Pinot Nero 2016 Garganuda: la recensione di un vino naturale di rara finezza
Il Pinot Nero 2016 Garganuda è un piccolo, grande vino naturale, un Pinot di razza tutto giocato sulla delicatezza del frutto, toni affumicati, grande sapidità e profumi sottili. È un vino naturale, vero succo di uva fermentato, nato dalle cure di un vignaiolo, Andrea Fiorini Carbognin, che nel suo piccolo, sta portando avanti un progetto di cantina sostenibile in quel di Montecchia di Crosara, un piccolo paesino 10 km a nord di Soave.
E visto che si parla di Soave, il segreto di questo vino è la matrice dei terreni su crescono le vigne: sono terreni vulcanici particolarissimi, antichi e particolarmente adatti per produrre vini di spessore, minerali e pieni di gusto. Il basalto si sa è oro nero per chi sa coltivare la vigna, basta pensare ai vini di Orvieto, ai vini di Soave (altra grande etichetta che la cantina Garganuda produce) e ai vini dell’Etna, capolavori che puntano tutto su finezza, passo leggero e profondità.
Come viene fatto il Pinot Nero 2016 Garganuda
Vendemmia a mano, vinificazione con fermentazione spontanea e affinamento in legno esausto. Non ci sono né chiarifiche né filtrazioni. La filosofia è quella biodinamica, ma non vengono nemmeno aggiunti dei solfiti. Puro succo di terroir veneto-vulcanico che si traduce in un super succo spettacolare.
Caratteristiche organolettiche del Pinot Nero 2016 Garganuda
Colore granato perfettamente trasparente. Il bouquet è una sinfonia di ribes, rocce, toni affumicati e sentori erbacei che donano finezza e profondità. Non è un Pinot Noir pompato o aggressivo, tutto il contrario. Ti seduce con toni delicati, titilla, saltella di cespuglio in un bosco autunnale dove il colore dominante è il marrone delle foglie e delle nocciole.
Al palato questa freschezza ritorna, non si ferma, continua con una propulsione salata splendida che dona ritmo e vitalità al vino. Il gioco dei tannini è lieve e saporito, immaginifico nel disegnare una struttura che non svanisce tanto facilmente, ma è impossibile non amare per la delicatezza. Sale, frutto goloso e croccante, toni ombrosi di lava e cenere, pulizia incredibile e profondità unica. Un Pinot Nero così sussurrato in punta di labbra è difficile da trovare.
Come vino è già pronto e godibilissimo, ma grazie alla tagliente acidità agrumata può tranquillamente sfidare i prossimi dieci anni. Spettacolare. Una spremuta di terroir unica.
Abbinamenti consigliati
Paella, vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, roast beef, pulled pork, empanadas, hamburger, filetto alla Wellington.