The Botanist Dry Islay gin: recensione e scheda tecnica
Il The Botanist Gin è uno dei più esaltanti e complessi gin che possiate trovare sul mercato. È un distillato molto particolare e poliedrico, dotato di esplosività aromatica infinita e sfacciata. Non è un gin diretto e spartano come il Bulldog o etereo come l’Aviation o azzimato come il Monkey 47.
O almeno, assomiglia al Monkey per l’ambizione, per tutti i profumi di bacche, bosco, spezie e fiori, ma è molto più graffiante.
E questo rappresenta sembra ombra di dubbio il suo pregio, ma al contempo difetto, principale: o si odia o si ama potrebbe dire qualche amante dei cliché.
In realtà è gin strutturato e pindarico, ma mai monolitico, a cui bisogna dare tempo. Il primo approccio è estremo, spiazzante, ma poi il vostro palato imparerà a riconoscere ed apprezzare le mille sfumature, i sapori pungenti incredibili che sfiorano il lisergico.
Oppure semplicemente continuerete ad odiarlo: molto semplice.
Ma perché è così sfidante? Perché vuole rappresentare un territorio, l’isola di Islay, sì, esatto quella dove fanno tutti i whisky scozzesi torbati.
Nasce come gin ambizioso che sia in grado di distillare svariate suggestioni, 22 botanicals tra erbe, fiori, bacche, radici e spezie, in un flusso di piacere che sa raccontare una storia al palato.
In tutta franchezza è splendido: anzi è uno dei migliori gin mai prodotti. Osa e scala vette del gusto che altri neanche hanno il coraggio di sbirciare da lontano, ma lo fa con criterio, precisione e un’armonia complessiva encomiabile. Non vogliono fare gli estremi così per fare o per essere trendy.
Il motivo è molto semplice: Islay è il paradiso della distillazione e la distilleria Bruichladdich è una sicurezza come produttore. E secondo la stessa isola di Islay è una fonte incredibile per raccogliere botanicals unici. Se fate uno più uno in questo caso viene fuori 1000.
I botanicals del gin The Botanist sono 22, tra cui troviamo: coriandolo, cardamomo, agrumi, cardo selvatico, ginepro, ginestra, erica in perfetto stile scozzese e molti altri.
Il bouquet
Il naso esplosivo, una super nova gelida che si schianta su un sottofondo speziato, dove fioriscono mari di fiori ed erbe selvatiche. Ginepro ben dosato, pepe in evidenza, zenzero e agrumi che tagliano come sciabole di ghiaccio. Erica sempre presente con il suo tono carezzevole. In una parola è un caleidoscopio, ma non è mai intricato o introverso, ogni profumo è dosato con eleganza. Persistenza favolosa.
Il sapore
Al palato parte molto tagliente e pungente, ma mai sgarbato: la struttura è ampia e rocciosa, ma la filigrana della distillazione è preziosa, di seta. Subito si apre sulla lingua con punte piccanti di pepe, peperone e ginepro. La freschezza è ottima e sdrammatizza con brio i mille sapori che si alternano tra bosco e spezie. Persistenza da primato con un finale lunghissimo che scema in erbe alpine e toni esotici di cocco e menta.
Prezzo
55 euro: non costa poco, ma li vale, è un distillato fatto a regola d’arte.
Quali cocktail fare con il gin The Botanist
Grandi classici come Gin Lemon, Gin Fizz, Tom Collins, Martini Dry, Tuxedo, Alexander, Bramble, Singapore Sling, Ramos Gin Fizz, Negroni, Gin Tonic.