Whisky Puni single malt Nova: recensione
Il whisky Puni single malt Nova è un whisky solare, affilato, pervaso da un frutto asciutto ed elegante. Non è sontuoso o ricco, ma preciso e rigoroso. Non vuole stupire con un affinamento speziato o fiumi caramello o fronzoli. Anzi il legno è stato dosato con precisione per scolpire una buona sapidità di fondo, in modo che il malto sia il protagonista indiscusso di questo distillato. Non aspettatevi un whisky torbato e aggressivo, antico o decadente. No, questo whisky Puni single malt Nova è maturato per tre anni in botti di bourbon e legni usati per l’affinamento del Marsala.
Ma non aspettatevi un whisky sornione, anzi questo ha un piglio austero che non lascia spazio a frivolezze.
Diciamo due parole sulla distilleria Puni, la prima distilleria italiana a produrre single malt in purezza. E siamo molto orgogliosi di questa realtà che senza dubbio è partita con i piedi ben piantati per terra e un progetto chiaro. Fare whisky di malto eleganti, dove sia la materia prima ad emergere. Non a caso gli ingredienti sono prodotti in casa. l’orzo è coltivato nelle vicinanze della distilleria. L’acqua viene dal fiume Puni che dà il nome alla distilleria. L’uso del legno è rispettoso, la distillazione è fatta in maniera precisa. Vogliamo dire che si punta ad una eleganza in stile Terre Alte? Forse, non lo sappiamo, ma a giudicare della finezza di questo whisky Puni single malt Nova pare di sì. Le parole d’ordine sono puro malto. E vi facciamo notare che sull’etichetta c’è scritto whisky con la “i”, alla scozzese: questo dice già tutto.
Il bouquet del whisky Puni single malt Nova
Naso che parte subito con un richiamo erbaceo squillante e che detta tutto il ritmo, dando grande finezza al bouquet. Il frutto è fresco con toni di limone, mele e uva spina. I toni dolci e speziati ci sono ma sono echi che abbelliscono il quadro aromatico con pennellate pregevoli. Il vero protagonista è il malto e tutte le sembianze che assume. Inconfondibile e intransigente. Non è camuffato, ma si apre in toni dolci e appena tostati. Di torba nemmeno l’ombra ovviamente. La varietà è discreta, ma come detto non vuole fare i salti mortali, ma portare alla luce la materia prima, il cereale.
Il sapore
Al palato è molto espressivo, definito con finezza. Apre con un frutto asciutto e tagliente con richiami agrumati, poi passa a toni più piccanti, ma con garbo. Il ritmo è splendido, si muove saltellando tra acidità e toni più maturi, ma non è per nulla ruffiano o morbido. Nel complesso quello stupisce è la tensione minerale, il gusto stratificato che assume svariati volti: buccia di limone, pinoli e frutta secca che viene dall’ossidazione del Marsala. Poi un tono di vaniglia leggero, ma ancora è il medicinale a venire fuori con un corredo di erbe ben delineate. Finale lungo di iodio, pepe e cannella.
Dobbiamo dire la verità: è una gran bella bottiglia. Vuoi per l’aderenza al terroir, vuoi per la chiarezza con cui è declinato. Senza mollezze, vigoroso, ma ingentilito da raffinate suggestione erbacee. Pulizia e profondità aromatica da manuale.
Prezzo
54 euro: prezzo onesto per un distillato fatto con grande cura.
Cocktail da fare
Rob Roy, Whisky Sour, Godfather, Rusty Nail.
Abbinamenti consigliati
Dolci al cucchiaio, zuppa inglese, cioccolato, terrine di salmone, brisket e pulled pork, salame di cioccolato, torta di mele, tiramisù.