Guida alla degustazione del vino: 11 consigli pratici prima di iniziare a degustare come un pro
Prima di versare il vino nel calice ed iniziare con l’esame visivo ci sono alcune raccomandazioni da fare, se volete diventare degli abili degustatori di vino. Sembrano dettagli, ma se volete imparare a degustare il vino in maniera professionale sono necessarie e vi daranno sicurezza, un metodo, costanza e rigore.
Giudicare il vino è un lavoro come cucire abiti, cucinare, lavorare i campi, scrivere poesie o fare il broker: serve fantasia, ma esperienza e rigore aiutano a creare schemi mentali e sensoriali utili per riconoscere vini, capirne lo spessore, la qualità e la genuinità. Ma questi consigli sono utili soprattutto per creare le condizioni ideali per lavorare al meglio, chiamiamole regole di buon senso.
Sputare sempre il vino durante le degustazioni di vini
Non assaggiate mai vini a stomaco vuoto e quando degustate mettete solo una piccola quantità di vino in bocca, avvinate tutto il palato e poi sputate. Non è un gesto elegante, ma neanche sbronzarsi lo è, soprattutto se dovete giudicare vini molto alcolici. Mangiate un pezzetto di pane tra un assaggio e l’altro per ripulire la bocca da tannini e sapori. E se non è presente, non fate i timidi e chiedete una sputacchiera. Se il vino è memorabile gustatelo fino all’ultima goccia.
La temperatura del vino è fondamentale
Il fumo uccide polmoni e papille gustative
Non fumate: chi fuma si brucia naso e papille gustative con catrame e nicotina, senza contare che il fetore del fumo impregna abiti, capelli, alito e le dita, ingiallendole. Sappiate cari amici che un recente studio pubblicato sul BJU International ha dimostrato che il fumo accorcia il pene e crea problemi erettili, mentre le donne che fumano hanno una probabilità doppia (rispetto all’uomo) di contrarre cancro al polmone. Concorderete che entrambe le situazioni non sono piacevoli: un vero degustatore non fuma mai.
Non fate degustazioni vini se siete raffreddati
Questa la saprete già: non degustate quando siete raffreddati, influenzati o debilitati, tanto non sentireste alcun profumo. I sapori saranno anche cinque, ma i profumi sono migliaia.
L’importanza della pulizia del bicchiere
Ordine di degustazione dei vini
Partite dai vini bianchi leggeri, poi passate agli spumanti, ai rosati, ai rossi giovani, i rossi strutturati e se avete il fegato finite con passiti e distillati.
Risucchio sì, ma con garbo
Non risucchiate il vino e non fate gli sciacqui come se fosse collutorio in maniera plateale e rumorosa, fatelo nella maniera più discreta possibile. Basta guardare l’inizio della Master class di James Suckling per inorridire. Non è solo un gesto volgare, ma sembra quasi pretenzioso, come se uno volesse fare l’esperto a tutti i corsi. Se siete soli nel vostro cubicolo da assaggio fate quello che vi pare, sgargarozzate anche benzina, se risucchiate in pubblico vi esporrete al pubblico ludibrio, risultando ridicoli.
Come tenere il calice durante una degustazione di vini
Profumi e shampoo aggressivi non vanno d’accordo con degustazioni di grandi vini
E visto che abbiamo parlato di sapone, non mettete profumi, colonia, dopobarba e non lavatevi con uno shampoo troppo aromatico.
La preparazione è fondamentale: create le condizione ideali per degustare
Quando, come e dove degustare. Se avete i campioni appartatevi in una stanza priva di odori, dotata di sedia e tavolo coperto da una tovaglia bianca. Anche un semplice foglio va bene. Le luci devono essere neutre e possibilmente cadere dall’alto. Se invece siete in cantina da un produttore rispettate sempre la regola più importante: portate rispetto per il lavoro svolto dalla persona che vi ospita. I vini sono le sue creature e una persona che il vino lo fa di mestiere non ha bisogno di commenti spocchiosi di qualche sfigatello che va in giro con il taste de vin al collo. Non siete voi che dovete dire a lui/lei come fare il vino. Se il vino ha difetti come brett, spunta, volatili isteriche o ossidazioni schizofreniche fatelo presente con disinvoltura, magari facendo domande per capire come è nato il vino e se è un difetto, una scelta stilistica o il risultato di una lavorazione estrema. Non serve dire in faccia che il vino è didattico o puzza di escrementi fumanti.
Mente aperta: se volete degustare serve cultura
Pregiudizi, rancori e mode sono dure a morire e per una degustazione realmente pro, dovreste coprire le etichette o farle coprire da qualcuno per voi. Degustare il vino non ruota intorno ad indovinare il vitigno in questione, ma capire se l’interpretazione che hanno dato di quel vitigno è tipica, coerente ed encomiabile e priva di difetti, quindi prima di assaggiare alla cieca dovete sapere qual è il vitigno, anche perché se avete più bottiglie di cantine diverse, ma della stessa annata, è bene assaggiarle tutte una dopo l’altra per confrontarle. Allo stesso modo non accanitevi né a giudicare buono un vino solo perché lo avete pagato un sacco di soldi e non volete piangere sul vino versato né a giudicare gramo un vino solo perché è di moda o vende molto o non è un naturale e io bevo solo vini fatti da artigiani che vivono sulle rupi. Al consumatore non frega niente dei vostri gusti: se siete appassionati di Riesling della Mosella e dovete degustare 20 bottiglie di Lambrusco vi mettete il fegato in pace e fate il vostro dovere senza battere ciglio. Bisogna imparare a giudicare non solo i grandi vini, ma anche i mediocri, che possono essere insulsi o accettabili. Le cantine vivono sui vini base, non sulle 2000 bottiglie di riserva.