Barbaresco Gaja 2012: 120 euro per una spremuta di vaniglia?
Cosa ha di particolare il Barbaresco Gaja, specialmente questa annata 2012?
Sicuramente è un vino ancora giovane, con un potenziale di invecchiamento buono, non eccelso, ma può tranquillamente aspirare ad una ventina di anni di cantina.
Se i toni sono ancora abbastanza freschi con un’aromaticità ancora tutta in divenire, con more, iris e note terrose in bella evidenza, cardamomo, agrumi e fiori secchi, menta e toni più terrosi, quello che forse uno non si aspetta è la concentrazione così spinta.
Soprattutto quando in sottofondo i rimandi del rovere sono tanto intensi da permeare tutto il vino, con insopportabili note vanigliate.
Lasciandolo riposare un po’ nel calice migliora, ma la delusione rimane.
I tannini, altro aspetto cardine in un Barbaresco, sono fini, ma non mostrano quello spessore e quel dinamismo che ci si aspetta da un cavallo di razza, potenti ma già troppo domati.
Il finale è scandito da ottime note terrose, sapidità, ma un ritorno speziato che appesantisce il vino, soffocando quello che è lo spirito più puro del nebbiolo, nascondendo la sua naturalezza espressiva.
L’uso del rovere sicuramente ha scolpito una massa densa e di grande qualità proveniente da 14 dei migliori cru di Barbaresco e Treiso, ma ha aggiunto orpelli a scapito di bevibilità e autenticità.
Siamo al cospetto di un buon vino, non ancora conscio del proprio potenziale, tuttavia segnato da una nota vanigliata che poco ha a che fare con il Barbaresco.
Veniamo alle note dolenti: il prezzo 120 euro. Costo spropositato per un buon vino, ma non eccelso.
Barbaresco Gaja 2012 abbinamenti consigliati
Lasagne al forno, paella mista, vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, roast beef, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington.