Jameson whiskey: il whiskey più venduto nel mondo
La Jameson Irish Whiskey Ireland è stata fondata nel lontano 1780 e da allora sforna whiskey irlandesi a man bassa, tanto che oggi ci siamo sentiti in dovere di assaggiare il loro prodotto più venduto, il Jameson whiskey una bottiglia che avrete sicuramente visto in giro, praticamente è il volto del whiskey irlandese nel mondo, con 20 milioni di bottiglie vendute. Nel 1998 la distilleria è stato comprata dalla Pernod Ricard.
Il motto del Jameson whiskey è “Piaci a tutti i costi!”, infatti non ci sono acuti, non ci sono vette, ma neanche lacune in questo whiskey. Quello che gli manca è il carattere: diciamocelo pure è un prodotto industriale che punta tutto sulla morbidezza, la rotondità, sul non spostarsi minimamente dalla sufficienza.
È una scelta non solo stilistica, ma anche commerciale, questo Irish whiskey Jameson nasce da una tripla distillazione da una base di avena e malto e poi viene fatto affinare in botti già usate per Bourbon e sherry. Non è tanto la profondità o la purezza del sorso che si ricerca quanto la piacevolezza. Anche se bisogna ammettere che non è mai noioso o banale come distillato. Certo le note vanigliate e speziate sono dominanti e segnano pesantemente tutto lo sviluppo aromatico del distillato.
Se in bocca è un po’ flebile e non molto aitante, non mancano note erbacee e di fiori a rendere il tutto più vario. Considerate che questo Jameson whiskey è il prodotto base, il distillato più semplice e già di suo il whiskey irlandese punta molto su pulizia e gradevolezza di beva.
Ma quindi è buono o no questo Jameson whiskey?
Quasi, è accettabile, soprattutto se si considera il prezzo veramente accessibile a cui è venduto, circa 15 euro. Certo come spessore, struttura e profumi è blando, anche per un figlio d’Irlanda, un terra che per principio e tradizione non produce delle bombe alcoliche, anzi…
Il bouquet
Naso poco pungente, mediamente caldo e speziato con note di noci, pesche sciroppate, nocciole, erbe alpine in lontananza, caramello, cannella, macis e glicine e tonnellate di vaniglia. Torba ovviamente neanche a parlarne. Ma se è vero che è un naso pulito, non è molto esaltante, non si apre in chissà quali profumi e gli manca un po’ di spinta. Finale con tracce di pepe e basta. Niente di eccezionale, ma il tutto è declinato correttamente. Non è che gli manchi la varietà, è come se lo avessero depotenziato, non diciamo allungato, il DNA c’è ma è un po’ slavato….
Il sapore
Bocca fresca, con tocchi di sapidità e buon equilibrio. Il calore non è eccessivo e si predilige ancora una volta la bevibilità. Tracce di peperone, mandorle e frutta gialla sciroppata. Finale di fiori, menta e fiori. Non molto incisivo, tuttavia pulito e cristallino nella sua semplicità. Persistenza non molto pronunciata.
Giudizio finale sul Jameson whiskey
Se vende 20 milioni di bottiglie ci sarà un motivo. Il prodotto non è la fine del mondo, non ha molti spunti, è molto vanigliato e addomesticato, ma tecnicamente non c’è nulla da eccepire.
Prezzo
14-16 euro, un prezzo adeguato.
Abbinamenti consigliati
Dolci al cucchiaio, zuppa inglese, cioccolato, terrine di salmone, brisket e pulled pork, salame di cioccolato, torta di mele, tiramisù.
Cocktail da fare con il Jameson whiskey
E qui il giudizio si impenna, nel senso che se anche non è un whiskey così sontuoso e affascinante da bere da solo per meditare, per fare cocktail, considerato il prezzo molto basso, è buono. Provatelo con il whiskey sour, l’Old Fashioned, Space Monkey, il Teddy, whiskey e cola Chinotto sour, Irish Coffee, Mint Julep, Chucky cocktail, Sazerac, Rusty Nail, Godfather.