Witbier: tutto quello che dovete sapere sulle birra bianca
La birra bianca (Blanche) ha una storia vecchia più di 400 anni, tuttavia è riemersa dell’oblio solo verso la metà del 1900. Riscoperta negli anni ’60 dal birraio belga Pierre Celis, che ha fondato la birreria Hoegaarden, la Witbier (come è chiamata in lingua fiamminga) è una celebrazione del frumento non maltato, che rappresenta l’ingrediente principale di questo nettare. Con un grado alcolico che oscilla tra un moderato 4,5% e un più deciso 5,5%, questa birra non filtrata si presenta con un colore chiaro e una consistenza leggermente torbida, che ne fanno un classico intramontabile.
Ingredienti e Processo di Produzione
Il frumento non maltato costituisce la base di questa birra, alla quale vengono poi aggiunti elementi aromatici come coriandolo e scorza d’arancia, che non solo conferiscono alla Witbier il suo gusto distintivo, ma la arricchiscono anche di un aroma complesso e affascinante. Non è raro, tuttavia, imbattersi in versioni della birra che includono un mix di altre spezie ed essenze, ampliando ulteriormente il suo bouquet di aromi e sapori.
Caratteristiche Organolettiche
Al palato, la Witbier si distingue per la sua dolcezza maltata, che, pur essendo dominante, non oscura una complessità aromatica, nella quale emergono note erbacee, speziate e fruttate. Pur avendo un corpo medio, la birra offre una sensazione di freschezza e pulizia, grazie alla quale si guadagna l’appellativo di birra “rinfrescante.”
Abbinamenti Gastronomici
In materia di abbinamenti alimentari, la Witbier è particolarmente versatile, poiché si accompagna egregiamente con una vasta gamma di piatti. Va particolarmente bene con pizza margherita, carbonara, cacio e pepe, paella, piatti a base di pesce, cozze, frutti di mare, pad thai, cibo cinese da asporto, ma non disdegna affatto la compagnia di formaggi leggeri, come quelli di capra e di pecora. Inoltre, risulta essere un’eccellente scelta anche per chi desidera un abbinamento più dolce, come nel caso di pasticcini secchi o dolci a base di agrumi, vedi cheesecake all’arancia.
Processo di Produzione della Witbier
La produzione della Witbier segue una procedura precisa che coinvolge diversi passaggi chiave: macinazione, mescolanza, bollitura, fermentazione e condizionamento.
- Macinazione: I grani di malto d’orzo e il frumento non maltato vengono macinati per estrarre gli zuccheri fermentabili.
- Mescolanza: La farina ottenuta viene poi mescolata con acqua calda in una tinozza per estrarre gli zuccheri solubili, creando quello che è noto come “mosto”.
- Bollitura: Il mosto viene bollito e, durante questa fase, vengono aggiunti i luppoli e gli ingredienti botanici come la buccia d’arancia e i semi di coriandro.
- Raffreddamento e Fermentazione: Dopo la bollitura, il mosto viene raffreddato e trasferito in un fermentatore dove il lievito viene aggiunto. Qui avviene la magia: gli zuccheri si trasformano in alcool e anidride carbonica.
- Maturazione e Filtrazione: Una volta completata la fermentazione, la birra viene lasciata maturare per diverse settimane prima di essere filtrata e imbottigliata.
Malti Utilizzati
- Malto di Frumento Non Maltato: Fornisce la texture cremosa e l’aspetto torbido tipici della Witbier.
- Malto Pilsner: Contribuisce al colore chiaro e offre una base neutra che permette agli altri sapori di brillare.
- Avena (Opzionale): Alcune ricette possono includere avena per una maggiore morbidezza.
Luppoli Utilizzati
- Saaz: Questa varietà di luppolo ceco è spesso utilizzata per il suo profilo delicato e terroso. Non è amaro e si integra bene con gli altri ingredienti.
- Hallertau: Un luppolo tedesco che offre note leggermente speziate e floreali, ben equilibrate e non invasive.
Informazioni Nutrizionali
Per 100 ml di Witbier, ci sono:
- Calorie: 45-50 kcal
- Carboidrati: 3-4 g
- Proteine: meno di 1 g
- Grassi: 0 g
- Zuccheri: circa 1 g
- Alcool: 4,5-5,5% vol
10 ottime Witbier da provare
Ecco una selezione delle otto migliori blanche che dovreste assolutamente provare:
- Hoegaarden Original White Ale: La pioniera, quella che ha riportato in vita lo stile, è una scelta ovvia. Leggera e rinfrescante, presenta note di coriandolo e scorza d’arancia che la rendono l’accompagnamento perfetto per una giornata estiva.
- St. Bernardus Wit: Prodotta in collaborazione con il leggendario mastro birraio Pierre Celis, questa birra è una fusione perfetta di ingredienti tradizionali e una complessità aromatica che include note di miele e vaniglia.
- Blanche de Namur: Questa birra, premiata più volte, incanta con un bouquet floreale e un gusto delicato che, combinati, creano una bevanda estremamente bevibile.
- Blue Moon Belgian White: Pur essendo una birra americana, segue la tradizione belga con un’attenzione particolare ai dettagli. L’aggiunta di avena le conferisce una piacevole morbidezza.
- Allagash White: Un’altra interpretazione americana dello stile, questa birra è notevole per il suo equilibrio e la gamma di spezie utilizzate, che vanno ben oltre il classico coriandolo e arancia.
- Celis White: Fondata dallo stesso Pierre Celis dopo il suo ritorno in Belgio, questa birra è la sua interpretazione moderna della classica Witbier, arricchita da toccanti note di vaniglia e frutti tropicali.
- La Trappe Witte Trappist: Una rarità nel panorama delle Witbier, essendo l’unica prodotta da un monastero trappista. Leggera, frizzante e con un delicato aroma floreale, è davvero unica nel suo genere.
- Warsteiner Premium Verum: Questa birra tedesca offre una presa interessante sullo stile belga. Pur mantenendo le caratteristiche chiave delle Witbier, introduce un amaro leggermente più marcato che la rende distintiva.
- Isaac, Baladin. Agrumi, profumi floreali e dal tono elegante e sottile. Finale speziato che sfocia in un ritorno tropicale pieno di zenzero. Non male.
- Ellissi del Birrificio non Retorico di Imola. Esplosiva, speziata, aggressiva e tagliente. Non è una birra accomodante, anzi ti prende a frustate il palato, portandoti dove poche birre osano. Profondità e tono algido. Lisergica.