Chianti Classico Ormanni Gran Selezione Dugentanni 2013
Il Chianti Classico Ormanni Gran Selezione Dugentanni 2013, oltre a vincere il premio come nome più lungo della storia del vino toscano, risulta essere un gran bel vino. Austero, pieno, estremamente maturo, gioca molto sull’estratto e sulla, polpa che dopo un lungo affinamento in barrique si sono cristallizati e hanno trovato grande opulenza. Certo, per gli standard odierni, è un po’ vecchio stile come interpretazione, ma decisamente elegante e mai troppo legnoso.
Come viene prodotto
Stiamo parlando del prodotto più rappresentativo della storica cantina Ormanni del Chianti Classico, che sorge tra Poggibonsi e Castellina in Chianti. La produzione è limitata a massimo 2500 bottiglie e solo nelle annate meritveoli. I grappoli migliori vengono raccolti, diraspati e lasciati a macerare e fermentare in acciaio per 20 giorni, poi affina per due anni in barrique sia nuove che usate. Riposo in bottiglia di 12 mesi.
Caratteristiche organolettiche
Dopo una lavorazione così certosina e preziosa, il vino risulta opulento e sontuoso, non di certo sottile e nervoso. Il bouquet è splendido per ricchezza: parte da frutta sotto spirito affogata nel cioccolato alla menta, poi vira alle spezie dolci, con tabacco e pepe cje si perdono in un sottobosco ombroso.
Il varietale del Sangiovese ne esce un po’ stravolto, ma è comprensibile. Una lavorazione del genere è tesa ad esaltare ed amplificare ogni caratteristica. Tutto è stato elevato all’ennesima potenza, quindi non aspettatevi un vino pungente e .
In ogni caso, il vino non è mai goffo o pesante, mantiene pulizia e una certa rettitudine aromatica.
Al palato è austero, pieno, ricco di polpa, ma ben definito da una trama tannica fitta e meticolosamente scolpita. I sapori di terra, rabarbaro e china donano profondità al sorso, rendendolo fluido.
La struttura è ancora imponente, non è un vino leggero o magro, ma neanche grasso o bolso. Il frutto è maturo ed etereo, i sapori di carne secca ed eucalipto sono già lì a pavoneggiarsi e fanno un ottimo lavoro.
E poi a reggere questa sinfonia c’è una buona acidità, ancora arzilla e pepata, ottima per sdrammatizzare e dare scorrevolezza.
Non è un vino facile da approcciare. Va lasciato respirare per un paio di ore nel calice. Ma merita un assaggio, considerato che è uno dei grandi classici del Chianti e ancora oggi non sfigura. Non sarà particolarmente dinamico, ma non è neanche troppo stilizzato.
Prezzo
45-50 euro: il prezzo riflette la qualità della materia prima e la lunga lavorazione. Nel complesso accettabile.
Abbinamenti consigliati
Pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington, paella.