Il Carpino Vis Uvae 2016: il migliore orange wine sotto i 30 euro
Il Carpino Vis Uvae 2016 è un orange wine strepitoso, un Pinot Grigio fatto ad arte, pieno e profumato, tagliente, dotato di grande profondità, succo e tanta bevibilità.
Ha un fascino ammaliante, un corpo scolpito e un’eloquenza e una naturalezza di beva che pochi Pinot Grigi ramati hanno.
Non è solo denso e resinoso, ma anche tannini lievi che aiutano a dare sostanza e a rendere la filigrana del vino più palpabile. E tutto questo senza appesantire la beva, che rimane certo cerebrale, ma sciolta, dinamica ed emotivamente catartico.
Come viene prodotto
Le vigne gestite in maniera biologica, rame e zolfo, niente diserbanti né pesticidi. Siamo nelle colline del Collio, i terreni hanno un’origine marina e sono composti da marne e arenarie.
La vendemmia viene fatta a fine settembre, i grappoli vengono diraspati e pigiati e il mosto fermenta in tini di quercia, grazie ai lieviti presenti naturalmente sulle uve.
La macerazione è di 20 giorni, poi il vino matura per un anno in grandi botti di rovere di Slavonia, un ulteriore anno in acciaio e ancora un anno in bottiglia.
Così tanta cura, attenzione e amore per vino è rara, ma credetemi, il risultato è eccezionale. Lavorazione che, avrete notato, è da vino rosso, quindi non aspettatevi un blando e smunto Pinot Grigio in stile limoncino-lavapiatti Santa Margherita.
Caratteristiche organolettiche
Colore lo vedete, è di una bellezza struggente e vi ipnotizzerà. Il bouquet è speziato: un trionfo opulento e seducente, il vero volto del Pinot Gris, una sinfonia di profumi morbidi, resinosi, balsamici e floreali. È pieno di vaniglia delicata che non proviene dal legno.
Ti accarezza con fiori e frutti tropicali, erbe aromatiche a non finire, datteri e uvetta. È un viaggio nell’Oriente, un sogno da Mille e una Notte: incenso e miele, eucalipto e menta e poi questo richiamo algido e tagliente di agrumi canditi.
Eh, ma sarà un pandemonio, uno zibaldone con tutti questi profumi, direte voi! E invece no!
Tutto è declinato con finezza, i profumi sono scanditi con precisione e misura, non ci sono apporti sgradevoli del legno, non ci sono forzature, tutto è al servizio dell’equilibrio.
E questa precisione si ritrova anche al palato, dove il vino scorre succoso, vigoroso nella sua spinta acida e sapida, definito da tannini delicati, ma articolati, di certo non timidi.
E a legare ogni parte c’è una morbidezza rubiconda e gioiosa. Il bello di questo vino non è la complessità fine a sé stessa, ma la sua facilità di eloquio, la sua spontaneità che rifugge la pesantezza e la goffaggine di molti vini macerati che ormai hanno perso di vista la piacevolezza per offrire “complessità” a tutti i costi.
Temperatura di servizio
14 gradi al massimo, non andate sotto oppure i tannini diventeranno arroganti e castrerete i profumi. Lasciate che si riscaldi piano nel bicchiere e gustate ogni sfumatura lentamente. Lo sentirete maturare nel calice. Stupendo.
Prezzo
30 euro: è uno dei vini italiani più sottovalutati della storia. Compratene 10 bottiglie e bevetene una all’anno e con la sua incredibile evoluzione vi stupirà.
Abbinamenti consigliati
Questo vino macerato ha corpo e slancio sapido, quindi non temete, non vi deluderà neanche con formaggi stagionati, anatra, cucina indiana piccante e un classico tagliete di salumi con pecorino e marmellata di cipolle. Provatelo con vitello tonnato, spaghetti alle vongole, tortelli di zucca alla mantovana, spaghetti alla carbonara, pad thai.