Riesling: vino, vitigno, storia e caratteristiche
Il Riesling Renano è uno dei vini bianchi più raffinati prodotti nel mondo. è un vino particolare, fine, delicato, profumato, dotato di un fascino intrigante, un’acidità notevole, ma pochi gradi. Non di rado si trovano in commercio bottiglie di Riesling anche dalla gradazione di 7-9 gradi, soprattutto tra i vini della Mosella, (vini tedeschi).
Tra gli appassionati è forse il più ricercato, il più elitario, il più pirotecnico per le sue caratteristiche organolettiche uniche, a partire dai tipici profumi di idrocarburi.
Dove è nato il Riesling
La sua patria elettiva è la Germania, dove il vitigno sarebbe nato secondo la leggenda e le zone di principale interesse snodano tutte lungo il corso del Reno o dell’omonimo fiume Mosella, ricordiamo i “cru” di Mosel-Saar-Ruwer, Rheeingau, Nahe e Pfalz.
Se attraversiamo il confine, potremo assaporare l’altro volto del Riesling, quello alsaziano, più corposo e fruttato e anche alcolico.
Il Riesling ha una particolarità, oltre alla sua leggerezza di corpo, è un vino che si presenta con vari gradi di dolcezza, una particolare tecnica usata per bilanciare la potente acidità del vino.
Classificazione del Riesling tedesco
La gamma e le tipologie di Riesling sono impressionanti, si parte dal trocken, il secco, un ottimo aperitivo per arrivare ai grappoli completamente disidratati dei Trockenbeerenauslese, dove la dolcezza diventa poesia.
Adesso, grazie al riscaldamento globale è vero che spesso i vignaioli producono vini più puri e completamente privi di zucchero, ma siamo solo agli inizi della rivoluzione del Riesling.
La classificazione non è subito semplice, i nomi sono in tedesco o in francese, per cui adesso vediamo più nel dettaglio come vengono chiamati i Riesling in base alla loro dolcezza.
Partiamo dai vini tedeschi. Quando un Riesling è trocken significa che è dry, secco, senza residuo zuccherino.
Quando è Spätlese significa che abbiamo a che fare con una vendemmia tardiva e una struttura maggiore, possono essere secchi o un grado zuccherino accennato, dolce, ma non molto.
Aprono le danze dei vini dolci più zuccherini i Riesling Auslese, vini intensi che fanno invecchiamento e i cui grappoli possono essere stati attaccati dalla muffa nobile.
Un gradino sopra troviamo i muffati, i Beerenauslese sono Riesling ottenuti da grappoli che senza ogni dubbio sono stati attaccati da botrytis cinerea
Continuiamo con i più pregiati, parlando degli Eiswein, i vini dei ghiacci, i cui grappoli subiscono anche un congelamento durante il freddo. La concentrazione di zucchero aumenta in maniera considerevole.
E finiamo con i più dolci e raffinati, i Trockenbeerenauslese, vini più unici che rari, i cui grappoli subiscono una essiccazione estrema, praticamente si spreme uvetta secca, ma il nettare che ne nasce è favoloso, come il costo di queste bottiglie.
Passiamo in Francia
Se siamo in Francia abbiamo il primo livello di dolcezza con la classica vendange tardive (la vendemmia tardiva che si pratica anche in Italia) e poi il gran finale: i vini nati da botrytis cinerea. La muffa nobile che si attacca ai grappoli e li disidrata, aumentando in maniera esponenziale lo zucchero negli acini. Acini che poi vengono raccolti con più vendemmie, a volte anche uno ad uno. Un lavoro certosino che prende il nome di Sélection de Grains Nobles. Non è esclusiva del Riesling però, attenzione, anche il Gewurztraminer in Alsazia può essere un Sélection de Grains Nobles.
Ma torniamo al nostro amato vino, che grazie a questa sua particolarità, alle mille sfumature di dolcezza che sa offrire, non solo è poliedrico e rutilante, ma è anche uno dei vini più duttili quando si parla di abbinamento cibo-vino.
Un tocco di dolcezza vi aiuterà con abbinamenti difficili di pesce, con formaggi, piatti agrodolci o piatti con agrumi e salse che abbiano bisogno di una spalla abboccata. Non per nulla è uno dei migliori vini per gli abbinamenti con la cucina speziata indiana, thai, cinese e giapponese. Un tocco dolce e la scarsa quantità di alcol aiutano anche con piatti molto piccanti.
Ma veniamo alla caratteristiche organolettiche del Riesling, come possiamo riconoscerlo?
Il bouquet del Riesling
Il naso non è opulento come un Gewurztraminer, ma fine, con richiami di pesca, agrumi, idrocarburi, altri toni minerali, poche erbe aromatiche e ancora toni di pietra. La presenza di idrocarburi-cherosene e benzina sembra una bizzarria e non è sempre scontata, ma aggiunge un tocco molto intrigante. Non aspettatevi di annusare una tanica di diesel, ogni profumo è un sospiro nel Riesling, tutto è impostato alla finezza.
Il sapore del Riesling
Il Riesling è un vino delicato che viene affinato in botti grandi o barrique esauste, non troverete mai un Riesling che sa di vaniglia e burro, e se lo trovaste sarebbe un disastro, il suo fascino delicato verrebbe soffocato. Affina in botti grandi, che sanno come scolpire sapidità e acidità, senza aggiungere alcun profumo. Non è come lo Chardonnay che può assumere mille volti ed in pratica creta nelle mani del vignaiolo. Il Riesling ne ha uno solo e non tollera neanche un filo di trucco, è come una rosa, leggiadro e sensibile.
È un vino che ha comunque una grande personalità, è sapido, ha tanti sapori di pietra e grafite, un’acidità intrigante e tanta eleganza. Troverete con il tempo il tipo di Riesling che vi piace, da quelli secchi a quelli più mielati, vere e proprie perle enologiche. Ricordate però che struttura e alcolicità sono sempre molto contenute, quindi aspettatevi vini polposi e verticali, ma mai muscolosi.
E con questo abbiamo chiuso, ma vogliamo darvi un consiglio. Abbiate pazienza con il Riesling è il vino meno immediato di tutti e bisogna educare il palato per l’assaggio. Magari le prime volte è spiazzante assaggiare un Riesling quasi oleoso e pieno di profumi strani, ma poi poco alla volta imparerete e sbrogliare la matassa. Intanto potete iniziare con i Riesling dell’Alto Adige, molto minerali e puliti, ma facilmente reperibili e poi intanto fare raffronti con quelli tedeschi.
Quali piatti abbinare al Riesling?
Il Riesling è un vino particolare che grazie alla sua incredibile combinazione di dolcezza e acidità riesce in abbinamenti estremi con pietanze acide, agrodolci, speziati o piccanti. Il piccante estremo non va bene con nessun vino, tuttavia una speziatura leggera è compensata egregiamente dal residuo zuccherino del Riesling. Come piatto esemplificativo vi proponiamo la Panzanella di gamberi rossi con fragole dello chef Alberto Faccani del ristorante Magnolia di Cesenatico una sinfonia di sapori dolci, acidi, fruttati, aromatici e il finale untuoso che lega il tutto. Ecco il Riesling è abbastanza acido per tagliare la dolcezza, ma al contempo appena abboccato per non mandare in crisi la componente sour del piatto. Provatelo anche con il maiale in agrodolce.