Venica Ronco Delle Mele Collio Sauvignon 2019
Il Venica Ronco Delle Mele Collio Sauvignon 2019 è un vino strutturato e opulento che affina anche in legno e riesce ad espandere i confini aromatici del Sauvignon, aggiungendo una cremosità e una ricchezza inusuali per la categoria. Non è un orange wine, macera per 20 ore; quindi, non siamo ai livelli onirici di Castellada & company, ma non aspettatevi un Sauvignon in stile Loira tutto roccia o una bomba acida della Nuova Zelanda.
No, questo vino bianco sta nel mezzo, ha polpa e tanto spessore e al contempo punta su toni molto verdi e pungenti, le pirazine sono state pompate per benino, anche se siamo lontani dal giardino della nonna con i gatti che urinano tra i vasi di caprifoglio e primule.
Ma se state leggendo questa pagina, voi volete sapere se questa bottiglia vale 34-35 euro: ne vale la pena di spenderli? È ancora un grande vino, uno dei bianchi più rappresentativi del Friuli?
Sicuramente è un vino intrigante e mai banale, ma siamo lontani dal fascino austero e iconoclasta che questo vino aveva negli anni passati, e per anni passati diciamo almeno 10-15. Oggi si difende benissimo e tiene alto il nome dei vini bianchi rocciosi ed eleganti del Friuli, ma sicuramente ha perso smalto e risente di una impostazione stilistica e aromatica un po’ troppo rigida e stilizzata.
Come viene prodotto
Vigne nel Collio, con altitudine non indifferente, quasi 300 metri, caratteristica che garantisce escursione e buona freschezza nelle uve. Macerazione sulle bucce senza ossigeno e poi affinamento in acciaio e in legno per il 20% della massa. Affinamento in acciaio e legno.
Caratteristiche organolettiche
Colore giallo con riflessi verdognoli. Naso classico che parte con tutta una scampagnata in piantagioni tropicali per poi passare ad una serra piena di giunchiglie e orchidee. Il ritmo è incalzante, gli aromi sono sensuali e carnosi, con questo frutto della passione che lega tutto. Bosso, toni verdi e affumicati, un filo minerale a legare il tutto e poi il marchio del legno, ancora molto pesante, ma l’annata è la 2019 e avrà tempo per smaltire questa ingerenza così pesante.
Al palato è salato, caldo, ma ben lubrificato da un’acidità che sa di lime e lemongrass. Ha struttura, corpo e spinta, ma ancora una volta il legno affossa con sapori rigidi e fastidiosi. Il discorso è molto semplice. Il quadro aromatico è buono, espressivo, profondo e dotato anche di una certa ampiezza. Non si ferma al dualismo frutto e acidità, ma va oltre e dimostra di avere personalità. Finale di marzapane, mele e salvia. Evocativo.
Al momento, però, è ancora privo di equilibrio, le parti dure non sono in armonia e collidono tra di loro, senza contare che il contributo del legno deve essere ancora assimilato e smaltito dal vino. Compratelo e custoditelo in cantina per almeno 7-8 anni e sarà perfetto: gli darete tempo di trovare rotondità e una buona evoluzione.
Prezzo
34 euro: un prezzo non proprio calibrato. Non invita all’acquisto, soprattutto se consideriamo che è un 2019 e non è che sia stato 10 anni in cantina.
Abbinamenti consigliati
Vitello tonnato, spaghetti alle vongole, spaghetti alla carbonara, pad thai.