Biancosarti: che cos’è e come viene prodotto
Il Biancosarti è un amaro italiano particolare, dalla gradazione abbastanza alta di 28 gradi, ma sottile, erbaceo, con un gusto che ricorda quasi un vino aromatizzato. Difficile che il Biancosarti piaccia, almeno al grande pubblico: come diceva la pubblicità è un aperitivo vigoroso e ancora oggi è caratterizzato da un sapore amaricante, erbaceo e floreale che tende al pungente.
Oggi la maggior parte degli amari e dei bitter industriali sono dolci come il miele e non hanno un minimo di sviluppo aromatico, al contrario del Biancosarti che si erge sprezzante delle mode e va dritto per la sua strada. Noi lo abbiamo usato un paio di volte per farci dei cocktail e sono venuti molto bene, ma il trucco è usarlo come un vermut dry, non tanto come un amaro o un liquore, visto che non ha la viscosità e lo spessore alcolico giusto per fungere da spalla. Usatelo come vermut molto erbaceo o come aromatizzante leggero e riuscirete a rivalutare un prodotto italiano che per tutti gli anni 60 e 70 del 1900 ha dominato negli spazi pubblicitari televisivi, grazie agli spot con vari attori, anche se è solo negli anni 90 che entra in gioco l’ispettore Kojak, Telly Savalas, che diceva: “Biancosarti, il mio drink vigoroso!” con quello sguardo a metà tra il bollito e il mefistofelico. Dopo essere stato un marchio italiano era passato all’olandese Bols e soltanto negli ultimi anni è stato acquistato dalla Campari.
Caratteristiche organolettiche del Biancosarti
Il bouquet è un po’ statico e stilizzato, ma emergono subito erbe e la prepotenza del ginseng, tanta noce moscata, toni agrumati e di zenzero, profumi più delicati floreali e poi spezie varie e ovviamente china. Dopo una ventata di profumi in stile Sauvignon Blanc arrivano note eteree, ma non è aggressivo, anzi un tono delicato intrigante.
Al palato è asciutto, speziato, di medio corpo tendente allo scorrevole, grazie ad un sapore fresco e compatto. Non è alcolico al palato, ma neanche slavato, diciamo che è un concentrato di sapori tenui che insieme resistono e danno un minimo di slancio alla beva. Finale speziato con ritorni di erbe e legno. Non è un capolavoro, ma non deve esserlo, tuttavia in mezzo alla pletora scandalosa di liquori e amari industriali dal sapore posticcio, bisogna ammettere che il Biancosarti riesce ad emergere per pulizia e un volume aromatico decente.
Come è fatto il Biancosarti
La ricetta è segreta, ma a leggere gli ingredienti possiamo dire che è una soluzione idroalcolica aromatizzata con spezie, radici, china, fiori ed erbe.
Come servire il liquore Biancosarti
Servite a 12 gradi in un calice con fetta di arancia, (ghiaccio se in estate), dopo aver strizzato sopra una buccia di limone, se volete provare un apritivo vigoroso dei bei tempi andati.
Cocktail da fare con il Biancosarti
La sua carica speziata ed erbacea è ottima per aggiungere un tocco pungente. Usatelo con generosità se volete fare un Biancosarti-amaro mule. È ottimo se abbinato alle fragole per fare il cocktail Kojak.
Prezzo del liquore Biancosarti
15-18 euro: un prezzo onesto per un liquore duttile, molto utile se fate, o piacciono, cocktail decisi, aromatici e dalla spiccata personalità amara.