Giandon Il Farneto: uno splendido orange wine emiliano per tutti gli amanti dei vini artigianali
Tutti gli amanti del buon bere e del vino, dovrebbero assaggiare il Giandon della cantina Il Farneto, uno splendido e rutilante orange wine che punta su un’eleganza spensierata, succo e una carica aromatica dirompente, ma dal tratto unico.
È una Malvasia di Candia 100% che fa una macerazione di 15 giorni per trovare corposità e profondità, ma non pensate che sia un macerato tannico, pesante e ferroso e neanche appiattito o banale, tutto il contrario. La naturale esuberanza profumosa della Malvasia in questo caso è esaltata da note speziate e cerealicole e trova in questa ampiezza una gioiosità unica.
Tra tutte le Malvasie dell’Emilia in versione orange wine, questa è una delle più convincenti e ci dimostra che il futuro di questo vitigno passa attraverso la macerazione, sia in versione ferma che frizzante.
Ormai tornare alle blande Malvasia profumate, ma bidimensionali non è più possibile, dopo aver assaggiato il multicolour del gusto.
Forse il futuro mi smentirà, ma ormai è un dato obiettivo: le piccole cantine che investono in Malvasie di spessore che hanno anima e spessore riescono ad offrire vini esaltanti, mai banali e sempre in grado di stimolare fino all’ultima goccia, pur avendo una struttura non indifferente.
Senza contare che questi vini si presentano in tutt’altra maniera e possono essere venduti a cifre più interessanti, ma sempre abbordabile. Siamo sempre nella fatidica fascia dei 15 euro, che rappresenta la cifra iniziale per iniziare a bere bene, restando in ambito di vini naturali.
Come viene prodotto il Giandon Il Farneto orange
Le vigne affondano le radici nelle colline di Scandiano, sull’altopiano del Farneto, a poca distanza dell’Appennino e sono gestite in maniera seria, pulita e contadina, come ci si aspetta da una cantina a gestione familiare che lavora in biodinamica, senza fanatismi, ma anzi con grande concretezza.
Vendemmia, fermentazione spontanea, macerazione di 15 giorni e affinamento in acciaio. Il vino non viene né filtrato né chiarificato e ovviamente non si aggiungono solfiti.
Caratteristiche organolettiche
Abbiamo già detto tutto: il vino è una bomba di personalità e riesce nel difficile tentativo di far fiorire la magnificenza della Malvasia senza esagerare, tenendo a bada la sua innata esplosività, favorendo uno sviluppo aromatico credibile e funzionale ad una beva coinvolgente, ma mai stancante.
Il colore è dorato intenso, buccia di pompelmo delle Baleari cotto a bassa temperatura sotto carboni di legno di cedro libanese centenario. Il naso petaloso e ricco di richiami speziati, di menta e toni balsamici, con un refolo fruttato irresistibile. Miele e tocco finale di glicine.
Al palato è rocciosa, ma agile, scolpita, energica e piena di succoso entusiasmo. I tannini sono delicatamente disegnati e danno sostegno in maniera quasi silenziosa. Sorso goloso, tratto elegante, pulizia encomiabile. Di più non si può chiedere.
Prezzo
15 euro: difficile spendere meglio i propri soldi.
Abbinamenti consigliati
Grinta ne ha, ma attenzione a non esagerare. Ottima come compagna di torta fritta e salumi, ottima con zuppa di cipolle, splendida con i piatti thai a base di zenzero e lemongrass, ma è un vino talmente buono che lo potete abbinare anche i sofficini Findus che non ci sono problemi di sorta. Provatelo con pollo al curry, carbonara, cacio e pepe, paella.