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Vi siete mai chiesti come mai l’Aperol Spritz sia praticamente bevuto in tutto il mondo? Dopo tutto è solo una semplice bevanda fatta con prosecco, soda e aperol, niente di più. Al massimo ci potete buttare dentro una fetta di arancia o due olive, se volete fare i raffinati.
Ma allora da dove viene questo successo incredibile che ha diviso il mondo in due eserciti: da una parte gli estimatori che lo bevono in caraffe, come succede a Treviso, e i bartender professionisti che lo disprezzano e si rifiutano di proporlo nei propri locali?
La risposta è molto semplice: l’Aperol Spritz è un drink cheap ed elementare che mette tutti d’accordo, eliminando ogni velleità di gusto e ricercatezza. Fa tabula rasa. È facile da fare e ancora più facile da bere, grazie ad un gusto semplice e leggermente amarognolo. Non è amaro e complesso come lo Spritz Campari, non è erbaceo come quello con il Cynar e non è delicato e aromatico come l’Hugo. Senza contare che l’Aperol è il più leggero di tutti, così leggero che non è neanche un bitter, che per legge deve avere almeno 115 gradi alcolici.
La storia
Sapete bene che il primo Spritz è nato, nella metà del 1800, come drink fatto solo con vino e acqua di selz, visto che i lanzichenecchi trovavano troppo pesante il vino locale, durante l’occupazione austro-ungarica del Veneto.
Con gli anni il drink si è evoluto: è venuto il tempo del Select e del Campari a Venezia, a Trieste si è sempre bevuta la combo vino + soda.
Alcuni amano sostituire con Cynar per fare un cocktail più asciutto, ma alla fine l’Aperol ha vinto, soprattutto a Treviso.
Non servono ingredienti ricercati né capacità da acrobata per miscelarne uno.
La parte più difficile è aprire la bottiglia del prosecco senza spararsi il tappo in un occhio. Per il resto, è una passeggiata. E questa semplicità è contagiosa: difficilmente resisterete ad un bicchiere ghiacciato.
Se arrivano degli ospiti a sorpresa, basta mettere del ghiaccio in un calice, versare gli ingredienti, abbinare patatine, taralli, qualche oliva e in due minuti avrete preparato un aperitivo più che dignitoso.
Ma se questo essere popolare lo rende immediato, al contempo nega il lavoro del barista pro, che si sente avvilito a servire un cocktail così primitivo, quando lui ha speso ore per preparare succhi con l’estrattore, bitter affinati nella botticella fatta con il legno delle querce di Sherwood e sciroppi aromatizzati con ala di pipistrello e sangue di drago cremisi. La sua voglia di alchimia alcolica viene mortificata dalla richiesta di un drink.
Ma voi non fatevi paranoie e bevete quello che volete, sempre, con moderazione. Bere uno spritz non è un peccato e non c’è da vergognarsi, se però andate in uno speakeasy a Singapore non ordinatelo o vi butteranno fuori.
Ingredienti e dosi per fare l’Aperol Spritz
- 6 cl di vino prosecco
- 3 cl di Aperol
- 1 cl di soda
- ghiaccio
- fetta d’arancia oppure due olive in salamoia
Come fare
Prendete un calice e riempitelo di ghiaccio. Versate l’Aperol, il prosecco e completate con la soda. Infilate dentro una fetta di arancia e il servite il vostro aperitivo.
Come fare l’Aperol Spritz in caraffa: ingredienti e dosi
- metà bottiglia di Aperol
- 1 bottiglia di Prosecco
Come avete visto dagli ingredienti il rapporto tra prosecco e Aperol è di 2:1. Non servono lauree in astrofisica o misurini e ridicole bilance. Prendete una caraffa da 1 litro e versateci dentro tutta la bottiglia di prosecco. Aggiungete mezzo bicchiere di soda di quelli classici di plastica e colmate con l’Aperol.
Altri cocktail sparkling da assaggiare
Per chi ama i drink leggeri e sbarazzini ecco altri imperdibili: Spritz, Bellini, il French 75, lo Spritz con Cynar, il Cocktail Champagne, Kir Royal e il Rossini.
Quali piatti abbinare?
Pollo al curry, pizza Margherita, alette di pollo al barbecue, paella mista.