Amer Picon: recensione, scheda tecnica e uso
L’Amer Picon è uno degli amari (francese) più famosi della storia della miscelazione, un prodotto un tempo dominante, in voga ai tempi di Harry Craddock (autore del Savoy cocktail), ma che poi è caduto nell’oblio. Oggi fuori dai confini francesi è poco conosciuto, anche se la ricetta di un tempo non è che sia cambiata molto. L’amaro Picon mantiene intatto il suo gusto molto amaro e agrumato, con tocchi speziati, ma senza mai scadere nella dolcezza tipica di molti amari industriali.
Come viene prodotto l’Amer Picon
La particolarità dell’Amer Picon sono i suoi botanicals e il modo in cui viene prodotto. Nasce come un liquore di arance in stile triple sec e quindi le bucce di arance vengono messe a macerare in alcol che verrà distillato. Ma poi questo alcol super agrumato viene aromatizzato con un processo di macerazione con chinino, genziana e altre spezie. Il processo è geniale e permette di ottenere prodotto splendido per intensità di sentori e sapori, senza mai rinunciare alla finezza del sorso.
La storia dell’Amer Picon
La leggenda vuole che il sergente Gaétan Picon, di stanza in Algeria, venne ferito durante una battaglia. E durante la convalescenza fu curato con una tisana alle arance, in cui ovviamente il buon sergente aggiungeva chinino per curare la malaria e acquavite per riprendere le forze e rendere più sopportabile la noia dell’infermità. E così quando riprese le forze si rese conto che aveva inventato un elisir che meritava di essere conosciuto dal mondo intero e fondò la sua distilleria. A parte le leggende, l’Amer Picon affonda le sue radici aromatiche e storiche nella grande tradizione degli amari italiani e della produzione di triple sec, a loro volta figli del curacao olandese, inventato nel 1500. Quindi non è che il magico Gaétan Picon abbia scoperto la luna, ma ha soltanto messi insieme i pezzi di un puzzle.
Il bouquet dell’Amer Picon
Il naso è immaginifico, oscuro, splendido per coraggio: genziana, mille erbe alpine, noce moscata, china non finire. Il tutto con i profumi carnosi e ricchi delle arance a fare da cornice. Buona varietà, ottima pulizia e scarsa propensione al caramello.
Il sapore dell’Amer Picon
Al palato scorre con grazia, alternando sapori giustamente amari di genziana, rabarbaro e liquirizia a toni più vellutati. Le spezie aggiungono note piccanti. La mente emerge delicata, toni di canfora quasi, dovute ad erbe alpine. La struttura è buona, oscilla tra dolce e amaro senza mai cadere nello zuccherino. I sapori di arance, di marmellata di agrumi e zucchero bruciato si rincorrono con grande naturalezza. Persistenza da urlo e grande pulizia aromatica. Rara al giorno d’oggi.
Prezzo dell’Amer Picon
20 euro: un prezzo onesto per un amaro che non delude, ma non fa neanche i voli pindarici. Ma almeno mantiene quello che promette.
Quali cocktail fare con l’Amer Picon
Il Brooklyn è uno dei pochi che prevede questo amaro tra gli ingredienti ufficiali, ma potete anche usarlo al posto di qualsiasi bitter-amaro e fare qualche esperimento. Provatelo con l’amaro mule.
Come servire l’Amer Picon
Freddo anche con un cubetto di ghiaccio e una scorza di limone strizzata sopra. Oppure con un goccio di soda. Come digestivo in dosi più abbondanti, servito a 14 gradi.