Angostura aromatic bitters: che cos’è e come si usa
Che cos’è l’Angostura? In quali cocktail si usa? Quali ingredienti contiene? Che sapore ha? Perché dovreste usarla?
Son domande che tutti ci siamo fatti e risponderemo: sappiate che l’Angostura è un bitter, un amaro a base di genziana, spezie, zucchero e alcol: l’etichetta annuncia che ci sono ben 12 erbe aromatiche sceltissime, tuttavia la ricetta è gelosamente custodita.
Diciamo subito che è un ottimo prodotto, ma non è che sia la fine del mondo o la scoperta dell’America. Ce ne sono molti fin da quando i monaci hanno perfezionato l’arte distillatoria nel Medioevo e poi sono arrivati i vermut: questi liquori si possono anche tranquillamente fare nel proprio laboratorio alchemico con gli ingredienti che preferite.
Certo questo è un bitter che è riuscito particolarmente bene, è profumatissimo, aromatico, balsamico, ma va centellinato, usatene poche gocce, giusto per dare un tocco di vivacità. Come ad esempio nella ricetta originale del Mojito cubano, il connubio tra menta e il rum dolce viene amplificato dal prisma che è l’Angostura, aggiungendo note di erbe incredibili.
La storia dell’Angostura
Questo bitter nasce nel 1824 per mano dell’egregio medico dell’esercito prussiano J.G.B. Siegert. Il nostro J.G.B. Siegert, preso dall’entusiasmo di liberazione, raggiunse Bolivar in Venezuela per combattere al suo fianco e curare mutilati e smembramenti e al contempo inventò questo delizioso amaro mescolando genziana, erbe, alcol e zucchero. La ricetta è segreta, ma si sentono spezie dolci e erbe, fiori alpini e radici come liquirizia e rabarbaro oltre alla genziana.
Sta di fatto che il nostro buon dottore creò il bitter e si mise a produrlo ed ebbe un successo planetario, tanto che ancora oggi l’Angostura è uno dei bitter più famosi e richiesti nel mondo.
Sul nome circola un fraintendimento, Angostura era il vecchio nome della città venezuelana di stanza del dottore, ma dentro l’Angostura aromatic bitters non c’è traccia di corteccia di Angostura, anzi come già detto l’ingrediente principale è la genziana.
Bene detto questo vediamo un attimo che sapori e profumi ha l’Angostura.
I profumi dell’Angostura
Appena l’annusate sembra di entrare in una erboristeria, sembra davvero l’elisir di un vecchio farmacista folle. Radici, fiori macerati nell’alcol, poi profumi più pungenti di canfora, menta, altri più balsamici che ricordano l’eucalipto, noce e poi i toni amari di genziana e rabarbaro.
Il sapore dell’Angostura
Assaggiatene due gocce sulla lingua e poi fatela girare per tutto il palato. Emerge il sapore amaro, tannico e mentolato subito. È quasi pepato sulla punta della lingue, ai lati è amaro con mallo di noce. Dolcezza appena percettibile.
Ok, detto così è un amaro all’ennesima potenza, non dovete farvi dell’Angostura liscia, ma cercate di capire come usarlo. Quindi adesso passiamo alla parte più interessante.
Prezzo dell’Angostura
La potrete comprare solitamente a 14 euro.
Quali cocktail fare con l’Angostura
Di solito si usa per dare un tocco amaricante, brillante e aromatico, ma non esagerate: deve essere una suggestione leggiadra.
Abbiamo già citato il Mojito cubano, dove l’Angostura screzia appena, ma una volta che avrete provato quello originale non tornerete più indietro.
L’Americano è un altro grande classico che può essere potenziato dall’Angostura. Sembra un controsenso, l’Americano è già amaro, ma in realtà è anche molto dolce, diciamo che se avete a disposizione un vermut di ottima qualità non serve. Se il vermut è industriale tipo il Martini 2 gocce di Angostura fanno miracoli.
Il cocktail Champagne e l’Old Fashioned sono con ogni probabilità le più fulgide delle manifestazioni dei cocktail con Angostura. La base sono zucchero e Angostura mescolati e poi via si costruisce sopra il cocktail con Champagne o whiskey. L’Angostura funge da cuore pulsante aromatico.
Ma ce ne sono molti altri: il Pink Gin è un evergreen inglese, gin, ghiaccio e due gocce di Angostura, giusto da bere come digestivo. Ma anche il Gin Tonic è spesso profumato con una goccia di bitter. Abbiamo poi il Manhattan e il Rob Roy e il Pisco Sour, il Singapore Sling e finiamo con un classico cocktail a base di rum come il Planter’s Punch.