Barolo Manzone Gramolere Riserva 2011: la recensione
Il Barolo Manzone Gramolere riserva 2011 è un vino potente, ruvido e pieno di estratto. È incalzante, austero, terroso, ma esuberante, non ti lascia un attimo, avvolge il palato con sapori minerali e un frutto irresistibile, ma si muove sempre con grazia impeccabile e non mai surmaturo.
È un vino ancora lontano dal suo apice aromatico, anzi diciamo che è un vino che nasce per affinare 10 anni tranquilli in bottiglia. Non è un vinello pronto che si è fatto due anni di barrique per doparsi ed essere subito ruffiano, anzi è tutto il contrario: è un Barolo tradizionale che non guarda in faccia a nessuno e non vuole stringere l’occhio a marmellate e muscolosità pompate.
Se volete scoprire il volto del Barolo vero, duro e senza fronzoli ve lo consigliamo vivamente, se volete un Barolo spensierato e morbido, lasciate stare.
Dietro questo vino c’è tanto amore, una cura certosina e la sicurezza di una mano sensibile e attenta non solo alla tradizione, ma anche all’aderenza territoriale.
Lavorazione pulita in vigna, niente prodotti di sintesi, vinificazione con criterio, ma senza forzature e poco o per nulla interventista: non ci sono chiarifiche, filtrazioni o doping da cantina.
L’affinamento è di 36 mesi in botte grande e il risultato è fantastico, il vino è ancora ruggente, i tannini sono poderosi, ma suadenti, l’estratto e la massa sono state affinate, scolpite, ma non ancora domate e per questo amiamo questo vino. È vivo e ha un potenziale di invecchiamento incredibile! 10-20-30 sono tutte fasi, traguardi che potrà tagliare esibendo un volto sempre diverso.
La cantina Manzone è una piccola realtà gestita a livello familiare che produce 50000 bottiglie, non di più, il numero giusto per mantenere un controllo assoluto sulla produzione, che predilige alta qualità, veracità e aderenza al terroir di Monforte d’Alba. Il cru Gramolere è uno dei più prestigiosi della zona di Monforte e restituisce vini intensi, di stoffa, ma che possono sfidare i decenni.
Il bouquet
Naso austero, ma ampio che si apre con splendide e sontuose note eteree di ciliegie sotto spirito, cacao e mille profumi terrosi, come si conviene ad un Barolo di razza. Il ritmo è incalzante, ma declinato con pulizia, dal timbro minerale, senza la minima sbavatura. Finale di noce moscata, fiori e liquirizia.
Il sapore
Al palato è possente, pieno, ampio, ma si muove con eleganza. Certo è ancora molto pieno, sicuramente 4-5 anni aiuteranno ad ammorbidire i tannini e a centrare meglio l’equilibrio generale, facendo emergere i sapori più evoluti ed eterei, ma già adesso è un buon vino. Diciamo che non è fatto per essere bevuto subito, sarebbe un vero peccato stapparlo adesso, che ha appena iniziato a mostrare la sua eleganza “terziaria”.
Nel complesso è un ottimo Barolo, un vino che nasce da una filosofia produttiva agricola, che non segue le mode o vuole ammiccare agli amanti dei vini muscolosi o paffuti. Anzi tanto di cappello alla cantina Manzone per la cura e la capacità di mantenersi nel solco della tradizione, proponendo però un vini impeccabile, profondo e pieno di carattere.
Prezzo
50-60 euro in enoteca, un prezzo onesto per una grande riserva di una delle migliori zone del Barolo. Anzi diciamolo pure è un grande affare. Da comprare e lasciare in cantina è un ottimo investimento.
Abbinamenti consigliati
Tartufo, carne, funghi e ricette BBQ: è un vino strutturato che merita piatti succulenti, saporiti, grassi come pollo al curry, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington.