Vino da abbinare alla grigliata di carne: le migliori bottiglie
Ormai siamo nel pieno di giugno e, con questo bel sole, grigliare all’aria aperta è un vero e proprio piacere.
Ma quando parliamo di grigliata di carne è d’uopo affiancare subito un altro argomento scottante: il vino.
Già, quale vino abbinare alle nostre grigliate di carne estive?
Una bella domanda. Ma se vale sempre la regola aurea del bevi quello che ami, per la grigliata di carne alcuni consigli di linea generale si possono tracciare.
In Italia abbiamo a disposizione centinaia di vitigni: tra Cannonau, Sagrantino, Nebbiolo, Montepulciano, Aglianico, Sangiovese c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Prima di tutto pensiamo a tannini e acidità, ottimi per sdrammatizzare i grassi e la succosità della carne. Quindi cercheremo vini di corpo e anche alcolici, che abbiano un certo spessore da controbilanciare la “pienezza” della carne.
Mangiare 1 kg di Fiorentina così “a secco”, senza vino è un’impresa ardua e poco piacevole, bisogna trovare un giusto equilibrio tra le proteine del piatto e la parti dure del vino.
Un gioco di equilibri e contrasti semplice, ma sempre efficacie, per questo un vino come il Chianti Classico è diventato così universale pur non essendo strutturato o blasonato come un Bordeaux.
Come ultimo consiglio, non dimentichiamoci dei vini frizzanti come Gutturnio, Lambrusco, ottimi per grigliate di carne di maiale, salsicce, soprattutto se sono tagli di carne aromatizzati con rub o condimenti piccanti e speziati, vedi asado alla cubana o il galbi careano.
Dracone riserva 2011, Palazzona di Maggio
Partiamo subito con un grande vino rosso, il Dracone, un blend di 45% Merlot, 45% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot. I tannini sono possenti, ma levigati e la rotondità del Merlot è declinata con grande pulizia, senza cedimenti, irrobustita dalle influenze erbacee del Franc. Il Dracone 2011 riserva è un vino favoloso, perfetto per qualsiasi grigliata di carne, bistecca alla fiorentina o delle ribs con salsa barbecue.
Regina del Bosco 2012, Dezi
Un Montepulciano suadente, ricchissimo con un bouquet esplosivo e complesso, matura, ma sempre pronto ad offrire vie di fuga leggere per sdrammatizzare tanto spessore. In bocca è caldo, ampio, strutturato e sfrontato, ma morbido, con finale speziato. Il vino perfetto per esaltare il gusto affumicato di brisket e pulled pork.
Mamuthone Giuseppe Sedilesu 2013
Non ci stancheremo mai di parlare del Mamuthone, un vino sardo di grande stoffa. Lo vogliamo dire? È uno dei migliori Cannonau di Sardegna, vuoi per la sua eleganza e profondità, vuoi per la facilità di beva, pur essendo un vino pieno e sfaccettato. Frutto rotondo, spezie a volontà, ritorni balsamici, il tutto racchiuso in una precisione stilistica notevole. Se considerate il prezzo, 15 euro circa è una bottiglia da abbinare a qualsiasi grigliata di carne di maiale, per non parlare del porceddu.
Merlot 2005 cantina La Castellada
Alla Castellada sono famosi per i bianchi macerati, vere e proprie opere d’arte, ma spesso si tende a dimenticare che la famiglia Bensa è maestra anche nel produrre grandi rossi. E che rossi, da invecchiamento, ma con una finezza incredibile. Prendiamo questo Merlot: naso scuro con toni speziati e frutta matura e fiori secchi, tutto scandito con eleganza, ma soprattutto è la precisione in bocca che impressiona. Freschezza ok, ma tannini e mineralità da urlo, che permettono al vino di scorrere come velluto, senza indecisioni, sempre composto e dinamico. Un vino rosso da abbinare a qualsiasi taglio di carne, ribs, pulled pork, arrosticini.
Barolo Lazzarito 2010, cantina Vietti
Non dimentichiamoci mai del Barolo quando stiamo pensando ad un vino carnivoro, soprattutto se viene da Castiglione Falletto, una zona rinomata per l’intensità e la tannicità dei propri vini. E questo della storica cantina Vietti non delude, pur essendo ancora agli albori della propria esistenza. Naso classico, abbastanza incisivo con un frutto slanciato e note di bosco e liquirizia che invitano. In bocca è ampio, eleganti, senza acuti, ma con tannini che scorrono vigorosi, ben modulati. Da abbinare a filetto ai porcini.
Pieve Santa Restituita Brunello di Montalcino 2010
Siamo stati indecisi fino all’ultimo se inserire nella nostra classifica il Brunello di Gaja. Se è vero che non è un campione di tipicità, anzi stiamo parlando di un Brunello fin troppo muscoloso, scolpito da barrique che hanno marchiato in profondità la vita di questo vino, ha fascino da vendere. Tecnicamente è impeccabile, con rotondità, eleganza e sorbevolezza titillante, ma forse manca un acuto, un guizzo di originalità. Un vino rotondo da abbinare a spiedini al chimichurri, shish kebab di agnello o carré al timo.
Ronco delle Ginestre 2009, cantina Castelluccio
Vittorio Fiore ci ha abituato a vini sempre molto precisi e affidabili, anche se con le ultime annate è sempre più il territorio di Modigliana ad emergere, offrendo uno spaccato meritevole, molto originale. Il Ronco delle Ginestre 2009 è denso, ma preciso, speziato, ma non esageratamente, diciamo che la sua fase evolutiva sta iniziando adesso, pur essendo un 2009. Se il bouquet è fiorito ed evoluto, in bocca si ritrovano finezza, sapidità e un passo agile. Buon equilibrio, finale che invita al sorso. Un vino di spessore da abbinare a kebab di agnello al cumino.
Montevertine, Pergole Torte 2011
La cantina Montevertine è l’epicentro del rivoluzionario ritorno ad un’epoca di purezza. Detta così suona strana, roba zen naturista, ma stiamo parlando di purezza stilistica, rigore, un ritorno al bello, dopo gli eccessi del Chianti ruffiano da mercato di massa mondiale. Si tratta di rispetto, di rispettare il vitigno, di non farlo diventare quello che non è o non può essere. E le Pergole Torte sono lo stilema del Sangiovese, spigoloso e con un naso oscuro, ma pieno di fascino e giochi di ombre e luci. Poi arrivano spezie e caffè, si apre, ma servono ore. Al palato è teso e guizzante, minerale, sospinto da freschezza fiorita e tannini. Ancora giovanissimo considerato il potenziale che ha, ma se volete grigliare un fiorentina di Wagyu, sapete quale vino abbinare.
Montepulciano d’Abruzzo Praesidium 2010
Il fascino e la maestosità dell’Abruzzo sono racchiusi in questo Montepulciano strepitoso. Il naso è concentrato tra un frutto carnoso e dark e una serie di ritorni mentolati che si intrecciano a fiori che stanno appassendo. Al palato è caldo e modulato da sapidità e grande profondità, ma la bevibilità resta alta, pur essendo un vino ribelle. Ma non vi preoccupate i toni più rustici del vitigno non appartengono a questo vino, un compagno eccezionale per grigliate di agnello, carré di agnello al BBQ e arrosticini.
Torri d’Orti Rosso
Un ottimo vino da abbinare a grigliate di carne di maiale, grazie ad una leggere speziatura, tanta polpa e tannini vigorosi, ma ben fatti.
Rocce Rosse 2002 Arpepe
Questo Nebbiolo, chiamato Chiavennasca in Valtellina, è uno dei vini italiani più intriganti ed eleganti che ci siano in circolazione. Naso etereo e pieno di rimandi terrosi, fungosi e speziati con erbe aromatiche e note minerali che si susseguono intessendo una sinfonia di rara bellezza. In bocca è teso, minerale e spigliato. Equilibrio da maestro zen e finale sapidissimo. Non è muscoloso, anzi è la quintessenza della finezza, ma è un vino vero che va bevuto fino all’ultima goccia, non annusato: provate ad abbinarlo al galbi coreano, costine di manzo marinate con salsa di soia e aglio, e le porte del paradiso si spalancheranno.
Sangue di Drago, Teroldego, cantina Marco Donati
Finiamo con un vino opulento, speziato, tannico e di grande respiro, il Teroldego Sangue di Drago, adatto ad ogni tipo di carne alla griglia, dalle costine per arrivare alle salsicce piccanti alla brace. Il nome dice già tutto, un vino epico, nato da grande cura e i migliori grappoli di vigneti che nascono nella Piana Rotaliana, una piccolo paradiso circondato dalla Dolomiti.
E con questo è tutto, accendete la brace!