Etna Rosso ‘Passorosso’ Passopisciaro 2015: un vino nato dal vulcano
Andrea Franchetti è uno dei nostri vignaioli preferiti dell’Etna, un vero e proprio pastore di vigne, che si inerpicano su fino a 700-100 metri sulle pendici del vulcano siciliano.
È prima di tutto un uomo innamorato di questa terra bruciata e al limite del desertico, dai tratti lunari e spogli, ma che sa regalare vini di finezza e profondità uniche. E l’Etna Rosso ‘Passorosso’ Passopisciaro 2015, per quanto giovane, mostra già qualità che lo candidano come grande vino.
Ovviamente stiamo parlando di un Nerello Mascalese, vigne vecchie di 70 anni almeno, coltivate ad alberello tra i vari terrazzamenti che si aprono a ventaglio sulle pendici del vulcano.
Non ci sono certificazioni biologiche o biodinamiche, tuttavia la filosofia della cantina Passopisciaro è quella del rispetto della natura, del vitigno e in vigna ogni prodotto di sintesi è stato bandito e si usa solo zolfo.
Ma veniamo a questo splendido Etna Rosso ‘Passorosso’ Passopisciaro 2015, un esempio di come siano lontani ormai i tempi dei vini grevi e bruciati dell’Etna di una volta, storia vecchia. Questo Nerello è solare, agrumato da morire, certo strutturato, ma punta su sapidità e finezza, non su un frutto ipertrofico e ridondante.
Anzi la parola ridondante non esiste nel vocabolario del Passorosso, qui ogni punta di sale, ogni ricordo di rocce e mandorle è pungente, affilato, ma prima di tutto ben fuso in una struttura corposa, ma asciutta fino all’osso.
Anche il colore è già indice di grande finezza e fascino sottile, non è carico o inchiostrato, ma intenso e cristallino, con il bordo trasparente.
La lavorazione di questo vino è impeccabile: l’uva viene raccolta in più cru, disseminati tra i 700 e 1000 metri di altitudine, ognuno con caratteristiche uniche, con strati di lava di varie età e poi c’è questo clima. Ventilato, con un’escursione termica notevole che aiuta a sviluppare acidità e aromaticità nei grappoli. Dopo la vendemmia fermentazione di 15 giorni e poi affinamento per 2 anni in botti di legno grandi. Sembra quasi di leggere la descrizione di un Barolo…
Ma non vogliamo fare paragoni con altri vitigni, altri terroir completamente diversi, una cosa però va detta: il Nerello Mascalese dell’Etna merita tutta la vostra attenzione e dovrebbe godere della stessa fama del Barolo, questo sì. È palese e i tempi sono maturi per incoronare il Nerello re della Sicilia e grande vitigno italiano al pari di Nebbiolo, Sangiovese, Montepulciano e Aglianico.
Il bouquet
Naso fine e sottile con frutto austero, sottobosco, toni balsamici a iosa come eucalipto, menta, poi liquirizia, spezie delicatissime e rocce. Il timbro minerale è squillante, avvolgente e struttura tutto il naso, mostrando infiniti profumi di terra, rocce. Finale di fiori, piccoli frutti di bosco e macchia mediterranea. Persistenza favolosa.
Il sapore
In bocca è ampio, strutturato, ma disegnato con grazia, il frutto è austero e pungente, già etereo, tutto il sorso è solcato da sapidità marina e questi incredibili sapori balsamici. Sono la caratteristica principale, il tratto distintivo, davvero unico.
I tannini sono decisi, ma di grana fine, il dialogo tra sapidità, freschezza e calore è pacato, tutto procede con grande naturalezza. Ma sapete perché ci azzardiamo a incoronarlo grande vino? È la lunghezza del sorso, appena lo porti alle labbra ti si apre la bocca, ne vorresti ancora, è dotato di grande personalità, ma una bevibilità assurda, nonostante sia ancora giovane.
Bevuto oggi l’annata 2015 è sicuramente giovane, graffiante, ma sono tutte virtù che lasciano ben sperare per un’evoluzione ancora più affascinante. Un vino da assaggiare ancora tra 5-10-15 anni: ogni volta avrà una storia nuova da raccontare.
Prezzo dell’Etna Rosso ‘Passorosso’ Passopisciaro 2015
22-25: un prezzo onestissimo per un grande vino rosso italiano.
Quali piatti abbinare
Non teme nulla con questa sapidità: carni rosse, sughi, intingoli e pietanze succulente, funghi: pizza margherita, vitello tonnato, pollo al curry, costine con salsa barbecue, lasagne al forno, pulled pork, hamburger, filetto alla Wellington, paella.