Scacciadiavoli
Il nome Scacciadiavoli deriva dal soprannome dato dalla gente del luogo ad un esorcista che viveva in un borgo al confine con la proprietà. Si narra che un giorno gli venne affidata una giovane donna, che sembrava impossessata, per liberarla dal demonio. Questi provò di tutto: formule magiche, infusi, preghiere, ma non riuscendo nell’intento, come ultimo rimedio, le fece bere del vino rosso della zona, ubriacandola. La giovane rinsavì: era stato il vino dell’esorcista a liberarla dal demonio e con l’andare del tempo, anche il borgo dove l’esorcista era vissuto fu denominato Scacciadiavoli.
Quello che colpisce della cantina Scacciadiavoli, ancora più della storia e del folklore, è la tenuta stessa. Splendida ed immensa, adagiata tra verdi colline spazzate dal vento: sembra di tornare indietro nel tempo. Tutto è immerso nel silenzio delle campagne, come doveva essere alla fine dell’Ottocento, quando nacque la cantina. Il corpo centrale della tenuta si sviluppa intorno ad un grande patio, circondato da alte mura. Sullo sfondo il blocco centrale che custodisce le vasche in acciaio e tutte le moderne attrezzature per la vinificazione, al piano di sotto una delle più imponenti barricaie che si siano mai viste.
Alla guida della cantina oggi c’è Liù, giovane erede della famiglia Pambuffetti, che ha compiuto i suoi studi a Bordeaux e che con piglio sicuro gestisce l’azienda, orientata verso l’agricoltura biologica e la produzione di vini tipici, Grechetto e Sagrantino in primis. Lo stile dei vini della cantina Scacciadiavoli è molto pulito, elegante: si predilige la finezza alla struttura. I vini fanno un lungo affinamento e vengono messi in commercio solo quando sono pronti e levigati. Il taglio è di matrice moderna, ma sempre con il massimo rispetto per il terroir di Montefalco. Essere una delle cantine più rappresentative dell’Umbria non è facile, ma la famiglia Pambuffetti tiene alto il nome del Sagrantino.
Piccola nota sull’annata 2013: la vendemmia non è stata facile, c’è una riduzione delle uve del 30% dovuta alle torrenziali piogge primaverili, ma tutto sommato quello che si è raccolto è integro e sano, con una maturazione che promette bene.
Brut Metodo Classico
Iniziamo con le bolle. Questo spumante, 85% Sagrantino e 15% Chardonnay, è particolarmente seducente. Il bouquet è ampio, con fiori bianchi, pere, mele, albicocche e crosta di pane. Il perlage è fine, il corpo agile, sostenuto da un accenno di tannino che rende questo spumante adatto a dim sum, salumi di Chianina oppure tempura di gamberi.
Brut Metodo Classico Rosé
Il colore è un rosa confetto che intriga. Ciliegie in gelatina, geranio, brioche, fragoline di bosco, ribes e un filo di muschio. Al palato è molto scorrevole, vivace, con un tannino vellutato che si insinua tra gli strati di mineralità. Un rosato affilato a cui si possono abbinare blanquette di coniglio alla senape, carpaccio di aragosta, ma soprattutto zuppe tailandesi a base di curry, gamberi e latte di cocco, uovo in raviolo.
Grechetto dell’Umbria
Fresco, sapido, semplice, con una rotondità che stimola la beva. Pesche e fiori, pera e alghe, in questo bianco classico dei colli Martani troverete un vino perfetto per saporiti piatti di pesce, wonton o fettuccine con bottarga.
Rosso di Montefalco
Il bouquet è un cuore di prugne, ciliegie e rabarbaro, racchiuso da una cornice di spezie, tra cui cocco, cannella e cacao. Si sente il legno, ma basta aspettare un attimo, perché emerga tutta la freschezza del frutto. In bocca il tannino è deciso, ma levigato, dona struttura al vino. L’alcol non si nasconde, rende il vino ampio e caldo, in linea con l’annata 2008, non facile per le piogge, ma nel complesso interessante. Un vino duttile di cui è bene tenere qualche bottiglia in cantina per ogni evenienza: grigliate, polenta con luganega e puzzone di Moena, umbricelli al tartufo, hamburger.
Montefalco Sagrantino
Un elisir granato intenso da cui emergono spezie dolci e il classico bouquet del Sagrantino di razza: prugna, mirtillo, ciliegie sotto spirito. Il tutto è fine, ingentilito da rimandi di cioccolato amaro, liquore alle amarene, tabacco, eucalipto e un filo di anice stellato che va ad alleggerire questa calorosa sinfonia. Al palato risulta molto piacevole, equilibrato, con una esplosione di cola, foglie secche, alghe, cacao, olive nere, pietre e muschio dispersi in un bosco d’Autunno. Dopo un’ora si apre in tutto il suo splendore, tende alla marmellata, ma senza parkerizzarsi e le spirali di tabacco, liquirizia e terra si fanno più intense, calde, splendidamente fuse con la frutta. Tannini impetuosi, ma fini; tra cinque anni raggiungerà la sua piena maturità. Da abbinare a vitello tonnato, pollo al curry, lasagne al forno, roast beef, hamburger, filetto alla Wellington.
Montefalco Sagrantino Passito
Il Sagrantino passito della cantina Scacciadiavoli è una sicurezza scolpita nella pietra, prodotto solo nelle annate migliori. Non solo è delizioso e molto tipico con cacao, vaniglia, amarene cotte, crema di caffè, after-eight, prugne candite e gelatina di frutti di bosco, ma soprattutto è austero, elegante, mai troppo dolce—qualità rara in un passito. Si mantiene fine, con sbuffi di menta che accompagnano un frutto caldo senza mai perdere vivacità. I tannini succosi lo rendono perfetto per abbinamenti con formaggi erborinati come Cheddar oppure con torta di mele, tiramisù o una cheesecake ai lamponi e cioccolato.
Per visitare la tenuta, chiedere informazioni sulla spedizione oppure acquistare il Sagrantino della cantina Scacciadiavoli chiedere della Sig.ra Liù.
Email: [email protected]
Telefono: 0742 371210
Fax: 0742 378272
Dov’è la cantina Scacciadiavoli: località Cantinone, 06036, Montefalco, Perugia
Ettari: 32
Bottiglie prodotte: 220000
Enologo: Stefano Chioccioli
Servizi offerti dalla cantina Scacciadiavoli
- sala di degustazione
- vendita diretta in cantina e spedizioni in tutta Italia
- passeggiate nei vigneti
- visite nella cantina storica