Spumante Metodo Classico Extra Brut Bruno Giacosa 2011
Lo Spumante Metodo Classico Extra Brut Bruno Giacosa 2011 è un buon vino, un Blanc de noirs, quindi prodotto con Pinot Noir al 100%, che sa come sedurre con profumi eleganti, finezza e una sottigliezza di fondo che dimostra ancora una volta la maestria di questo grande uomo del vino.
E pensate che le uve per produrre questo spumante sono comprate da alcuni produttori nell’Oltrepò pavese, una terra promessa per il Pinot Nero italiano, esatto, non le coltivano loro, le comprano e poi ci fanno uno spumante, ma il risultato non è affatto male, anzi, ce ne fossero di imprenditori del vino così illuminati e sicuri delle proprie capacità. E poi quella di aver conferitori di uve è una pratica molto comune in tutta la regione della Champagne, quindi nessuno si scandalizzi.
Infatti il vino è un semplice spumante metodo classico, non fa parte del consorzio Alta Langa, ma forse è meglio così, non c’è dubbio che il Pinot Noir venga meglio nell’Oltrepò, quindi tanto di cappello a Bruno Giacosa per la sua laboriosità e per aver avuto l’accortezza di rifornirsi da buoni produttori.
No, quello che stupisce sono la limpidezza aromatica del vino, l’eleganza sottile e la naturalezza del sorso, nonostante sia un Pinot Noir strutturato, evoluto e molto ricco e cremoso che ha sostato per ben 58 mesi sui lieviti.
Avete letto bene, la prima fermentazione e l’imbottigliamento, il vino fa la seconda fermentazione in bottiglia e poi riposa per quasi 5 anni. Pensate che Trentodoc o Franciacorta Riserva affinano sui lie per 36 mesi: 3 anni.
Eh, ma chissà quanto costa questo Spumante Metodo Classico Extra Brut Bruno Giacosa 2011, un occhio della testa… In realtà poco, molto poco per quello che offre, lo trovate in enoteca o nei negozi online a 28-32 euro. E state certi che li vale fino all’ultimo centesimo.
Il bouquet dello Spumante Metodo Classico Extra Brut Bruno Giacosa 2011
Naso avvolgente, cremoso con classiche note da forno, meringa, crema e tutto quello che potrete trovare in una pasticceria, che si sposano ad un frutto scuro pungente con mirtilli sotto spirito, more, uvetta e bucce d’arancia a profusione. Note di menta, fiori gialli già secchi e un tocco minerale niente male che sa dare profondità ad un bouquet già molto maturo, dotato di espressività e la profondità nervosa tipica del Pinot Noir. Etereo e mentolato il finale che scivola sul burro.
Il sapore
In bocca il fraseggio tra sapidità e freschezza è leggiadro e rende il sorso equilibrato, gustoso, con polpa da mordere e il sapore confettoso dei lieviti che hanno scolpito uno spessore minerale notevole. Ampio nei suoi rimandi cremosi e di piccoli frutti di bosco, non rinuncia ad una certa evoluzione. La struttura è ampia, il passo sempre spedito, finale che scema in un valzer tra vaniglia e gesso.
È un gran bel vino, uno spumante roccioso, preciso, sicuramente stilizzato e dosato ad arte, tuttavia qualità e spessore sono indiscutibili.
Prezzo
28-30 euro, non abbiamo paura di incoronarlo re degli spumanti italiani nella fascia dei 30 euro. Anzi dà una sonora paga a molte bottiglie più blasonate DOC e DOCG.
Abbinamenti consigliati
Pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, carbonara, pulled pork, hamburger, paella, pad thai, frittata.