Terra Rossa Cotar 2011: la recensione di uno strepitoso vino rosso del Carso
Il Terra Rossa Cotar 2011 è un vino rosso glorioso, una sintesi perfetta dei sapori e della tenacia del terroir Carso e la sapienza di Branko e Vasja, due vignaioli dal cuore grande e la passione infinita. Non è un vino leggero e banale, ma neanche una bomba bolgheriana pompata di steroidi, ma una spremuta del carso, un distillato di frutto e roccia, di potenza e finezza, di opulenza e austerità. Ed è raro trovare un dualismo così esasperato, ma anche armonico in un vino rosso. Tutto l’estratto, la carica che prende dalla ponche, fossili marini e calcari che si sono accumulati per anni, si mescolano ad un’esplosività incredibile, tuttavia, mitigata da un lungo affinamento.
Come viene prodotto
Il segreto è il terroir, il microclima. Le vigne hanno più di venti anni e affondano le radici prima nella terra rossa e poi in questo blocco enorme di calcare di origine oceanica. I venti che provengono dal vicino mare Adriatico portano aria calda e mitigano la temperatura. L’escursione tra giorno e notte è ottima e aiuta a imprimere finezza, profumi e grande acidità nelle uve. Non c’è bisogno di dirlo, sicuramente lo saprete, ma la cantina è in regime biodinamico e aderisce al gruppo Triple A.
Dopo la vendemmia i grappoli vengono diraspati, schiacciati e il mosto macera in tini di legno per 14, con fermentazione spontanea. L’affinamento avviene in botte grande per 7 anni e poi matura ancora per 30 mesi in bottiglia. Il blend è composto da Cabernet Sauvignon, Terrano e Merlot.
Caratteristiche organolettiche
Il bouquet è meraviglioso, un concentrato di bosco, frutto carnoso, terra, mare e fuoco. Il tono è già decadente, leggermente appassito ed evoluto, ma di eccellente prestanza, di certo non sfiorito.
Prendete un grande Bordeaux e spingete sulla polpa, sulla maturazione spinta, ma mai surmatura. Menta, cioccolato e toni balsamici di resina ed eucalipto, catrame e ferro, peperone alla griglia e toni erbacei a dare eleganza.
Menta e cacao e ancora questo ritorno di ostriche e mare che aggiunge una complessità spaventosa e avvinghiante. Non pensate ad una cornucopia, ma ad un lento e progressivo crescendo romantico, una sinfonia wagneriana dove ogni parte suona fragorosa, ma con grande precisione.
Al palato è denso, profondo e arrogante, ti attacca ancora con tannini poderosi e massicci, ma scolpiti da mano esperta. Il sale e la polpa si mescolano, creando una struttura megalitica, dove i sapori terrosi dominano, ma sono ben bilanciati da una rotondità fruttata che si espande dal centro della bocca e si irradia in ogni direzione.
Non è un vino leggero e di immediato approccio, anche se ha ritmo, propulsione sapida a sdrammatizzare e ottima acidità.
Non è un vino piacione, ma un obelisco nero, accigliato, intagliato nella severità con un tannino vibrante che si espande prendendo mettendo in evidenza sapori di rabarbaro e china.
La trama è ruvida, ma piacevolmente, non pialla, stimola con una sensazione quasi tattile.
La complessità è strabiliante, avvolgente e non smette mai di animare il sorso, rendendolo poliedrico e cangiante. La somma delle parti è ben superiore ad ogni parte singola e prende una forma completa e ambiziosa, costruisce un volume e una tridimensionalità gustativa ottima.
Deve respirare almeno un paio di ore, ma dategli tempo e ritornerà in vita, regalandovi grandi soddisfazioni.
Al momento è già pronto ed equilibrato, ma non domo. Tutto questo estratto, la potenza del vino è ancora focosa e se volete lo potrete tenere in cantina per 10, 20, 30 e anche 40 anni.
Prezzo
30, 40 euro. Lo trovate in vendita sul sito Triple A. Il prezzo è ridicolo, un cifra irrisoria per bere un vino di infinita finezza e grande personalità.
Abbinamenti consigliati
Taglieri di salumi, pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington, paella.