Malbo Gentile: vino, vitigno, caratteristiche
Il Malbo Gentile è un vitigno a bacca rossa coltivato da secoli in Emilia-Romagna, nella zona collinare che va da Modena e Reggio per arrivare fino a Brisighella, in provincia di Ravenna. Il vino che si ottiene da questo vitigno ha un carattere aggressivo, è tannico, robusto, pieno di ardore e austerità ed è sempre stato usato come uva da taglio per dare forza agli efebici Lambruschi emiliani, acidi, ma non molto strutturati per natura. Spesso nel Reggiano si trova in blend anche con la sinuosa e sensuale Ancellotta, come nel caso del Neroduva della cantina Storchi, un vino passito secco di inaudito fascino.
Oggi il Malbo Gentile sta vivendo una seconda giovinezza o meglio da insostituibile gregario, sta emergendo anche come solista, perché molti vignaioli, soprattutto quelli che hanno vigne in alta collina, hanno avuto ottimi risultati. Certo, è un vino dai tannini tonanti, struttura epica, carica polifenolica eccellente e grande severità, che merita anni di affinamento, soprattutto in bottiglia, ma i risultati sono ottimi, sia per vini a base di Malbo Gentile secchi che passiti dolci. È un vino che si presta ad un invecchiamento che raggiunge tranquillamente i venti anni, non è un vino morbido e maturo che sgonfia in dieci anni, anzi è quando scollina la decina che inizia ad aprirsi. Ovviamente per questioni commerciali, di sensibilità e difficoltà d’uso non sono molti i vigneron emiliano-romagnoli che si sono buttati in questa avventura, ma tanto per citarne uno, che sta facendo un lavoro egregio, Babini, della cantina Vigne dei Boschi, produce alcuni vini di incredibile stoffa (e spessore).
Storia del vitigno Malbo Gentile
È uno dei vitigni più importanti della regione Emilia Romagna coltivato da secoli, ma paradossalmente non si nulla di lui. Le fonti scritte non lo citano nei secoli scorsi, la sua origine è pressoché oscura, sebbene sia una delle colonne portanti dell’enologia emiliana. Ci sono un paio di leggende sul Malbo: la prima racconta di un fantomatico emigrato genovese che lo avrebbe portato dalla California negli ultimi anni dell’Ottocento. Altri vedono nel nome Malbo un’assonanza con il Malbec francese e sebbene tutti e due siano vini dalla scorbutica e austera personalità, gli studi ampelografici di numerosi studiosi non hanno trovato legami genetici tra i due vitigni.
Caratteristiche organolettiche del vino Malbo Gentile
È un’uva che matura verso la fine di settembre, i grappoli sono spargoli, non troppo grandi a forma di piramide, con acini sono perfettamente tondi, ricchissimi di pigmenti, antociani e polifenoli, ma anche zuccheri.
Il colore è viola, con gli anni tende al rubino e poi al mattone, ma è denso e coloratissimo. Il bouquet è spiccatamente fruttato, con viole, frutto carnoso, ginepro, noci, rimandi erbacei e di sottobosco e china.
Al palato è tannico, vigoroso, polposo, ma mai troppo maturo, ha buon equilibrio tra acidità e calore. Il gusto è secco, terroso, terso per i tannini che lo tendono e lo fanno viaggiare con grande ritmo, anche i sapori sono abbastanza verdi e vanno fatti maturare parecchi anni.
Ottimi anche i vini dolci a base di Malbo gentile, prodotti con appassimento delle uve. In questo caso la dolcezza e la sontuosità aromatica è ben bilanciata da un tannino vigoroso che si perde in toni speziati e marmellatosi.
I vini da provare
Come detto Babini di Vigna dei Boschi produce un Malbo stellare chiamato Borgo Stignani, di cui l’annata 2004 è tuttora splendida, ma anche il Maestrale 315 di Danny Cipolla è ottimo e molto tipico.
Abbinamenti consigliati per il Malbo Gentile
Essendo un vino strutturato e tannico cercate di abbinare piatti succulenti, preparazioni a base di carne. Ottimo con vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, roast beef, pulled pork, empanadas, hamburger, filetto alla Wellington.