Grillo: un grande vino bianco siciliano
Il Grillo è il vino che ormai domina tutta la produzione bianca della zona di Trapani, nella Sicilia occidentale. Il motivo del quasi monopolio del vitigno Grillo è molto semplice: è un vitigno che dà buone rese, è resistente, produce vini robusti molto profumati ed intensi, ottimi per fare il Marsala, ma anche dei piacevoli vini bianchi da tutti i giorni.
Se lasciamo da parte il Marsala e parliamo di vini non fortificati, non troverete delle bottiglie incredibili di Grillo, per il fatto che le grandi cantine producono a man bassa con rese altissime e i piccoli produttori sono pochi e fanno fatica a commercializzare e far capire quanto il Grillo possa essere magniloquente. In giro purtroppo troverete una marea di Grillo slavato, un vino onesto, un vino nato per produrre grandi quantità: non vogliamo bastonare il Grillo ci mancherebbe, abbiamo bevuto a Trapani degli ottimi vini da aperitivo sera dopo sera, da abbinare al pesce o anche alle carni bianche, ma pochi sono stati i fuoriclasse.
Potreste bere Grillo tutti i giorni e non vi stanchereste mai, perché in realtà è un vino in grado di racchiudere in sé i sapori e i colori della Sicilia. Il frutto a polpa gialla maturo, il sale, una delicata macchia mediterranea, le alghe, le ginestre, le rocce e tutti i fiori di questa splendida isola li troverete nel Grillo. Ma il suo grande problema è la struttura, molto ingombrante: il grado alcolico è alto e pregiudica la finezza del vino, il rischio bomba fruttata tutto muscoli è sempre dietro l’angolo.
La buccia del grappolo del Grillo è spessa, quindi bisogna fare scelte stilistiche molto precise: se si vuole estrarre serve un minimo di macerazione, ma le bucce hanno molti polifenoli, quindi il vino potrebbe dare molto in cambio: anche tannini.
A tutto questo aggiungete che tende ad ossidare molto facilmente, per cui tutte le suggestioni delicate diventano più decadenti, più pesanti e il vino perde di leggiadria. In sintesi, potremmo dire che il Grillo è uno dei vitigni più generosi che ci siano: ha tanta materia da offrire, ma è difficile plasmare tutta questa concentrazione. O meglio, forse ci espressi male: a parte alcuni illuminati, piccoli vignaioli che producono Grillo in purezza, prediligendo uno stile pulito ed elegante
Ma ciò non significa che non significa che dal Grillo non si possano fare grandi vini, infatti tutte le caratteristiche che normalmente sarebbero preoccupanti, sono invece quelle che un Marsala deve avere. Ed è per questo che dopo il cataclisma fillosserico di fine Ottocento, il Grillo è stato piantato in tutto il Trapanese, a scapito del buon vecchio Catarratto.
Storia del vitigno Grillo
Del Grillo non si molto, non ci sono fonti antiche: le prime fonti attendibili sono riconducibili ad una citazione del 1951 del Rizzo, il quale afferma che il Grillo in realtà sia di origine pugliese. Altri lo fanno risalire a periodi precedenti e lo considerano un vitigno autoctono siciliano, ma solo supposizioni.
Caratteristiche organolettiche del vino Grillo
Il bouquet del Grillo è generoso, ampio e ti avvolge il naso con un frutto caldo, ginestra e biancospino, poi profumi di pino e susina, fiori e ancora frutta e sale. Non ha un tratto sottile, non si nasconde e non ti titilla con richiami o giochi di chiaro scuro, ma il fascino e la stoffa ci sono. E sono cristalline.
Al palato il Grillo è un vino d’impatto, calore e alcol spingono, ma la c’è morbidezza di fondo. La freschezza prende i sapori degli agrumi e si mescola al ricordo del mare. Quello che gli manca forse è la profondità, lo sviluppo: come detto ha tanto da dare, ma è un vino immediato, che per quanto possa diventare complesso non ha moltissime sfumature. La persistenza è sempre buona.
Bottiglie di Grillo da provare
E visto che siamo così critici, ma al contempo innamorati del Grillo, vi diremo quali sono i nostri preferiti. O almeno quelli che si sono distinti negli ultimi anni. Primo tra tutti ancora una volta Nino Barraco, un pioniere che grazie ad un lavoro da monaco certosino sta ribaltando i luoghi comuni sul vino siciliano. Bere il Grillo della cantina Barraco è un’esperienza frastornante, non tornerete più ai Grillo bidimensionali.
Altro ottimo Grillo di grande stoffa è quello della cantina Foderà: intenso e dotato di eleganza. Ovvio che non ci sono molti Grillo che non abbiamo ancora assaggiato e speriamo di farlo presto, ma in quanto a coraggio e spessore questi due non li batte nessuno. Manca il concetto proprio Grillo intenso come grande vino, per cui viene vinificato come un vinello da aperitivo salato e piacevole. Dove veramente il Grillo prende il volo e diventa capolavoro assoluto, patrimonio dell’Umanità è nella produzione del Marsala, ma questo è tutto un altro vino.
Temperatura di servizio del vino Grillo
Come tutti i vini bianchi sapidi e corposi, ma non molto profumati, servitelo ad una temperatura di 10 gradi, le bottiglie più semplici anche a 8 gradi.
Prezzo del vino Grillo
Non è un vino costosissimo, le bottiglie più semplici da bere entro l’anno hanno un costo molto accessibile, 5-8 euro solitamente. Alcuni Grillo più pregiati arrivano a 15-20, soprattutto se sono vini artigianali-naturali.
Abbinamenti consigliati
Tutto il pesce di mare e fiume, carni bianche, anatra all’arancia, risotti, cucina cinese non troppo piccante, paella, vitello tonnato, spaghetti alle vongole, tortelli di zucca alla mantovana, spaghetti di riso con gamberi e verdure, risotto al tartufo, spaghetti alla carbonara, pad thai.