo poche ore a contatto con il proprio mosto, per poi esser assolti dal loro compito lasciando al futuro vino solo i sentori più leggeri e fragranti di fragola, di petali rossi e rosa. Di moderata gradazione, sempre fresco d’annata, si lascia convincere da ogni pietanza a desinar con lui: un vero gentilvino d’altri tempi. Allevato a pergola doppia. Da abbinare a carbonara.
Dannato, Teroldego Rotaliano DOC
I vini Redondel riflettono sempre l’andamento della vendemmia, in questo caso la 2008 è stata difficile, piovosa, con una andamento climatico intermittente. Abbiamo per le mani un Teroldego affilato, succoso, un po’ nervoso con note impetuose di lamponi, boero, viole, marasche che emergono mescolate alle spezie dolci. Il tutto è denso, ben calibrato e sfocia in un finale persistente. Un rosso da abbinare a vitello tonnato, pollo al curry, hamburger, filetto alla Wellington.
Beato, Teroldego IGT delle Dolomiti
Un Teroldego così lascia sbalorditi. È una sinfonia, ci sono alcuni spigoli è vero, ma l’intensità dei sapori, la finezza della struttura e l’ardore che si cela in questo nettare oscuro sconvolge. Prugne secche, genziana, frutta di bosco matura, pura, come se fosse nel bicchiere. Cacao, caffè, tamarindo e calore che in bocca scivola vellutato, denso, con note di anice che illuminano lo scorrere dei frutti rossi. L’equilibrio è perfetto, scandito da una trama tannica finissima, dalla persistenza assurda con punte sapide di tè, ginepro, terra, muschio e chinotto. Ha bisogno di almeno quattro ore per aprirsi, ma una volta che ha spiccato il volo è un susseguirsi di emozioni: generoso, con note selvatiche, goudron, convulso, onirico, con tratti dionisiaci, ma le radici ben piantate per terra. Un Teroldego pregiato da meditazione, che merita brasati di selvaggina, gulasch di cervo con mirtilli, anatra alla pechinese e formaggi stagionati. € 28.
Per acquistare i vini a prezzo di cantina, prenotare una degustazione o visitare la cantina Redondel, non esitate a contattare Mara.
email: [email protected]
Telefono: 0461 605861
Come raggiungere la cantina Redondel: via Roma 28, 38017, Mezzolombardo, Trento
Ettari vitati: 3
Bottiglie prodotte: 10000
Enologo: Paolo Zanini