Roku Gin: un ottimo distillato giapponese
Il Roku Gin è il gin della distilleria Suntory, la stessa ditta che produce anche l’Hibiki whisky, famosa per la grazia e la precisione dei propri distillati di malto. E anche questo gin segue la strada degli altri prodotti di casa Suntory offrendo profumi leggiadri, un gusto deciso, ma elegante, piacevolezza e una finezza dei profumi delicatissima.
Non è un London Dry gin classico, non aspettatevi la forza e la muscolosità dei gin inglesi, assomiglia molto di più ai gin americani, pieni di fiori e profumi delicati, studiati per non appesantire e piallare il palato, ma per accarezzarlo con una cascata di petali.
E infatti la particolarità del Roku Gin è che tutto gira intorno al numero 6. Roku significa 6, i lati della massiccia bottiglia sono 6 e, oltre alle classiche botaniche come ginepro, buccia di arancia, cardamomo e cannella, anche i botanicals giapponesi usati per rendere unico questo gin sono 6, tutti rigorosamente giapponesi. Tutto è stato studiato nei minimi particolari per distillare singolarmente ogni essenza e condensare i profumi e i sapori delle quattro stagioni giapponesi e anche una certa quiete alcolica in questo gin. Le distillerie di whisky giapponese, i produttori di sakè, di birra, ma anche di vino sono rinomati per la loro precisione, la cura del prodotto, la ricerca spasmodica e feticista di una perfezione estetica e tecnica maniacale, a costo di rendere stilizzati i prodotti. Il bello dei giapponesi è che interpretano anche i distillati attraverso i loro occhi, le tradizioni, la loro sensibilità e poi li replicano, li plasmano a proprio piacimento.
Per questo sono in grado di prendere un distillato solitamente rude e veemente come il gin e trasformarlo in un haiku alcolico. Da poema epico in stile Bretone si passa a poesia sotto i ciliegi in fiore. Tutto è delicato nel Roku gin, non aspettatevi un gin da battaglia o terroso.
Botaniche usate per fare il gin Roku
Partiamo dalle classiche: ginepro, buccia di limone e arancia, cannella e ovviamente coriandolo. Per riuscire a imbottigliare il sapore del Giappone, però la Suntory è andata oltre e questo sforzo per creare un gin dalla forte impronta territoriale va riconosciuto. Sono stati raccolti dei botanicals particolari, simbolo della cultura, delle stagioni e della tradizione giapponese, all’apice della loro maturazione-fioritura. E come detto sono 6: foglia e fiori di Sakura, che è il ciliegio giapponese, rappresentano la primavera. Due tipologie di tè verde pregiate come sencha e gyokuro rappresentano l’estate. Il pepe sansho rappresenta l’autunno ed è ottimo per dare freschezza e sapori e profumi mentolati, ma non fatevi ingannare non è vero pepe o peperoncino, ma solamente pepe del Sichuan, che di piccante non ha quasi nulla. E poi chiudiamo con quello che è il frutto più tipico del Giappone, ma sconosciuto per noi italiani, lo yuzu, che rappresenta e matura in inverno.
Il bouquet del gin Roku
Naso delicato, scandito con floreale finezza. A dominare ovviamente c’è il ginepro, il più aromatico e pungente, ma il bello di questo gin è che si apre a ventaglio offrendo mille sfumature, tanti volti, petali di profumi che volano in un caleidoscopio incredibile. I profumi sono netti, taglienti, agrumi e pepe si rincorrono, il tè verde, la clorofilla, lo zenzero, i toni leggermente affumicati del peperone e poi ovviamente ci sono le spezie a fare da cornice. Il tono è molto algido e pungente, ma estremamente elegante.
Il sapore del Roku gin
Al palato è tagliente come una lama, gelido nel suo sviluppo minerale e super mentolato, ma mai aggressivo. Si muove con grazia, alternando sapori resinosi e pepati che danno calore e modulano un’eleganza misurata. Sebbene abbia 43 gradi, non è un distillato particolarmente deflagrante come alcol, non esplode in bocca, non ti ustionala gola, ma la sensazione è molto più setosa di quel che uno si aspetta. Il ritmo è buono, il volume c’è, non è noioso e il finale è pulito e cristallino. Aderente al bouquet e ben fatto.
Costo del Roku gin
30-33 euro: un prezzo accettabilissimo che si paga “volentieri” per un gin di grande stoffa, consistente e ben definito da una scelta antropologica e stilistica encomiabile.
Cocktail da fare con il Roku gin
Essendo un gin dalla connotazione fredda e tagliente è ottimo per il Gin Tonic, ma anche per abbinamenti con succhi, liquori e sciroppi di frutta, quindi ben vengano Bronx e Bramble e ovviamente il gin gin mule. Se volete un Ramos gin fizz particolarmente elegante è il gin adatto. Molto buono con il vermut dry, meno con il bitter, di cui soffre la prepotenza gustativa, quindi non ottimale per il Negroni.
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