Cantina Corte Sant’Alda
Corte Sant’Alda è una splendida cantina di Mezzane di Sotto, nel pieno della Valpolicella orientale. Una delle più innovative, perché per andare avanti ha guardato indietro per capire dove affondano le proprie radici. Corte Sant’Alda è una fattoria fatta prima di tutto di persone e non solo di ciliegi, bosco, vigneti e ulivi per un totale di 40 ettari. È il tentativo, felicemente riuscito, di raccogliere l’eredita della propria terra e di trasformarla in vita, in vino vero, nel lavoro di tutti i giorni, per poter offrire bottiglie dalla personalità unica.
Tutto è in perfetta armonia, senza strappi, secondo un progetto di sostenibilità e di rispetto del territorio encomiabile che andrebbe preso ad esempio e speriamo apra la strada del rinnovamento in Valpolicella. Terra dalla bellezza struggente, dove nascono grandi vini, ma che spesso sono caratterizzati da grande concentrazione, più che da finezza e tipicità.
Filosofia della cantina Corte Sant’Alda
Partiamo dalle vigne, il cuore del progetto Sant’Alda. Le vigne sono su di una terrazza ad altezza 300 metri, i suoli sono calcarei e per i trattamenti vengono impiegate solo piccole quantità di zolfo. Il rame è stato bandito e in cantina non si usano lieviti. Durante la lavorazione si seguono le fasi lunari. Un ritorno alla saggezza dei vecchi potremmo dire.
Il risultato è stupefacente. I vini prodotti da Marinella Camerani (finalmente presentiamo la padrona di casa!) parlano il linguaggio di questa terra così bella. Ogni appezzamento è seguito con cura maniacale, basta controllare la mappa sul sito della cantina con tutti i dettagli su ogni singola particella. Quasi fosse il diario di vita di ogni vigna.
Stile dei vini della cantina Sant’Alda
Difficile parlare di stile e di tecnica, quando in realtà siamo di fronte ad una manifestazione di grande sensibilità per la terra, di empatia per il vino. Per quanto siano naturali i vini e “modesta” la vignaiola, la mano del produttore, la sicurezza dei propri mezzi ci sono, magari sono visibili perché invisibili, tuttavia nei vini non c’è la minima traccia di riduzioni, ossidazioni né volatili fuori controllo. Anzi i vini sgorgano con cristallina eleganza, pieni di espressività e profondità che affascina fin dal primo momento che ci si immerge nel calice. Sempre meno concentrazione a favore di finezza e tipicità, soprattutto in un vino difficile come l’Amarone della Valpolicella, distante anni luce dallo stereotipo classico di testata nucleare alla marmellata di amarene.
Amarone della Valpolicella
Colore denso, ipnotico. Naso inebriante per pulizia espressiva con un frutto caldo che si sposa a ritorni di menta, tè, cardamomo perfettamente fusi in una sinfonia speziata. Se il naso era netto in bocca è caldo, ampio, ma sapidissimo, agile pur essendo sontuoso come solo l’Amarone sa essere. Scandito da tannini potenti ma fini. Un grande Amarone che coniuga equilibrio, fascino e una dinamica gustativa rara per vini così ricchi. Da meditazione, con stracotto d’asino, oca con le castagne, risotto all’Amarone.
Valpolicella Superiore Mithas
Veste granato. Apre con tipiche note di prugna, viola, liquirizia che si susseguono con discrezione. Spezie dolci si perdono in un sottobosco di luci e ombre. Al palato è scolpito, senza spigoli, ma fresco e di buona beva. Calore e tannini modulati, ben amalgamati. Equilibrio buono, finale netto, minerale, balsamico. Da abbinare a vitello tonnato, pollo al curry, lasagne al forno, roast beef, hamburger, filetto alla Wellington.
Valpolicella Superiore Campi Magri
Una cascata di amarene, un frutto caldo e avvolgente con ricami di iris, ginepro e delicate note terrose. Questo è il primo approccio, ma è quando si passa all’assaggio che il vino mostra tutta la sua tipicità con calore e freschezza che si alternano in un gioco di rimandi. Tannini levigati, equilibrio, buon passo, finale saporito. Da abbinare a costolette di agnello, filetto al pepe verde.
Valpolicella Ca Fiui
Rubino splendente. Al naso offre un quadro classico, misurato con raffinate sensazioni di amarene, pepe, ferro e tracce di sottobosco. Bocca asciutta e schietta, plasmata da una freschezza che invita e bere. Tannini vivaci e buona armonia generale. Da abbinare a lasagne al forno, risotto con anguilla, salumi misti.
Soave Vigne di Mezzane
Paglierino. Ha un naso intrigante con melone, pesca e frutta esotica che si intrecciano a nitidi richiami floreali. Sottofondo pepato con tracce di frutta secca e miele. Accarezza il palato con una buona morbidezza, si muove agile, spinto da una freschezza che rende il vino piacevole. Non mancano equilibrio e mineralità. Da abbinare a casunzei, spaghetti di Gragnano con ricci di mare, dim sum, carbonara di mare.
Recioto della Valpolicella
Finiamo in dolcezza con il Recioto. Cuore rubino con riflessi porpora. Naso opulento con prugne sotto spirito, china, cioccolatino, caffè, a cui fa da sfondo un profumo inebriante di anice stellato. In bocca è morbido, dolce e ben equilibrato tra freschezza, rotondità e tannini. Sinfonia armonica. Finale terroso. Da abbinare a torta di mele, torta al cioccolato, Stilton.
Se volete acquistare i vini della cantina Sant’Alda oppure visitare la tenuta per scoprire come nasce l’Amarone, contattare la Sig.ra Anna.
Email: [email protected]
Telefono: 045 8880006
Come raggiungere la cantina Corte Sant’Alda: via Capovilla, 28, località Fioi, Mezzane di Sotto, Verona
Ettari vitati: 17
Bottiglie prodotte: 80000
Enologo (consulente): Federico Giotto
Servizi offerti dalla cantina:
- sala di degustazione, visite nei vigneti